giovedì 22 maggio 2014

Partita a quattro nella dark room

X x X x
PARTITA A QUATTRO NELLA DARK ROOM

Linda Canova
Gianluca Capozzi
Ambra Lorenzetti
Antonello Matarazzo

a cura di
Bruno Di Marino

Venerdì 23 maggio 2014
Galleria Allegretti
Torino

La rappresentazione del corpo continua ad esercitare nell’arte contemporanea un fascino indiscusso. Un corpo sospeso tra erotismo pornograficizzato e pornografia eroticizzata, in un’epoca “liquida”, per citare Bauman, in cui i confini si fanno sempre più labili e il concetto di oscenità è diventato fin troppo sfumato, lontano ormai dalla provocazione e dall’épater les bourgeois.

I quattro artisti che prendono parte a questa collettiva lavorano anche su un altro confine, quello tra le diverse forme espressive e rappresentano, anche dal punto di vista del dispositivo artistico, un ventaglio di possibilità e mescolanze in campo creativo.

Non a caso sono stati scelti due uomini e due donne, in modo da creare un confronto tra maschile e femminile, una vera e propria partita a quattro giocata negli spazi della galleria Allegretti, dominata dal colore nero delle pareti che assorbe la luce e dona ai segni, alle forme, ai colori e soprattutto ai corpi, una maggiore forza e risoluzione visiva.

Pittore, fotografo e in alcune occasioni videomaker, Gianluca Capozzi nelle stampe digitali in mostra ci mostra corpi femminili decomposti da un caos controllato di chiazze digitali che esplodono o si spandono sulla superficie.

Un erotismo caleidoscopico ben controbilanciato dalle visioni di Ambra Lorenzetti, che invece utilizza esclusivamente il medium fotografico e che in XXXX ci invita a una riflessione sul corpo colto nelle sue derive erotiche e congelato nelle sue perversioni feticistiche.

Nella conversazione intermediale interviene Linda Canova – che alterna il lavoro di fotomodella a quello di artista visuale – allestendo la serie Microsolchi, ovvero vecchi vinili su cui vi ha ridipinto immagini stilizzate, fortemente infantili, con atti sessuali molto espliciti, rappresentazioni violente e ingenue al tempo stesso, dai colori accesi, che aggrediscono lo spettatore con la reiterata riproposizione di pompini e penetrazioni varie.

Ma la Canova diventa protagonista con il suo corpo anche di Sex Machine, l’installazione video che Antonello Matarazzo ha concepito appositamente per questa mostra. In questo lavoro l’artista allude alla riduzione del corpo femminile ad oggetto di piacere mediatico, un piacere maschile solipsistico soddisfatto soprattutto attraverso la rete.

I quattro stadi di cui si compone la collettiva XXXX incarnano altrettante modalità di messa in forma dell’osceno, un topos tanto rimosso quanto ricorrente nella storia dell’arte fin dall’antichità. Tra pop e fetish, colore e bianco e nero, naif e iperrealismo, materico e digitale, macchinico e organico, il viaggio nella dark room della Galleria Allegretti può essere visto come un rito di passaggio, un’esplorazione delle nostre fantasie sessuali più recondite che l’arte rende visibili, lasciandole affiorare dall’oscurità.


GLI ARTISTI

Linda Canova (Asolo, 1985) artista visuale. Ha iniziato nel 2007 ad intraprendere la professione di modella, avvicinandosi al contempo a sperimentazione ed a realtà artistiche. Dal 2008 è impegnata nella sua ricerca attraverso disegni ed espressività corporea, con l'ausilio di immagini e video. Canova pone al centro della propria riflessione i temi della sessualità, della pornografia e degli attuali status sociali.

Gianluca Capozzi (Avellino 1973. Studia all'accademia di Belle Arti di Firenze e alla Facoltà di Belle Arti di Granada, Spagna. Tra le recenti mostre personali “The Passenger”,
Bulart Gallery, Varna, Bulgaria, “East of Eden”, Palazzo Ducale, Genoa, Italy, Città “Brownian Motion”, Velan Art Center, di Torino, “Frame Store”, Galleria Artra, Milano. Ha partecipato a mostre collettive tra cui “Time is Love” Talmart gallery, Paris; Pink Gallery, Seoul; Torrance Art Museum, California, Photon, Slovenia, “Premio Cairo”, Palazzo della Permanente, Milano, “The Name, The Nose”, Museo Laboratorio, Città S. Angelo, “Under the Volcano”, Andromeda Contemporaneo, Costa Rica, “Spam”, Fondazione Pastificio Cerere, Roma “But no one ever”, Spazio Natta, Como, “ArtWiki project” 7th Berlin Biennale, “Imagine and Create” galleria Artra, Milano, “Impresa pittura”, CIAC, Roma, “Urban jealousy” Biennial of Tehran, curata da Amirali Ghasemi, Serhat Koksal.

Ambra Lorenzetti (Siena, 1983). Nel 2006 inizia ad usare il mezzo fotografico, prima analogico, poi digitale (reflex). Dal 2007 al 2010 fotografa di scena al Sonar la Casa della Musica, Colle val d’Elsa. Nel 2009 partecipa alla mostra Il lavoro e la mercificazione umana e nello stesso anno espone un reportage dal titolo Fashion moments reportage sull’elite modaiola fiorentina. Nel 2010 collabora con la rivista Tag Magazine come fotografa freelance per Pitti Immagine Uomo, seguendo tutti gli eventi. Nel 2010 collabora con la rivista Insound per Disconnect-music festival, tenutosi a Venezia ed espone a Liberaccolarte il lavoro Sacchetti di carne vuota (ritratti e nudi). Nel 2012 vince Blidonkey e partecipa ad una collettiva alla galleria Rita Castellote di Madrid. Nel 2013 viene selezionata come vincitrice del premio Bop Decameron, Premio Celeste: partecipa ad una collettiva ed è in mostra a Palazzo Pretorio di Certaldo Alta (Firenze).

Antonello Matarazzo (Avellino, 1962) è pittore, regista e video artista. Ha preso parte al movimento medialista teorizzato da Gabriele Perretta, grazie alla sua ricerca volta ad integrare i vari media (fotografia, pittura, video ecc.). Dal 2000, data del suo cortometraggio d'esordio, The Fable (18° Bellaria Film Festival) – prodotto da Fuori Orario (Raitre) – i suoi video sono stati accolti da numerosi festival cinematografici nazionali ed internazionali (Mostra Cinematografica di Venezia, Festival Cinéma Méditerranéen Montpellier, Torino Film Festival, Festival des Cinémas Différents de Paris, InVideo, Locarno ecc.), alcuni dei quali come la Mostra del Nuovo Cinema di Pesaro, il Festival Internacional de Cine de Mar del Plata e Signes de Nuit di Parigi hanno proposto sue retrospettive. Il suo lavoro è stato presentato nelle edizioni 2009 e 2011 della Biennale Arte di Venezia.

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