domenica 31 luglio 2016

D : poesia




La nostra paura più profonda
non è di essere inadeguati.
La nostra paura più profonda,
è di essere potenti oltre ogni limite.
È  la nostra luce, non la nostra ombra,
a spaventarci di più.
Ci domandiamo: ” Chi sono io per essere brillante, pieno di talento, favoloso? ”
In realtà chi sei tu per NON esserlo?
Siamo figli di Dio.
Il nostro giocare in piccolo,
non serve al mondo.
Non c’è nulla di illuminato
nello sminuire se stessi cosicchè gli altri
non si sentano insicuri intorno a noi.
Siamo tutti nati per risplendere,
come fanno i bambini.
Siamo nati per rendere manifesta
la gloria di Dio che è dentro di noi.
Non solo in alcuni di noi:
è in ognuno di noi.
E quando permettiamo alla nostra luce
di risplendere, inconsapevolmente diamo
agli altri la possibilità di fare lo stesso.
E quando ci liberiamo dalle nostre paure,
la nostra presenza
automaticamente libera gli altri.


Marianne Williamson 

domenica 24 luglio 2016

D: poesia





SIAMO DEFINITIVAMENTE L’ISTANTE CHE NON MUORE

Corro portando tra le mani come un carbone acceso
l’istante che agonizza. Insieme a me se ne vanno le stelle
e questo mulinello di materia intorno al niente.
Con i palmi ardenti ho trasportato il gioiello dal remoto
per offrirtelo come uno specchio: quello che vedi non è il tuo viso
ma un fiume in piena che si porta tutte le anime
tranne la tua e la mia. Il nostro incontro ci ha lasciato fuori
dallo spazio, dal tempo e da noi stessi.
Siamo definitivamente l’istante che non muore.


Alejandro Jodorowsky 

domenica 17 luglio 2016

D:poesia





A mio padre

Se mi tornassi questa sera accanto 
lungo la via dove scende l'ombra
azzurra già che sembra primavera,
per dirti quanto è buio il mondo e come
ai nostri sogni libertà s'accenda
di speranze di poveri di cielo,
io troverei un pianto da bambino
e gli occhi aperti di sorriso, neri
neri come le rondini del mare. 
Mi basterebbe che tu fossi vivo,
un uomo vivo col tuo cuore è un sogno.
Ora alla terra è un'ombra la memoria
della tua voce che diceva ai figli:
Com'è bella la notte e com'è buona
ad amarci così con l'aria in piena
fin dentro al sonno. Tu vedevi il mondo
nel plenilunio sporgente a quel cielo,
gli uomini incamminati verso l'alba.


Alfonso Gatto 


domenica 10 luglio 2016

D: poesia







LE NOSTRE MANI NELL’ACQUA

Noi agitiamo quest’acqua. In essa le nostre mani si [cercano,
Talvolta si sfiorano, forme spezzate.
Più in basso, è una corrente, è qualcosa d’invisibile,
Altri alberi, altre luci, altri sogni.

E guarda, sono anche altri colori.
La rifrazione trasfigura il rosso.
Era un giorno d’estate? No, è il temporale
Che “cambierà il cielo”, e fino a sera.

Noi immergevamo le mani nel linguaggio,
Vi afferrarono parole delle quali non sapemmo
Che fare, non essendo che i nostri desideri.

Noi invecchiammo. Quest’acqua, nostra trasparenza.
Altri sapranno cercare più nel profondo
Un nuovo cielo, una nuova terra.

domenica 3 luglio 2016

D: poesia


Mi piace essere





Mi piace essere in un corpo che ormai invecchia. Posso guardare le montagne senza il desiderio di scalarle.
 Quand'ero giovane le avrei volute conquistare. 
Ora posso lasciarmi conquistare da loro.
 Le montagne, come il mare, ricordano una misura di grandezza 
dalla quale l'uomo si sente ispirato, sollevato.
 Quella stessa grandezza è anche in ognuno di noi, ma lì ci è difficile riconoscerla. 
Per questo , attraverso  i secoli , tantissimi uomini  e donne 
sono venuti quassù nell' Himalaya,
sperando di trovare in queste altezze le risposte 
che sfuggivano  loro restando  nelle pianure .
Continuano a  venire 

 Tiziano Terzani -  Lettere contro la guerra