sabato 31 marzo 2012

Leonard Freed-Io amo l'Italia




Un omaggio che l'artista Leonard Freed, grande fotografo newyorkese membro della Magnum , ha voluto fare all'Italia della quale si era innamorato. Si tratta di 100 fotografie in bianco e nero scattate tra Roma, Firenze, Napoli, Milano e Palermo che raccontano la vita quotidiana, i volti e i gesti del Belpaese senza l'uso di facili stereotipi.




Leonard Freed ha cominciato la carriera di fotografo indagando sulle proprie radici ebraiche in Europa e Israele, salvo poi tornare negli Stati Uniti dove, dal 1963, si è dedicato al tema della discriminazione razziale .




«Fondamentalmente penso che ci siano fotografie "informative" e fotografie "emotive". Io non faccio fotografie informative, non sono un fotogiornalista, sono un autore, non sono interessato ai fatti. Io voglio mostrare atmosfere»



L'Italia stimolava il suo lato più dolce , ma non poteva ignorare i fatti più aspri della vita , immagini dure come ad esempio squallide spogliarelliste, tossici morti, un sospetto in manette a New York.


venerdì 30 marzo 2012

Francisco José de Goya-Il sonno della ragione genera mostri


Francisco José de Goya y Lucientes (Fuendetodos, 30 marzo 1746 – Bordeaux, 16 aprile 1828)

Il sonno della ragione genera mostri è un acquaforte del pittore e incisore spagnolo , incisa tra il 1797-1799. Si compone di un autoritratto dell'artista con la testa su un tavolo , con gufi e pipistrelli che lo circondano , lo assalgono mentre seppellisce la testa tra le sue braccia .
Apparentemente i gufi ( simboli di follia ) e i pipistrelli (simboli di ignoranza)sono pronti ad attaccare l'artista , questo è quello che potrebbe leggere lo spettatore - ritratto di ciò che emerge quando la ragione viene soppressa - ma potrebbe essere interpretata anche come processo creativo quale spirito romantico e creativo del maestro, uno scatenamento della fantasia di emozioni e incubi .


Vincent Van Gogh-Perché, mi dico, non possiamo prendere la morte per andare in una stella?





"È più facile per me morire che vivere. Morire è difficile, ma vivere lo è ancora di più".

Il 30 Marzo del 1853, nasceva a Groot Zundert, in Olanda, Vincent Van Gogh




Arles, Luglio 1888
(...) È veramente un fenomeno strano che tutti gli artisti, poeti, musicisti, pittori, siano materialmente degli infelici - anche quelli felici (...) Ciò riporta a galla l'eterno problema: la vita è tutta visibile da noi, oppure ne conosciamo prima della morte solo un emisfero?
I pittori - per non parlare che di loro - quando sono morti e sepolti parlano con le loro opere a una generazione successiva o a diverse generazioni successive.
È questo il punto o c'è ancora dell'altro? Nella vita di un pittore la morte non è forse quello che c'è di più difficile.
Dichiaro di non saperne assolutamente nulla, ma "la vista delle stelle mi fa sempre sognare", come pure mi fanno pensare i puntini neri che rappresentano sulle carte geografiche città e villaggi. Perché, mi dico, (...) non possiamo prendere la morte per andare in una stella?

Da una lettera di Vincent Van Gogh al fratello Theo


Niclaus Gerhaert-nella materia le sfumature dell’anima.



Head of a Sibyl, referred to as Bärbel von Ottenheim, Strasbourg, 1463/64



Niclaus Gerhaert von Leyden (ca. 1430-1473), uno dei più importanti e influenti scultori del periodo tardo gotico.
L'imperatore Federido II lo prese al suo servizio come scultore di corte e fu proprio Gerhaert a realizzare la sua monumentale tomba nella cattedrale viennese di Santo Stefano, in marmo rosso.
"Spettacolare virtuosità tecnica e forza espressiva in un realismo dinamico e pragmatico, in cui ogni dettaglio è analizzato impietosamente. Lo spazio pulsa e i corpi prendono forma in un anelito verista che non tradisce l’eleganza. Ritrovare il senso del corpo e del dettaglio in un artista finora pressoché sconosciuto. Leggere nella materia le sfumature dell’anima."Serena Zamboni


S. Giorgio dell’altare di Nördlingen (1462) nella Chiesa S. Giorgio di Nördlingen, Strasburgo

giovedì 29 marzo 2012

Gina Pane- È per amore vostro: l’altro





La prima mostra antologica in Italia dedicata a Gina Pane (1939 – 1990) , una delle figure più significative nel panorama della Body Art , al Mart di Rovereto fino all' 8 luglio 2012
La mostra espone per la prima volta in Italia una retrospettiva completa di Gina Pane attraverso le opere che hanno costellato il suo complesso percorso artistico : installazioni, disegni, video, fotografie, ed oggetti utilizzati nelle sue più note performance, provenienti dai maggiori musei di arte contemporanea e da importanti collezioni private.




Questa retrospettiva, nata da un’idea di Gabriella Belli e a cura di Sophie Duplaix con la collaborazione di Anne Marchand (erede dell’artista), il Mart intende portare alla luce la coerenza concettuale che ha accompagnato tutte le variazioni formali del percorso di Gina Pane. Il percorso è composto di varie fasi , una complessa rete di relazioni spesso lontane sul piano formale, dai dipinti geometrici e le “Structures affirmées”, realizzati fino al 1967, alle performance degli anni Sessanta e Settanta, fino alle “Partitions” e “Icônes” compiute dal 1980 al 1989.



Il tema del sacro, ad esempio è una delle questioni più importanti della sua opera. L’onnipresenza del motivo della croce, il dono di sé, il corpo sofferente del martirio, formano un insieme di riferimenti e di segni, attraverso un linguaggio preciso costruito nel tempo, le cui tracce si ritrovano in tutto il lavoro dell’artista.




"...I miei lavori erano basati su un certo tipo di pericolo. Arrivai spesso ai limiti estremi, ma sempre davanti ad un pubblico. Mostravo il pericolo,i miei limiti, ma non davo risposte. Il risultato non era vero e proprio pericolo, ma solo la struttura che avevo creato. Questa struttura dava all'osservatore un certo tipo di shock. Non si sentiva più sicuro. Era sbilanciato e questo gli creava un certo vuoto dentro. E doveva rimanere in quel vuoto. Non gli davo nulla...."


mercoledì 28 marzo 2012

D: foto


foto: Img splash "Dritto negli occhi"

Luca Ferrise - pensieri e visioni




"Happines III " acrilico, carta pesta, sabbia, minerali e sale su tela .




Un misto di pensieri,visioni,che scavano dentro l'oblio della memoria,stati d'animo che denunciano concettualmente la societa odierna,una societa uggiosa che priva l'uomo del proprio succo vitale....la liberta........


"societa a nudo anoressia dell'anima"acrilico ,olio e sabbia su tela


Luca Ferrise è un giovane artista, nasce a Cosenza 1986 . Ha avuto da sempre la passione per l'arte, i suoi primi lavori sono ispirati al grande Dalì, descrivono la sua vita la quale procedeva sempre nello stesso senso..un po' piatta...monotona ...visioni surreali di apatia giovanile, .poi accortosi che non era questo il suo percorso ,cambia stile di vita rimanendo fedele al surrealismo inizia a raccontare , denunciare mali ,mali sociali e psicologici, alla ricerca del proprio io, di un proprio stile che lo rappresentasse che rappresentasse le sue visioni,ha iniziato quindi ad intraprendere un astratto surreale dipingendo burattini dove rappresentava se stesso.

(autoritratto)..acrilico,sabbia,carta pesta e piume su tela


"LA RAPPRESENTAZIONE CORPOREA IN UN PEZZO DI LEGNO HA FATTO Sì CHE NON GUARDAVO PIU IL CORPO,QUINDI AlL'ESTERIORITA' ,ALLA SUPERFICIALITA'...MA AL MIO INTERNO,AL MIO INCONSCIO."


"sotto il peso dei suoi pensieri (l'equilibrista)" acrilico sabbia carta pesta su tela


Un percorso unico un filo conduttore che accomuna tutte le tele,è quello di denuncia alla società che opprime, uccide ,ad una società che porta ad una anoressia dell'anima ,che rende il proprio interno fragile e vulnerabile ,una mente ,un'anima privata della fonte di vita,libertà, porta in uno stato di passività , apatia .

"feroci immagini di memorie irrecuperabili" acrilico ,sabbia,carta pesta e minerali su tela


I suoi lavori sono accompagnati da poesie scritte dalla poetessa Manuela Matroianni. E' attraverso le sue poesie che Luca è riuscito ad esprimersi , nei suoi versi il connubio ideale tra l'opera e il suo significato ...Un mescolamento artistico molto interessante !!!




Luca usa varie tecniche pittoriche dall'acrilico all'olio, vari materiali per le composizioni, carta pesta sabbia ,minerali , ferro , acciaio piume , sabbia ed altro ancora , materiali grezzi che servono per esprimere vari concetti: disagio , arroganza ,malessere, ma anche la leggerezza la preziosità. I nuovi lavori-lavori materici-sono ispirati dai quadri dell' amico Joshua sottile, " ho,accostato .il.mio pensiero alla matericita dei suoi quadri." spiega Luca , "come Allen Ginsberg, con la sua opera urlo a fatto si che fuoriuscissero i miei pensieri."


"lisio come l'olio; la mia pazzia" acrilico e olio su tela


Non è un bel panorama quello
che offre la mia finestra
...potrei murarla e dipingerci su ciò che i miei occhi
vorrebbero vedere...
ma se dovessi un giorno rimanere intrappolato
nell'inganno da me elaborato?
Ve ne prego lasciatemi lì, poichè la mia fantasia è
di gran lunga più interessante della vostra.
(Manuela Mastroianni )



martedì 27 marzo 2012

D: foto



Jan Fabre , " l'uomo che piange e che ride " ( 2005) in piazza del Plebiscito a Napoli, nel 2008

Ludwig Mies van der Rohe- anniversario della nascita



Interno del Padiglione tedesco Mies van der Rohe. La statua è “Mattino” di Georg Kolbe.


Ludwig Mies van der Rohe (Aquisgrana, 27 marzo 1886 – Chicago, 17 agosto 1969) è stato un architetto e designer tedesco. Viene ricordato - assieme a Le Corbusier, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto - come maestro del Movimento Moderno.

Less is More è la sintesi del suo modo di lavorare, un lavoro mirato alla ricerca della semplicità delle linee. Minimalismo Formale, purezza di linee, colori, materiali, utilizzati coerentemente tra loro con parsimonia, rigore e nello stesso tempo leggerezza. Less is more, meno è di più, meno è meglio.


D:video


"Dracula" Il 18 aprile al teatro comunale della severa a Bolzano . L'inquietante personaggio portato in scena dalla compagnia portoghese Vortice Dance Company . Un gruppo importante diretto da Claudia Martins e Rafael Carrico.
" la nostra sostanza è la carne brutalmente insanguinata ... non siamo anime pure ...la carne è parte della nostra natura ...la nostra più grande debolezza ..soccombiamo alle tentazioni facili e spesso a quelle meno facili ... "

lunedì 26 marzo 2012

Roberto Matta- Un surrealista a Roma



Nel centenario della nascita Roberto Matta (Santiago del Cile 1911-Civitavecchia 2002) architetto e pittore cileno, dopo gli studi in architettura, nel 1934 si trasferisce a Parigi dove lavora con Le Corbusier ed entra in contatto con intellettuali come Rafael Alberti e Federico García Lorca. Conosce André Breton e Salvador Dalí e aderisce al Surrealismo elaborando una pittura incentrata su morfologie psicologiche. È costantemente in movimento, dalla Scandinavia a Londra, da New York a Roma e da qui di nuovo a Parigi.



«Matta è colui che maggiormente tien fede alla propria stella, che è forse sulla strada migliore per arrivare al segreto supremo: il controllo del fuoco».André Breton



La mostra espone importanti opere storiche di Matta, soprattutto quelle realizzate a Roma tra il 1949 e il 1954, è a cura di Claudia Salaris e realizzata in collaborazione con la Fondazione Echaurren Salaris.
Grande viaggiatore ha avuto esperienze culturali da un capo all'altro del mondo. Le opere realizzate a Roma sono le meno conosciute. Matta non abbandonò mai del tutto l'Italia , vi ritornava spesso ospite a Venezia dell'amica mecenate Peggy Guggenheim.



Disegni, sculture e dipinti del maestro surrealista Roberto Sebastián Matta sono esposti all'Auditorium fino al 20 maggio 2012.
info:http://www.auditorium.com



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fonte: http://lamourhandicape.over-blog.com/

Arte cinetica e programmata-luce e movimento





Alberto Biasi «Cinereticolo spettrale n. 9»


Alla Galleria Nazionale d’arte moderna un trittico di mostre «Arte cinetica e programmata» a cura di Giovanni Granzotto e Mariastella Margozzi, incentrate sul movimento artistico, che nasce a metà degli anni cinquanta come esigenza comune di numerosi artisti, impegnati a condividere obbiettivi comuni nel campo della ricerca legata al mondo della fisica e della percezione visiva.

Gianni Colombo "spazio elastico"

Sono esposte le opere di gruppi : T di Milano (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi e Varisco) , Enne di Padova (Biasi, Costa, Landi e Massironi). Particolare rilievo, inoltre, è stato dato a Alberto Biasi e Gianni Colombo, indubbiamente i capofila dei gruppi Enne di Padova e T di Milano, che hanno continuato ad avere nei decenni a seguire una grande risonanza anche internazionale. Si associano alle ricerche di artisti quali Bruno Munari, Luigi Veronesi ed Enzo Mari, vengono condotte anche ricerche di tipo più specificamente "programmatico" da Gruppi come lo Sperimentale P e lo Sperimentale R.

Proiezione di diapositive a luce polarizzata di Bruno Munari

In Francia si afferma il GRAV, in Germania il Gruppo Zero, ma anche la Iugoslavia e la Russia si allineano alle ricerche cinevisuali. La mostra si occuperà della storia dei gruppi e delle personalità più significative operanti sia in Italia che fuori tra gli anni cinquanta e gli anni sessanta.
Tutte le mostre terminano il 27 maggio.
info: www.romaexhibit.it

domenica 25 marzo 2012

Tadeusz Kantor



"La fotografia uccide gli uomini, non è un mezzo per essere fedeli alla realtà, ma per costruire quella che io chiamo illusione, il doppio delle cose.… Io ho molto interesse per la fotografia, è la forma più perfetta di illusione. La foto ha qualcosa a che fare con la morte, i personaggi sono presi dentro come topi nella pece, sono miserabili, senza avvenire e senza passato".



Il Musma, Museo della scultura contemporanea di Matera, rende omaggio all'artista polacco Tadeusz Kantor, pittore scultore e regista teatrale, dal 1945 uno dei maggiori esponenti dell'arte d'avanguardia e informale, morto settantacinquenne nel 1990.
La mostra, oltre alle 224 fotografie originali di Romano Martinis che ricompongono nove spettacoli di Kantor dal 1969 al 1990, accoglie quadri-scultura e «concettuali» realizzati da Kantor tra il 1973-74.
L'omaggio a Kantor ricostruisce, partendo dal 1955, dettagli inediti o poco noti della vita dell'artista: gli studi e l'insegnamento all'Accademia, le vicende dei suoi allievi, i rapporti con l'informale francese, la storia del famoso teatro Cricot 2 e quella della Galleria Foksal.
Fino all'11 maggio 2012
info:http://www.musma.it

Morire a se stessi moltiplica la vita


"Ogni uomo e donna sono chicco di grano, seminato nei solchi della storia, della fa­miglia, dell'ambiente di la­voro e chiamato al molto frutto. Se sei generoso di te, di tempo cuore intelligenza; se ti dedichi, come un atleta, uno scienziato o un inna­morato al tuo scopo, allora produci molto frutto. Se sei generoso, non perdi ma mol­tiplichi la vita." Ermes Ronchi

foto di Andy Prokh

"Guardo le mie mani che hanno impastato tanta vita di un così pazzo amore. L’amore nasce dal palmo di una mano che getta il seme e da uno sguardo che si apre all’infinito. Ma non sempre tutto è andato diritto, non tutto è stato curato.
Ho mani sformate dalla nascita e occhi impauriti da una timidezza aggressiva che mi hanno reso il pane amaro e il senso incerto per il primo tratto di vita.
La vita chiede il conto per ogni nostra fuga, fino a quando non sentiamo che c’è un amore e un rispetto di noi stessi che devono essere più forti del dolore e della paura, fino a quando non comprendiamo che dobbiamo smettere di fuggire e vivere la stessa dimensione coraggiosa della vita"
di Luigi Verdi "Il domani avrà i tuoi occhi!

sabato 24 marzo 2012

Gillian Wearing-segreti e bugie




Prima importante retrospettiva dell’artista londinese Gillian Wearing alla Whitechapel Gallery , dal 28 marzo al 17 giugno. Membro della Royal Academy of Arts britannici dal 2007. Attraverso il suo lavoro, si occupa prevalentemente del tema dell' anonimato e dell'identità degli individui nella società. Lei cerca di scoprire i dettagli sulla vita, attraverso i suoi modelli, "le permette di scoprire di più su se stessa".
La mostra inizia con la stessa artista, che danza in un centro commerciale, beatamente inconsapevole del suo pubblico divertito.
Il museo è anche la visualizzazione di segni che dicono quello che vuoi dire, e non cartelli che dicono quello che qualcun altro vuole dire, 1992 persone anonime in posa con un foglio di carta su cui hanno scritto un messaggio privato,persone reclutate attraverso un annuncio e con indosso una maschera espongono la loro vita di fronte a una telecamera. Un uomo d’affari in giacca e cravatta mostra un cartello con la scritta «Sono disperato», un poliziotto ne mostra uno che dice «Aiuto!». Attività che coinvolgono i partecipanti lasciandoli liberi di esprimere il loro privato, "attraversare la soglia tra pubblico e privato" è questo uno strumento artistico che usa nei suoi video come nelle sue opere scultoree.


«Confess All on Video» (1994), è qui presentato per la prima volta . Le opere sono esposte in cabine di visione circondate da legno compensato e collegamenti cablati, un equivalente visuale al «retroscena delle nostre emozioni» che la Wearing tenta di rivelare, dice Herrmann. Sono in mostra circa 80 pezzi, tra cui parecchi lavori inediti dalle serie «Signs» (1992-93) e «Album» (1993), video degli anni Novanta e 2000, e il suo primo lungometraggio, «Self-Made» (2011), che presenta un gruppo composito di personaggi pubblici inglesi.

In occasione di questa mostra, la Galleria Whitechapel sta aprendo una pagina Facebook dove viene richiesto agli utenti Internet di pubblicazione di foto di se stessi in posa con un foglio di carta esprimere il loro pensiero in quel momento, come i segni che dicono ciò che si desidera loro di dire, e non cartelli che dicono quello che qualcun altro vuole che tu dica.

info :http://www.artmediaagency.com

venerdì 23 marzo 2012

Avere una bella cera. Le figure in cera a Venezia e in Italia



La cera entra nella ricerca anatomica come mezzo espressivo figurativo, per finalità farmacologiche e in generale di ordine sanitario, con Leonardo da Vinci (1452-1519) prima e con Andrea Vesalio (1514-64) poi, come soggetto scientifico e artistico .
Alessandro Ruggeri, docente di Anatomia umana dell’Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna e responsabile del Museo delle cere anatomiche «Luigi Cattaneo» di Bologna, ricostruisce i rapporti tra arte e scienza indotti dal perfezionamento delle tecniche di fusione e modellazione della cera.


Leonardo fra i primi si appropria della grande potenzialità del materiale in cera e non si limita a utilizzarla per costruire calchi o modelli della superficie corporea, ma la scioglie e la inietta nelle cavità ventricolari del cervello o nelle cavità cardiache per riprodurre calchi di forma e dimensioni perfette. Sono frequenti nel ’500 modellini in plastica che riproducono l’anatomia muscolare e fra questi " lo scorticato", l'opera di Ludovico Cardi, detto il Cigoli (1559-1613)
Frederick Ruysch (1638-1751) utilizza e perfeziona questa metodica e allestisce un Museo di mummie , sarà visitato dallo zar di Russia Pietro il Grande.



Famosa è la testa anatomica maschile del Museo della Specola in Firenze, modellata dallo Zummo direttamente su di un cranio di donna, che rappresenta un giovane uomo in cui la pelle è ribaltata da un lato del viso per mostrare muscoli, tendini, vasi e ghiandole salivari e la calotta cranica è scoperchiata per mostrare l’emisfero cerebrale destro estratto e appoggiato a lato. Gaetano Giulio Zummo (1656-1701), un abate artista siracusano , affascinato dagli aspetti drammatici della morte, modella in cera scene di soggetti macabri esposti in teatrini, come era in uso nell’Italia meridionale per raffigurare con argilla statuine per presepi, ritratti e scene di vita quotidiana.
E' nel 1711 che Luigi Ferdinando Marsigli (1658-1730) fonda in Bologna l’Istituto delle Scienze, un organismo indipendente dall’Università, ma ad esso parallelo e complementare, ove viene riservata una Camera per le preparazioni anatomiche da cadavere.



Un materiale deperibile che non può essere a lungo utilizzato, per cui la necessità di realizzare modelli con materiale durevole . Ercole Lelli (1702-76), artista già noto per avere scolpito in legno le statue degli scorticati che sostengono il baldacchino della cattedra del docente nel Teatro anatomico dell’Archiginnasio, progetta nel 1742 la Stanza dell’anatomia ove vengono esposte otto statue miologiche che riproducono l’anatomia dell’apparato locomotore.La scuola di ceroplastica bolognese si prolungherà nel tempo per oltre un secolo e mezzo, accogliendo artisti-anatomisti famosi quali Anna Morandi Manzolini (1716-74), Gian Battista Manfredini (1742-1829), Pietro Sandri (1789-?), Giuseppe Astorri (1785-1852), Cesare Bettini (1801-55).



fonte : Alessandro Ruggeri da Il Giornale dell'Arte

«Avere una bella cera. Le figure in cera a Venezia e in Italia», una completa panoramica sull’arte della ceroplastica a Palazzo Fortuny fino al 26 giugno 2012

Festival Divergenti 2012


Si svolgerà al cinema Lumiere di Bologna da venerdì 4 a domenica 6 maggio 2012 la quinta edizione di Divergenti, il festival internazionale di cinema dedicato ai temi del transessualismo e del transgenderismo.
Il festival, organizzato dal M.I.T., Movimento Identità Transessuale, con la direzione artistica di Luki Massa e Porpora Marcasciano si ripropone anche quest’anno come vetrina privilegiata delle migliori produzioni cinematografiche realizzate in tutto il mondo per raccontare l’esperienza transessuale, unico festival trans in Italia e uno dei pochi in tutto il mondo.
Nel 2012 Divergenti proporrà documentari, fiction e cortometraggi, tra cui alcune – rare – produzioni italiane, mantenendo il doppio sguardo sul presente e sul passato: il festival si propone infatti di indagare la condizione odierna delle persone transessuali in tutto il mondo e al contempo ricostruire i tasselli di una storia comune, anche attraverso alcuni interessanti ritratti di persone transessuali che, imponendosi individualmente come “personaggi” sulla scena pubblica, hanno contribuito ad avviare un percorso di visibilità e rivendicazione collettive.
La quinta edizione di Divergenti sarà dedicata al trentesimo anniversario dell’approvazione della Legge 164 – l’unica approvata in Italia – che permette di cambiare sesso: una legge, ottenuta dopo dure battaglie dal movimento trans e dal M.I.T. che ne era unica associazione rappresentante. La Legge rappresentava, all’epoca della sua approvazione, un’avanguardia a livello europeo.

"La legge 164 del 1992 specifica le "Norme in materia di rettificazione di attribuzione di sesso", La legge ha un carattere "sanatorio", cioè di legittimazione e di soluzione di situazioni di fatto esistenti e la volontà individuale viene messa in discussione dalla presenza di un giudizio di idoneità fondato quasi esclusivamente sulla presenza di requisiti psico-sessuali effettuato da un "esperto".
I transessuali e le transessuali talvolta non giudicano indispensabile il ricorso ad un intervento chirurgico di riattribuzione del sesso e anche in questi casi necessitano di uno status giuridicamente riconosciuto, status che con la legge 164 viene subordinato esclusivamente ad una effettiva trasformazione chirurgica irreversibile.(...) " Gruppo Nazionale di Lavoro sul Transessualismo
"Sono crudelmente imprigionate all'interno di un corpo incompatibile con la loro identità di genere".

Juan Gris -anniversario della nascita

Prefiero la emoción a las reglas correctas.

Juan Gris


Juan Gris, nome d'arte di José Victoriano González (Madrid, 23 marzo 1887 – Boulogne-sur-Seine, 11 maggio 1927), è stato un pittore spagnolo. Studiò disegno industriale a Madrid, collaborando anche in alcuni quotidiani locali come disegnatore di vignette umoristiche; questa passione per la satira illustrata lo accompagnerà per tutta la vita, anche dopo essere diventato un pittore famoso.
Nel 1906 a Parigi entra in contatto con gli artisti più importanti del tempo, tra cui Henri Matisse, Georges Braque, Fernand Léger e Amedeo Modigliani. Fu proprio a Parigi che conobbe il suo connazionale Pablo Picasso, di cui divenne amico e di cui seguì l'esempio.
La sua ricerca cubista di un nuovo modo di definire la realtà attraverso modelli astratti, portò Gris ad un continuo studio teorico, espresso in numerosi scritti ed interventi a conferenze. Questa ricerca può essere rintracciata anche nelle scenografie e nei costumi per dei balletti russi, per i quali cominciò a lavorare all'inizio degli anni venti. In quegli stessi anni si tennero le sue mostre più importanti, a Parigi, a Berlino ed a Düsseldorf.
Gris morì a Boulogne-sur-Seine l'11 maggio 1927, a soli quarant’anni.

mercoledì 21 marzo 2012

Omaggio a Tristan Tzara


Tristan Tzara
(Samuel Rosenstock)
Moineşti 1896 - Parigi 1963
Poeta e saggista rumeno
"Per fare una poesia dadaista"
da Manifesto sull’amore debole e l’amore amaro, 1921


Prendete un giornale.
Prendete delle forbici.
Scegliete da questo giornale un articolo avente la lunghezza che desiderate dare alla vostra poesia.
Ritagliate l’articolo.
Rutagliate poi con cura ciascuna delle parole che formano l'articolo e mettetele in un sacchetto.
Agitate dolcemente.
Tirate fuori ciascun ritaglio uno dopo l’altro disponendoli nell’ordine in cui sono usciti dal sacchetto.
Copiate scrupolosamente.
La poesia vi rassomiglierà.
Ed eccovi diventato uno scrittore infinitamente originale e di una sensibilità incantevole, benché incompreso dal volgo.
(Traduzione dal francese di Giovanni Soriano)


"Un dadaista è un uomo, che ama la vita in tutte le sue forme incalcolabili, e che sa e dice: non solo qua, ma anche là, là, là è la vita! Quindi il vero dadaista domina anche l'intero registro delle manifestazioni della vita umana, a cominciare dalla più grottesca auto-ironia fino alla più sacra parola del culto sul globo terrestre maturato, appartenente a tutti gli uomini. E farò sì che su questa terra vivano uomini in avvenire. Uomini, che siano padroni del loro spirito e che con questo spirito creino a nuovo l'umanità." Johannes Baader


Per la giornata mondiale della poesia 2012

martedì 20 marzo 2012

Falero Luis Ricardo 1851- 1896



Falero Luis Ricardo Vision of Faust 1878



Luis Ricardo Falero era uno strano personaggio, a metà strada tra pittore e stregone .
Nato a Granada nel 1851, Ricardo Falero fu quel che si dice un bimbo prodigio. Anche grazie all’ingente patrimonio del padre, egli studiò fin da giovanissimo la lingua inglese, e coltivò la passione per la pittura, attività per cui mostrò presto un indiscutibile talento. Ancor bambino, riuscì a frequentare lezioni presso l’università di Richmond in Inghilterra e, quando aveva solamente 9 anni, proseguì la sua formazione a Parigi.
"Le visioni femminili di Falero hanno la stessa dirompente forza delle stesse impresse come demonico “pendaglio tra gli occhi” innanzi alla vista di Faust. Un demoniaco che finalmente con Falero recupera il suo originale significato greco, un dèmone che è guida verso gli abissi dell’Inconnu e del mistero. Un dèmone finalmente non diabolico, un dèmone finalmente femminile …" Mattia Moretti

Marina Abramovic




Marina Abramović (Belgrado, 30 novembre 1946) artista serba inconstratata imperatrice della performance art. Tra le sue opere più note ricordiamo Bed from Mineral Room del 1994 e Cleaning that Mirror del 1995. Ha vinto il Leone d'Oro alla Biennale di Venezia del 1997. Il lavoro della Abramović esplora la relazione tra performer e pubblico, i limiti del corpo e le possibilità della mente.


Dopo la retrospettiva a lei dedicata negli spazi del newyorkese MoMA, Marina Abramovic è al PAC (Padiglione d’Arte Contemporanea) di Milano, dal 21 marzo fino al 10 giugno con The Abramovic Method.
Un progetto inedito e originale, dove il pubblico e performer sono complementari, quasi inseparabili. In The Abramović Method saranno proprio gli spettatori, guidati e motivati dall’artista, a sperimentare direttamente al PAC il suo lavoro.
Completano l'iniziativa alcuni video e foto dei provocatori lavori firmati dalla celebre artista serba, incluso The Artist is Present, mai presentato in Italia. Interessata al rapporto tra forme espressive e corporeità, Abramovic è oggi una delle autrici più carismatiche e apprezzate nel panorama delle arti performative e della Body art.
L'artista è presente dal 21 al 24 marzo, in seguito la performance viene condotta da un gruppo di studenti dell'Accademia di Brera.
info:www.theabramovicmethod.it