mercoledì 26 febbraio 2014

CHANGE - Il cambiamento







CHANGE è un'organizzazione per i diritti umani condotta da persone disabili fondata a Londra nel 1993. Il cambiamento è un modello di “co-working”- collaborazione di lavoro  formata  da volontari con difficoltà di apprendimento che cogestiscono  risorse informative e formative di facile lettura a fianco di un team esperto e professionale di designer e illustratori.
Un metodo che – secondo gli ideatori – consente anche di risparmiare denaro nel lungo periodo grazie ai positivi impatti nella vita dei disabili. Che potranno essere impiegati per sostenere altre persone con le stesse difficoltà di apprendimento come lavoratori alla pari .

info: http://www.changepeople.org
fonte :  http://www.west-info.eu


"Cominciate col fare ciò che è necessario,
poi ciò che è possibile. 
E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile"
San Francesco d'Assisi 

domenica 23 febbraio 2014

d: poesia


Pakayla-Biehn



Se un giorno alla gente venisse voglia di vivere
allora il fato dovrà rispondere,
e la notte dovrà aprirsi
e le catene spezzarsi
chi vivere desidera il corpo non trattiene
s’evapora e svanisce nel vasto cielo della vita
gli esseri, gli esseri tutti così mi hanno detto
così mi ha parlato il loro spirito celato.
in cima alla montagna, nel più segreto albero
nel mare scatenato, ascolta il mormorio dei venti:
che io mi volga verso un luogo al mondo
indossi la speranza, mi spogli di prudenza.
Non temo sentieri rigorosi
né fuochi alteri.
Rifiutare le alte vette,
non è vivere per sempre nel fossato?

Abu’l-Qasim Al-Shabbi


Abu’l-Qasim Al-Shabbi poeta tunisino, morto nel 1934 - a soli 25 anni. La sua opera fu ignorata o aspramente criticata quando era in vita, e dopo la sua morte ci furono decenni di oblio. Fu negli anni Sessanta, quando nei paesi arabi cominciò la lotta contro il colonialismo e l'imperialismo, che Ash-Shabbi fu riscoperto, e consacrato come poeta politico.

venerdì 21 febbraio 2014

mercoledì 19 febbraio 2014

scarti di terra




MOSTRA FOTOGRAFICA : SCARTI DI TERRA

Sala delle Carceri in Castel dell'Ovo dal 20 febbraio al 04 marzo 2014

Movimento Contaminarte e l'Associazione Friarielli Ribelli Guerrilla Gardening presentano la mostra fotografica sulla diversità: Scarti di Terra.
Scatti di Scarti – o considerati tali da una società che tutto fagocita, tutto dimentica, parzialmente espelle – che Madre Terra ha deciso di mostrarci, piccoli o grandi, dritti o storti che siano, perchè NON CI SONO RIFIUTI O SCARTI le meraviglie della natura sfuggono ai perchè della ragione umana. Splendide foto di frammenti del reale, a volte crude, altre ingenue nella loro semplicità ma comunque rappresentative di freaks (esteticamente, mentalmente, apparentemente ) diversi. La bellezza della diversità sovente è ruvida, grezza, a volte impercettibile altre soltanto immaginata o desiderata. Ed è per questo che l'istallazione è formata con materiali di riciclo e/o considerati poveri, le foto sono volutamente posizionate ad altezza non solita per “costringere” lo spettatore ad abbassarsi per guardare le foto e ad avere così UN'ALTRO punto di vista, ad estraniarsi dalla massa e a non uniformarsi al pensiero dominante (imposto dai mass-media) che vede/vuole un corpo privo di difetti, che ha come essenza l'apparire, l'unico modello vincente. Nelle fotografie esposte non si santifica la diversità semplicemente la si rappresenta e la si declina in varie forme convinti che solo la Conoscenza può salvare l'Uomo.
Le fotografie esposte sono di : Massimo Astuni, David de la Cruz, Rosario Miele Landolfo, Luigi Antonio Tufano e frames tratti da Miserere Cantus
( cortometraggio con la regia di Antonello Matarazzo).
Suggestioni musicali : Angela Amato.
La mostra si può visitare nella Sala delle Carceri in Castel dell'Ovo dal 20 febbraio 2014 al 04 marzo 2014 dalle ore: 9 alle ore 19 – con ingresso gratuito.

VAM -il laboratorio cinematografico per registi non vedenti



Il Laboratorio di video alfabetizzazione multisensoriale Vam  nasce da un’idea di Rodolfo Bisatti, regista padovano trapiantato a Trieste dove ogni sabato un gruppo di appassionati cinefili si riunirà per dare la possibilità a chi non vede e non sente  di trasformare la propria disabilità in produttiva creatività. Il laboratorio prevede corsi di musica e cinema tenuti da psicologi specializzati e  coinvolge non solo i disabili ma anche i loro famigliari.
"Ci interessa la persona nella sua integralità . Nella Vam le diversità tra le persone sono indagate in quanto unicità e specificità, come ricchezze e opportunità che una comunità ha la necessità di accogliere, considerare, conoscere e utilizzare al meglio, se non vuole disintegrarsi definitivamente. Intendiamo combattere il video analfabetismo considerando la disabilità come risorsa creativa , ma soprattutto vogliamo superare l’idea ambigua di integrazione della diversità con quella di diversificare la normalità".  Rodolfo Bisatti
Per promuovere l'iniziativa dal 20 al 22 febbraio si terrà a Trieste il convegno "L’officina dei sensi - Verso la creazione del Centro per le arti cinematografiche multisensoriali". Al convegno parteciperanno  registi, produttori, filmaker e ricercatori, ed esponenti delle associazioni per  disabili e delle istituzioni locali , ci sarà anche Uta Melle ,  consulente pubblicitaria ammalata di cancro, che presenterà per la prima volta in Italia la mostra fotografica “Amazonen”  dove  è   ritratta dalla  senza seno e senza capelli , un progetto di incoraggiamento e sostegno  per molte donne che vivono la stessa devastante situazione. "La bellezza è la vita che prosegue". Uta Melle  vimeo.com/23453972





fonte : http://www.redattoresociale.it/
http://vamlab.altervista.org/programma.html



domenica 16 febbraio 2014

d: poesia


Medhat Shafik-  Miraggio, 2008, tecnica mista su tela, cm 150 x 150 



"Uscire dalla folla"


Uscire dalla folla che si torce
 
sotto le luci rosse
 
dentro il pazzo incrociarsi dei frastuoni
 
e camminare lungo i viali immensi 
del silenzio notturno.

E ora nei lunghi viali silenziosi
 
gli uomini che passavano,
 
sotto il frastuono pazzo
 
erano tante fitte date all’anima
 
barcollante a cadere
 
sotto i piedi di tutti.




Cesare Pavese

sabato 15 febbraio 2014

Corps et ames - l’amour pour tous


"Un desiderio comune, 
al di là della  sedia a rotelle, 
noi guardiamo e incontriamo  l'uomo o la donna seduta all'interno. 
Qua attraverso di loro, guardiamo semplicemente il bisogno 
 umano universale nello sguardo dell'altro , 
di amare , desiderando ed essere amati " Jean-Baptiste  Laissard




Corps et ames è un'esposizione fotografica itinerante di Jean-Baptiste Laissard, in collaborazione con l'associazione Ya pas photo ( http://yapasphoto-asso.com/ ) , 50  scatti  di  scene di vita quotidiana di persone con disabilità motorie , d’interviste  che  ritraggono  l’amour pour tous senza alcuna differenza,
mamme che nonostante la disabilità senza un braccio o su una sedia a rotelle , con pancione o alle prese con pannolini  si prendono cura dei propri figli.  Sono disabili , ma soprattutto sono persone con desideri e fantasie come tutti gli  uomini .
Un libro e una mostra fotografica  di sensibilizzazione alla disabilità!
Una visione positiva che solleva domande circa la differenza, le nostre paure e i  nostri handicap.
 racconta semplicemente la normalità di handicap in 150 pagine di emozioni.




Jean-Baptiste Laissard è un fotografo ammiratore di Sebastian Salgado, Raymond Depardon e Hans Silvester.Trova la sua ispirazione quotidiana nell’osservazione della natura, degli animali e dal contatto con la gente: "essere fotografo è una passione. È una formazione, un’esperienza (architettura, pubblicità), una sensibilità (la natura, gli animali), una sete inesauribile (il gusto dell’altro e dell’altrove) e degli strumenti (tradizionali o digitali Nikon, Studio e laboratorio)."
Si interessa molto al problema dell’handicap e alle questioni sociali in generale. Realizza  reportage per l’associazione Enfants de coeur.
"Il movimento del mondo è un serbatoio d’immagini", Jean-Baptiste Laissard.




"Che cos’è il corpo di un uomo? Galeno avrebbe risposto una mescolanza disordinata di fuoco, aria,terra, acqua. (... ) Un vero e proprio fantasma, condensato delle paure e dei desideri di coloro che lo abitano. Un animale-metafora. "Storia di un corpo – Daniel Pennac 



info: http://www.yapasphoto-asso.com/
www.jb-laissard.com
http://www.yapasphoto-asso.com/extraits_livre/extrait-livre.html

venerdì 14 febbraio 2014

d : foto



 GIOVANNI  BELLINI  particolare " MADONNA CON IL BAMBINO SU UN PARAPETTO
1475 ca. · Museo di Castelvecchio · Verona


" L’amore di sé, attraverso il contatto reciproco delle pelle, fa rivivere l’eros facendo scoprire la sorpresa di una nuova relazione con l’altro. " Maria Vittoria Lodovichi

d : foto



foto di : olivier fermariello

mercoledì 12 febbraio 2014

FELICE chi è diverso


"Felice chi è diverso essendo egli diverso. Ma guai a chi è diverso essendo egli comune". Sandro Penna



FELICE chi è diverso",  il documentario di Gianni Amelio dedicato all’immagine che è stata data dai media agli omosessuali nel secolo scorso . Presentato  al Festival di Berlino nella sezione Panorama, il documentario  sarà nelle sale  dal 6 marzo 2014. Una serie di interviste a donne e uomini avanti con l’età che nella vita si sono innamorate di persone dello stesso loro sesso. Lo spettatore diventa partecipe della vita, a volte anche drammatica, dei vari protagonisti del documentario.
info:http://www.raicinema.rai.it/




"Spero sia anche un atto politico. E' un lavoro scavato dentro di me e che fa vedere dei momenti che per me sono intollerabili per emotività". Gianni Amelio


domenica 9 febbraio 2014

d:poesia

Rick Bortnick 


È impossibile dire che razza di urlo sia il mio:

è vero che è terribile 
- tanto da sfigurarmi

i lineamenti rendendoli

simili alle fauci di una bestia - ma è anche,

in qualche modo, gioioso, tanto da ridurmi come

un bambino. 
È un urlo fatto per invocare l’attenzione di qualcuno 
o il suo aiuto; ma anche, forse, per bestemmiarlo.
È un urlo che vuol far sapere, in questo luogo

disabitato,

che io esisto,oppure, che non soltanto esisto,
ma che so.

È un urlo in cui in fondo all’ansia
si sente qualche vile accento di speranza:
oppure un urlo di certezza, assolutamente assurda,
dietro a cui risuona, pura, la disperazione.

Ad ogni modo questo è certo: che qualunque cosa
questo mio urlo voglia significare,
esso è destinato a durare oltre ogni possibile fine.


Pier Paolo Pasolini, Teorema, Garzanti, Milano (1968)

sabato 8 febbraio 2014

Personne n’est exclu - Nessuno è escluso





"Personne n’est exclu" (Nessuno è escluso), è il titolo della mostra con gli scatti di Jessica Hauf , fotoreporter svizzera, che ritraggono azioni teatrali degli spettacoli di “Néon”, compagnia catanese fondata nel 1989  da Piero Ristagno e Monica Felloni  che ha dato vita al “Teatro delle diversità” e a diverse compagnie tra le quali «Bagnati di luna–AIPD",  la  personale  sarà allestita a Losanna, in Svizzera . Ventitre le fotografie  saranno esposte per un mese , uno spaccato fotografico dell’esperienza teatrale, originale e appassionata, di una compagnia che rivela sul palcoscenico la diversità e l’unicità di ogni singolo artista.



"Questa mostra nasce da tanti anni di lavoro al fianco di molti giovani portatori di handicap psichici o fisici, che ho avuto la fortuna di veder crescere in teatro. Ho avuto la possibilità di tastare l’evoluzione di questi ragazzi e di assistere alla realizzazione di quello che sembrava impossibile. L’opportunità di fotografarli mi ha permesso di seguirli in questa meravigliosa avventura che è il teatro".  Jessica Hauf 





Jessica Hauf è una fotografa specializzata nel settore dei grandi eventi culturali. Ha lavorato per il teatro e per il cinema. Ha ideato un programma di scuola per fotografia e una galleria d’esposizione permanente per un gruppo di giovani rifugiati a Belgrado, ricevendo per questo vari premi. Dal 2004 si è dedicata anche al "Teatro delle Diversità", seguendo molti lavori teatrali con attori portatori di handicap.



Personne n’est exclu
Losanna, Svizzera 
dal 10 febbraio fino al 10 marzo 2014,
fonte : http://palermo.blogsicilia.it/

venerdì 7 febbraio 2014

mercoledì 5 febbraio 2014

ODILON REDON ALLA FONDATION BEYELER



"I miei disegni ispirano, e non devono essere definiti. Essi ci pongono, come fa la musica, nel regno ambiguo dell' indeterminato ". Odilon Redon


Ofelia, (part.), 1900 -1905


Spettacolare la rassegna che la Fondazione Beyeler  Basilea , dedica al pittore francese tanto amato da Gauguin e Cézanne, portando  pezzi in prestito dalle più importanti collezioni del mondo. Nelle sale del museo disegnato da Renzo Piano trovano posto disegni, stampe e olii oggi conservati al Musée d’Orsay, al MoMA e al Rijksmuseum,  un allestimento che  mette in luce gli aspetti più misterici dell’attività dell’artista  e  la rilevanza artistica come antesignano della modernità.
La mostra è ordinata per nuclei di opere in cronologia sparsa che illustrano gli interessi primari e i riferimenti al moderno dell’artista. Dei "noirs" giovanili fanno parte immagini misteriose e oniriche di volti e occhi, ma anche ibridi affascinanti tra uomo, animale e pianta, nonché apparizioni cosmiche. Il catalogo  illustrato che accompagna la mostra è edito dallo Hatje Cantz Verlag di Ostfildern in tedesco e in inglese e  francese, contiene contributi tra gli altri di Raphaël Bouvier, Jodi Hauptman, Margret Stuffmann.



deux jeunes filles 1905-1912



Odilon Redon ( 1840  Bordeaux - 1916  Parigi)  pittore francese  considerato il maggiore rappresentante del simbolismo pittorico. La sua produzione, caratterizzata da soggetti inusuali e bizzarri legati al mondo onirico, fu inizialmente circoscritta al disegno e alla litografia per trovare in un secondo momento un cromatismo intenso con l'utilizzo della tecnica del pastello e dell'olio.
Bertrand-Jean nasce in una famiglia benestante a Bordeaux il 22 aprile 1840 ed è il secondogenito di Bertrand Redon e Marie Guérin (nota come Odile), una creola di origine francese che dà alla luce cinque figli: Ernest, Odilon, Marie, Leo e Gaston.
Di costituzione gracile, al punto che pare non possa riuscire a sopravvivere, Odilon, ad appena due giorni dalla nascita, viene portato in campagna a Peyrelebade, nella tenuta agricola di famiglia (situata nelle vicinanze di Listrac, nel Medoc) e consegnato alle cure di una nutrice.
Odilon trascorre gli anni dell'infanzia a Peyrelebade. I medici, riconosciuta la sua fragilità fisica e psicologica, sconsigliano qualsiasi "sforzo cerebrale"; questo il motivo per cui Odilon non viene mandato a scuola che molto più tardi. La sua malattia, giudicata molto grave, gli provoca ripetute crisi di tipo epilettico. Viene condotto più volte in pellegrinaggio alla Madonna di Verdelais e il suo caso figura tra le 133 guarigioni miracolose avvenute in quel luogo tra il 1819 e il 1883. Privo di ogni educazione borghese e allo stesso tempo emarginato da quella contadina non riesce, per debolezza costituzionale, a seguire i coetanei nei giochi e nelle corse campestri. Le sue giornate si svolgono in solitudine, relegato in cortile a "giocare tranquillamente"; passa il tempo a osservare il paesaggio. In questo periodo sviluppa il rapporto con la natura che diverrà in seguito elemento di grande importanza nella sua arte.
A quindici anni iniziò lo studio formale del disegno, della scultura e Rodolphe Bresdin lo istruì nella tecnica dell’ acquaforte e della litografia. Alla fine della Grande guerra, si trasferì a Parigi, e lavorò quasi esclusivamente a carboncino e con la litografia. Apostrofò le sue opere " Visionarie " perché disegnate con i toni del nero, ma dal 1890 i suoi strumenti preferiti furono i pastelli e gli oli; nel 1899 espose con i Nabis alla galleria Durand-Ruel a Parigi. ( info : www.odilonredon.net/)






"Rembrandt mi ha dato sempre nuove sorprese nell’arte. Egli è il grande elemento umano dell’infinità della nostra estasi, ha dato la vita morale all’ombra. Ha creato il chiaroscuro come Fidia ha fatto la linea. E tutti i misteri compresi nella modellazione sono ormai possibile solo da lui, ha aperto un nuovo ciclo d’arte  fuori dalla ragione umana “. Odilon Redon



Odilon Redon
Fondazione Beyeler di Basilea
fino al 18 Maggio 2014
www.fondationbeyeler.ch/

domenica 2 febbraio 2014

d:poesia


Joan Mirò


La stella del mattino e della sera
sorge per prima ed ultima tramonta
la più bella di tutte e la più viva,
ma annuncia con il suo nascere la notte,
annuncia il giorno, ma con il suo morire.
Sorga alla sera e tramonti nell’alba,
la stella in ciel più bella è la più vera
significando ai terrestri una sorte
al di là della vita oltre la morte,
la stella della sera e del mattino.

RICCARDO BACCHELLI