domenica 31 gennaio 2016

d: poesia







Sono ancora qui, ma vi prego, credetemi,
è stata l’argilla,
a rendermi così dolente e fragile,
nient’altro che la terra dove sono nato


Chi crede di avere una stanza,
una sicura dimora, una stabile residenza,
non vede su quale carro di nomadi e carovana,
in che scia di presenze, in quale flusso
in quale leggero e rapido transito
scorre...
...tra mosse di viventi e smottamenti
tra getto di speranza e inesorabile
abbandono seguo le tracce dell'ignoto
che non si esprime,
se non in qualche tenue
lontanissimo coro.

Cesare Viviani
Passanti

domenica 24 gennaio 2016

d: poesia




Crescere

Dopo un po' impari la sottile differenza
tra tenere una mano e incatenare un'anima.
E impari che l'amore non è appoggiarsi a qualcuno
e la compagnia non è sicurezza.
E inizi a imparare che i baci non sono contratti
e i doni non sono promesse.
E incominci ad accettare le tue sconfitte a testa alta
e con gli occhi aperti con la grazia di un adulto
non con il dolore di un bimbo.
Ed impari a costruire tutte le strade oggi
perché il terreno di domani è troppo incerto
per fare piani. Dopo un po' impari che il sole scotta,
se ne prendi troppo.
Perciò pianti il tuo giardino e decori la tua anima,
invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
E impari che puoi davvero sopportare,
che sei davvero forte, e che vali davvero.

Veronica A. Shoffstall

giovedì 21 gennaio 2016

d : video


La storia di questo cortometraggio d’animazione, intitolato Juste de l’eau, è ambientata a Lisbona, in Portogallo, all’epoca delle grandi scoperte marittime. Un gruppo di esploratori torna dopo un lungo viaggio nell’oceano. Una volta sbarcati, i navigatori, rappresentati come maiali, ritrovano le loro famiglie, fidanzate e altre persone care. Ma un giovane abitante si sente isolato, un estraneo nella sua stessa città. La regia del corto è di Carlos De Carvalho e la musica Jean-Philippe Goude.

domenica 17 gennaio 2016

d:poesia






Il ritmo del cuore


Abbiamo avuto in dono
un viaggio senza soste
e senza ritorni.
Nessun istante
si ripete,
nessuna immagine,
nessuna visione.
Ma non possiamo
perdere il ritmo del nostro cuore,
il nostro sangue
deve scorrere
all’unisono col tempo.
La luna si rinnova
e il sole e il campo di grano
e l’acqua che scorre
nelle vene della terra.
E se non percorriamo
nuovi ad ogni aurora
luoghi dello spirito,
avremo finito
di vivere.

Umberto Kühtz

giovedì 14 gennaio 2016

d : video


Un film di Cesar Acevedo  La tierra y la sombra - UN MONDO FRAGILE ,vincitore della Camera d'Oro a Cannes, narra la storia di Alfonso, un vecchio contadino che, dopo diciassette anni, torna dalla sua famiglia per accudire il figlio Gerardo, gravemente malato. 
Al suo ritorno, ritrova la donna che era un tempo la sua sposa, la giovane nuora e il nipote che non ha mai conosciuto, ma il paesaggio che lo aspetta sembra uno scenario apocalittico: vaste piantagioni di canna da zucchero circondano la casa e un’incessante pioggia di cenere, provocata dai continui incendi per lo sfruttamento delle piantagioni, si abbatte su di loro.
L’unica speranza è andare via, ma il forte attaccamento a quella terra rende tutto più difficile. Dopo aver abbandonato la sua famiglia per tanti anni, Alfonso ora cercherà di salvarla.


domenica 10 gennaio 2016

d : Poesia






Le perle bianche 
sulle mie maniche scese quando il cuore ancora colmo
ci lasciammo
le porto con me
come un tuo ricordo

Kokinshu

sabato 9 gennaio 2016

Spesa gratis




Hanno l’apparenza di un supermercato, con tanto di carrelli, ma per fare la spesa non si paga: sono gli empori solidali, motori di una economia che recupera gli sprechi a vantaggio di chi si trova in stato di bisognoAd oggi gli empori censiti sono più di 60 in tutta Italia e operano grazie alle associazioni e al contributo dei  volontari, circa 2 mila sul territorio nazionale, che danno vita e cuore a queste esperienze uniche di contrasto alla povertà.



 Sono distribuiti sul territorio regionale italiano in modo quasi omogeneo -16 le regioni che ne hanno almeno uno: 9 al Sud, 23 al Centro e 27 al Nord - -


domenica 3 gennaio 2016

d : poesia







L’uomo di neve
Bisogna avere una mente d’inverno 
per osservare il gelo e i rami 
dei pini incrostati di neve; 
e avere patito tanto freddo 
per guardare i ginepri ricoperti di ghiaccio, 
gli abeti ruvidi nel distante riflesso 
del sole di gennaio; e non pensare 
alla miseria che risuona nel vento, 
tra le rade foglie, 
il medesimo suono della terra 
attraversata dal medesimo vento 
che soffia nello stesso spazio spoglio 
per chi in ascolto, ascolta nella neve, 
e lui stesso un nulla, guarda 
il Nulla che non c’è e il nulla che c’è. 

Wallace Stevens