giovedì 30 gennaio 2014

d:Video

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"L’unica cosa di cui il mondo non avrà mai abbastanza è l’esagerazione". Salvador Domènec Felip Jacint Dalí i Domènech, marchese di Púbol,  pittore, scultore, scrittore, cineasta , designer, sceneggiatore spagnolo e  per tutta la sua vita non smise mai di esagerare. 
Nel 1945, dall’incontro di Dalì con l’animatore statunitense Walt Disney,  nacque l’idea di realizzare un un film d’animazione. I disegni e i bozzetti preparativi vennero realizzati dall’artista degli studios della Disney John Hench e dallo stesso Dalí in otto mesi, tra il 1945 e il 1946. Tuttavia, a causa di problemi di natura finanziaria, il progetto fu abbandonato. Le bozze e i disegni del film vennero ritrovati nel 2001 e, nel 2003, Walt Disney Company produsse Destino, un cortometraggio a cartoni animati della durata di circa 6 minuti.

mercoledì 29 gennaio 2014

VERAMENTE - GUIDO GUIDI


"Certo, non saprei cosa altro possa essere la fotografia. È un modo, un processo, per conoscere, per toccare, per identificarsi con il mondo e con le cose. Quindi il massimo punto di conoscenza è quello dell’identificazione. Io sono quell’oggetto lì. In quel momento conosci quella cosa. È vero che Proust dice a proposito di Albertine che quando Albertine si avvicina troppo per baciarlo non lo vede più allora vorrebbe avere un’amplificazione del senso della vista per continuare a vederla e al tempo stesso baciarla… Ma le due cose non potevano andare assieme."Guido Guidi dall'intervista di Andrea Neri per euronews 

Fosso ,Ghiaia - (600x794)

Veramente, mostra personale del maestro Guido Guidi , per la prima volta in Francia  alla Fondazione Henri Cartier-Bresson . Il percorso espositivo  presenta la quarantennale carriera dell'artista attraverso una selezione di lavori, dalle sperimentazioni in bianco e nero degli anni settanta fino alle serie In between cities, A new map of Italy e Preganziol.
La mostra è visitabile a Parigi fino al prossimo 27 aprile. Da giugno a settembre si sposterà ad Amsterdam per approdare infine a Ravenna ad ottobre dove resterà fino a gennaio 2015. 







Guido Guidi , uno dei pionieri della nuova fotografia italiana del paesaggio , nasce a Cesena nel 1941. Studia all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia (IUAV) dove segue i corsi di Bruno Zevi, Carlo Scarpa e Mario De Luigi; al Corso Superiore di Disegno Industriale di Venezia dove segue i corsi di Italo Zannier e Luigi Veronesi. Dal 1970 Guidi lavora come fotografo al Dipartimento di Urbanistica dello IUAV. Dal 1986 viene invitato a tenere Lezioni, Seminari e Laboratori in diverse Università italiane e in diverse Istituzioni pubbliche e private. Il suo lavoro è stato esposto in prestigiose Istituzioni nazionali e internazionali ed è stato pubblicato in molti libri e cataloghi. Dal 1989, con Paolo Costantini, William Guerrieri e Roberto Margini, collabora al progetto “Linea di Confine per la fotografia contemporanea”. Dal 1989 è docente di fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Dal 2001 è docente del Laboratorio di Fotografia del clasAV – corso di laurea specialistica in Arti Visive dello IUAV.



Viale Italia -  Tagliata di Cervia -1984 (620x420)



"Antonioni diceva: "C’è un’occupazione che non mi stanca mai: guardare". E aggiungeva : fotografare "è per me un approfondimento dello sguardo", fotografare "è per me vivere". Faccio mie queste risposte." Guido Guidi  dall'intervista  di Silvia Loddo



GUIDO GUIDI - VERAMENTE
fino al  27 aprile 2014
Fondation Henri Cartier-Bresson , Parigi
www.henricartierbresson.org

lunedì 27 gennaio 2014

27 gennaio 2014, Giorno della memoria





Non c’è stata civiltà che non abbia riconosciuto ed esaltato l’amore per l’infanzia, ad eccezione della “civiltà” instaurata dal nazionalsocialismo nel cuore d’Europa …I bambini  sono nutrimento vitale per chi si proponga di vegliare sulla coscienza e sull’avvenire del mondo
                                                                                                       Primo Levi

domenica 26 gennaio 2014

d: poesia


John Singer Sargent



Ciò che sai amare non ti sarà strappato.
Ciò che sai amare rimane, il resto è scoria
ciò che sai amare non ti sarà strappato
ciò che sai amare è il tuo vero retaggio
il mondo, quale? Il mio, il loro
o di nessuno?
Prima venne la vista, poi diventò palpabile
Eliso, fosse pure in quell’antro d’inferno,
ciò che tu sai amare è il tuo vero retaggio
ciò che tu sai amare non ti sarà strappato.
La formica è centauro nel suo mondo di draghi.
Deponi la tua vanità, non è l’uomo
che ha fatto il coraggio, o l’ordine o la grazia,
deponi la tua vanità, dico, deponila!
La natura t’insegni quale posto ti spetta
per gradi d’invenzione o di vera maestria,
deponi la tua vanità,
Paquin, deponila!
Il casco verde tua eleganza offusca.
“Padroneggia te stesso, e gli altri ti sopporteranno”.
Deponi la tua vanità
sei cane bastonato sotto la grandine
tronfia gazza nel sole delirante,
mezzo nero mezzo bianco
tu non distingui fra ala e coda
giù la tua vanità
spregevole è il tuo odio
che si nutre di falso,
deponi la tua vanità,
sollecito a distruggere, avaro in carità,
deponi la tua vanità
dico, deponila!
Ma avere fatto piuttosto che non fare
questa non è vanità
aver bussato, discretamente,
perché un Blunt ti apra
avere colto dall’aria una tradizione viva
o da un occhio fiero ed esperto l’indomita fiamma
questa non è vanità.
L’errore sta tutto nel non fatto,
sta nella diffidenza che tentenna…

(Ezra Pound, da Canti Pisani) 

venerdì 24 gennaio 2014

d : foto


foto di : olivier fermariello

d: foto

 Stefano Boeri - Bosco-verticale


"Ci sono due ombre scure che incombono su ogni considerazione riguardo al futuro: la catastrofe ambientale e la guerra nucleare. La prima è già tristemente una realtà; l'altra è un rischio sempre presente che non accenna a dissolversi, è quasi un miracolo che siamo scappati a un disastro nucleare non così tanto tempo fa. Pessimismo e ottimismo sono questioni soggettive, non sono importanti: qualunque sia il proprio stato d'animo, le azioni da intraprendere sono essenzialmente le stesse". Noam Chomsky

giovedì 23 gennaio 2014

d:Video

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Precious è un film del 2009 diretto da Lee Daniels, basato sul romanzo di Sapphire Push - La storia di Precious Jones.
Claireece "Precious" Jones  è una ragazza prigioniera di un corpo fuori misura che però non si sogna magra, una ragazza semianalfabeta cresciuta ad Harlem e costretta a subire le più gravi violenze e ingiustizie dai suoi genitori. Un messaggio profondo sulla capacità di crescere e superare gli ostacoli attraverso la fiducia in sé stessi e nell'istruzione.
"Posso dire con certezza che il mio lavoro mi ha letteralmente salvato la vita. Tutte le persone con cui sono cresciuto ... o spacciano droga, o si trovano in prigione, o sono morte o lavorano da McDonald's. La creatività, il disegno e il lavoro in teatro sono stati per me uno sfogo, una via di fuga, e mi sento davvero felice quando penso che oggi ho perfino un ritorno economico per questo."Lee Daniels





mercoledì 22 gennaio 2014

Joan Fontcuberta - camouflages


" Due sorelle e un bagnino invitano una sirena ", (1962) 
dalla serie "The Artist e Fotografia, Suite Destino"



La Maison Européenne de la Photographie presenta  circa  dieci serie di opere del fotografo catalano Joan Fontcuberta sul tema del camouflage ,  la fotografia camuffamento, la realtà mimetica, camuffare la verità . Nove serie sono presentate in un struttura modulare, mentre una decima mette in evidenza una serie di ritratti ispirati ai capolavori della pittura.


"Sputnik" Ivan e Kloka svolgere la loro produzione
 storica dalla capsula, 1968 gelatina d'argento Stampa



“miracles & co” Munkki Juhani fait lire un chapitre du Kalevala
 à des suricates lapons, 2002, Tirage à développement chromogène



Joan Fontcuberta  (Barcelona, 1955 ) fotografo, ma anche artista plastico, saggista, storico, critico, giornalista,  ha vissuto durante la sua giovinezza la dittatura di Franco, e con essa la censura e la falsificazione delle informazioni. Laurea in scienze dell'informazione, chiude nella sua opera tutte le forme di presunta verità. Il suo lavoro, sulla base delle opportunità offerte dal immagine fotografica e le sue capacità di gestione, ci porta a una realtà che è possibile e inusuale. " Dieci tappe piene di trappole  , di intelligenza e di ironia , che evidenziano anche la coerenza del percorso dell'artitsta. " (Walter Guadagnini  )



“Orogenesis” Orogenèse : Derain, 2004, Tirage à développement chromogène



Joan Fontcuberta -  camouflages
La Maison Européenne de la Photographie , Parigi 
a cura di Jean Luc Monterosso e Pascal Hoel
fino al  16 marzo 2014
www.mep-fr.org/
http://www.fontcuberta.com/

martedì 21 gennaio 2014

facce



«Inaugurare con lo spazio vuoto e la parete completamente bianca è stato rischioso ma ne è valsa la pena. Le persone presenti all’inaugurazione, più di un centinaio, sono rimaste un po’ meravigliate arrivando in galleria senza trovare niente esposto e si chiedevano se era il giorno giusto. Nel corso della serata si sono rese conto che erano loro le opere che sarebbero state esposte. Ho iniziato a fare ritratti dei presenti invitandoli a posare per me e alla fine di ogni seduta di foto stampavo al momento la foto scelta e la collocavo alla parete con una punta metallica. Alla fine della serata, dopo aver avuto una coda incredibile di persone che attendevano il suo ritratto, ho contato ben 80 ritratti realizzati e appesi alla parete non piú vuota. Questa mattina la prima sessione dopo la inaugurazione il primo ritratto realizato l’ho fatto a Xavi un venditore porta a porta di polizze assicurazioni sulla vita, il commerciale stupito ha posato con piacere e poi raccontandomi il giro del quartiere che subito dopo avrebbe fatto per vendere le polizze». A parlare è Sergio Grispello, fotografo partenopeo che per la prima volta ha presenta al pubblico l’esposizione fotografica Rostros: ahora y aquí a Barcellona. Al WTArtspace fino al 28 febbraio.





domenica 19 gennaio 2014

d: poesia

Egon Schiele



Eppure, anche se cia­scuno anela oltre se stesso,

come da una pri­gione che lo trat­tiene e l’odia –

accade una gran mira­colo nel mondo.

La sento: tutta la vita è vissuta.

Ma chi la vive? Sono le cose,

che, quasi mai udita melodia,

come den­tro ad un’arpa stanno nella sera?

Sono i venti che spi­rano dalle acque,

i rami che fan cenno l’uno all’altro,

son forse i fiori che intes­sono profumi,

e i lun­ghi viali che diventa vecchi?

Sono i caldi ani­mali che camminano,

gli uccelli che si levano curiosi?

Ma chi la vive? Dio, la vivi tu, – la vita?



 Poe­sia  tratta dal volume “Rai­ner Maria Rilke, Il libro d’ore”, tra­du­zione di Nico­letta Da crema, Mar­cos y Mar­cos 1992

giovedì 16 gennaio 2014

martedì 14 gennaio 2014

Da nisida....






Ancora un progetto che vede protagonista la bella e dimenticata Nisida e i ragazzi, che vi "abitano"!
L'idea è partita da Jane Goodall - scienziata di fama internazionale - ed ha coinvolto i ragazzi dell’Istituto penale per minorenni di Nisida (Na). I soggetti presi in esame dai ragazzi del carcere sono : la natura e gli animali.
Le foto della mostra sulle “forme della bellezza” andranno ad abbellire le case degli orfani e ragazzi di strada in Tanzania, accanto al parco nazionale di Gombe dove è attivo il Jane Goodall Institute.


 Una nota a margine....perchè Nisida continua a restare inaccessibile ai cittadini ed ai turisti che potrebbe attirare?



domenica 12 gennaio 2014

Sii gentile




Ci viene sempre chiesto
di comprendere l'altrui
punto di vista
non importa quanto sia
antiquato
stupido o
disgustoso.

Uno dovrebbe
guardare
agli errori degli altri
e alle loro vite sprecate
con
gentilezza,
specialmente se si tratta di
anziani.

Ma l'età è la somma
delle nostre azioni.
Sono invecchiati
malamente
perché hanno
vissuto
senza mettere mai a fuoco,
hanno rifiutato di
vedere.

Non è colpa loro?
Di chi è la colpa?
Mia?

A me si chiede di mascherare
il mio punto di vista
agli altri
per paura della loro
paura.

L'età non è un crimine
ma l'infamia
di un'esistenza
deliberatamente
sprecata
in mezzo a tante
esistenze
deliberatamente
sprecate lo è.






sabato 11 gennaio 2014

Vettor Pisani - eroica / antieroica: una retrospettiva

Barca dei sogni” un lavoro di Vettor Pisani del 2001


La mostra " Vettor Pisani- eroica / antieroica: una retrospettiva"   sarà ospitata dal 27 gennaio al Teatro Margherita di Bari, in concomitanza con quella in corso nel museo MADRE di Napoli a cura di Andrea Viliani e Eugenio Viola con la supervisione scientifica di Laura Cherubini . La retrospettiva  raccoglie il più consistente gruppo di opere, sia storiche che recenti, mai riunito in una sua mostra, dalle installazioni site-specific ai disegni e ai collage, dai dipinti su tela e su pvc alle azioni performative, dalle immagini fotografiche e filmiche ai lavori a tecnica mista. 
La mostra si snoda in un lungo percorso circolare al terzo piano del museo, con una successione di sale più tematiche che cronologiche (la apre o la chiude, a seconda dei punti di vista, la struggente gabbietta con la statuetta della torta nuziale di Pisani), fa capolino tra le opere della collezione al secondo (la classicheggiante stanza con il Quadrato magico) e occupa tutta la grande sala del pianterreno con opere sovente ossessionate dalla morte come la böckliniana Barca dei sogni





Venere di cioccolato



Vettor Pisani  ( Bari  1934 - Roma  2011 ) è uno dei testimoni e dei più importanti esponenti della ricerca artistica  Italiana a partire dagli anni ’70, e un autore fra i più personali e visionari nel panorama artistico della sua generazione, la sua figura ci appare, oggi quella di un vero e proprio precursore che ha saputo unire il concettuale all’ironia, il gioco linguistico a quello di ruolo, il mascheramento alla ricerca della verità, la grande Storia alla cronaca più triviale, il sacro al profano, l’arte del passato alle provocazioni del presente.
"Omonimo di un condottiero della Serenissima, barese di nascita ma con origini a Ischia (le isole e quell’isola torneranno sovente nei suoi lavori), amava raccontare di essere figlio di un ufficiale di Marina e di una ballerina di strip-tease. E questo la dice lunga sulla sua capacità di mescolare le carte in tutti sensi. Per lui Böcklin andava a braccetto con Duchamp, Klein con Pistoletto, De Chirico con Beuys, Boetti e De Dominicis con Riccardo Schicchi, solo per citare qualcuna delle sue molteplici fonti di ispirazione o "contaminazione". " Rocco Moliterni per lastampa.it








Vettor Pisani -  eroica / antieroica: una retrospettiva
al Museo di arte contemporanea MADRE , Napoli
fino al 24 marzo 2014

info : http://www.madrenapoli.it/














venerdì 10 gennaio 2014

mercoledì 8 gennaio 2014

Nobuyoshi Araki Al Maxxi



Nobuyoshi Araki (荒木 経惟, Araki Nobuyoshi?) (Tokyo, 25 maggio 1940) è un fotografo giapponese noto principalmente per le sue opere di genere erotico.
Dopo aver studiato fotografia, si trasferì per lavoro a Dentsu, presso un'agenzia pubblicitaria, dove conobbe la sua futura sposa Yoko. Dopo il matrimonio, Araki pubblicò una raccolta di fotografie (Sentimental journey, 1971) scattate alla moglie durante il loro viaggio di nozze. Yoko morì nel 1990 di cancro alle ovaie. Le foto dei suoi ultimi giorni vennero pubblicate da Araki in un libro dal titolo Winter journey.





Araki è noto  per i suoi reportage sull'industria del sesso giapponese. Negli anni ottanta focalizzò la sua attenzione su Kabukichō, storica zona a luci rosse di Shinjuku, un quartiere di Tokyo. Le relative foto, raccolte in Tokyo lucky hole, risalgono al biennio 1983-1985.
Ha pubblicato più di 350 libri ed è considerato uno degli artisti più prolifici di sempre. Ha lavorato anche per riviste come Playboy, Déjà-Vu ed Erotic Housewives. È stato più volte arrestato in Giappone, anche se non è mai finito in carcere, con l'accusa di oscenità; mentre il direttore di un museo subì l'arresto per aver esposto delle sue foto.





Nobuyoshi Araki è uno dei  protagonisti della grande prestigiosa retrospettiva , che il MAXXI dedica alla sua collezione, curata dal nuovo direttore artistico, il cinese Hou Hanrou, intitolata “Non Basta Ricordare”,  fino al 28 settembre 2014.
info :http://www.fondazionemaxxi.it

domenica 5 gennaio 2014

d : Poesia







Sotto una piccola stella




Chiedo scusa al caso se lo chiamo necessità. 


chiedo scusa alla necessità se tuttavia mi sbaglio. 

non si arrabbi la felicità se la prendo per mia. 

mi perdonino i morti se ardono appena nella mia memoria. 

chiedo scusa al tempo per tutto il mondo che mi sfugge a ogni istante. 

chiedo scusa al vecchio amore se do la precedenza al nuovo.

perdonatemi, guerre lontane, se porto fiori a casa.

perdonatemi, ferite aperte, se mi pungo un dito. 

chiedo scusa a chi grida dagli abissi per il disco col minuetto.

chiedo scusa alla gente nelle stazioni se dormo alle cinque del mattino. 

perdonami, speranza braccata, se a volte rido. 

perdonatemi deserti, se non corro con un cucchiaio d’acqua. 

e tu, falcone, da anni lo stesso, nella stessa gabbia,

immobile, con lo sguardo fisso sempre nello stesso punto, 

assolvimi, anche se tu fossi un uccello impagliato. 

chiedo scusa all’albero abbattuto per le quattro gambe del tavolo. 

chiedo scusa alle grandi domande per le piccole risposte. 

verità, non prestarmi troppa attenzione. 

serietà, sii magnanima con me. 

sopporta, mistero dell’esistenza, se tiro via fili dal tuo strascico. 

non accusarmi, anima, se ti possiedo di rado. 

chiedo scusa al tutto se non posso essere ovunque.

chiedo scusa a tutti se non posso essere ognuno e ognuna. 

so che finché vivo niente mi giustifica,

perché io stessa mi sono d’ostacolo. 

non avermene, lingua, se prendo in prestito parole patetiche, 

e poi fatico per farle sembrare leggere.



                                                     Wislawa Szymborska

sabato 4 gennaio 2014

Pentti Sammallahti - Here Far Away


"Si inizia a pensare degli anni ,
ognuno con il suo nome :
L'anno in cui Gioia è nato,
e l'Anno della Fame."

Pekka Sammallahti 
(linguista finlandese, fratello del fotografo)


Pentti Sammallahti -Beijing, China, 1989


Here Far Away è la prima grande retrospettiva del libro di Pentti Sammallahti (1950 , Finlandia), diviso in 9 capitoli , il libro è una raccolta di immagini in bianco e nero che abbracciano 1964-2011.
L'artista finlandese ha viaggiato a lungo in più di 40 paesi , le sue fotografie per lo più in bianco e nero ritraggono esseri umani, animali, città così come i paesaggi aperti, in Nepal, Francia, Kalmykia, Stati Uniti, Marocco, Russia . La splendida retrospettiva  contiene più di 250 fotografie. 



 Pentti Sammallahti - Animal farm




Pentti Sammallahti -  Mount Etjo, Namibia, 2005



Here Far Away è  un incontro in mostra o sulla pagina del libro tra artista e lo spettatore che riflette  la capacità dei due di entrare in un dialogo , la foto come estensione  del passato nel presente e futuro . Le immagini  sono prese da tutto il mondo e , con eccezione di tre , sono tutte riprese esterne : paesaggi , street photography , reportage e ritratti di persone e animali.



Pentti Sammallahti 
Fuzerradvany, Hungary, 1979



Pentti Sammallahti - Here Far Away
Photographers' Gallery , Londra
fino al  5 gennaio 2014
http://thephotographersgallery.org.uk

venerdì 3 gennaio 2014

d : foto


Cencio molle a chi?






 Il sogno di Serena Speranzini, di Giovanni Massari  e Luigi Bertazzoli,  ha preso vita. Il sogno si chiama: Agricoltura sociale, ritorno alla terra con tanto di addio alla occupazioni precedenti, in poco più di due ettari di terreno, a Corte Maddalena, Curtatone. "Cencio molle" è una società agricola che ha come scopo l'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. In via Pilla si coltivano gli ortaggi nel modo più naturale possibile, utilizzando i cosidetti insetti utili e tenendo sott’occhio il risparmio idrico. La filosofia che i tre giovani mantovani stanno seguendo è quella della permacultura, una sintesi di ecologia, geografia, antropologia, sociologia e progettazione. Più semplicemente creare coltivazioni che si sappiano rendere ma, soprattutto rigenerarsi anche senza l’intervento dell’uomo (o comunque con quest’ultimo ridotto al minimo). Perché il prodotto, come dicono Serena, Giovanni e Luigi, deve essere sano, buono, etico. Perchè il progetto si chiama Cencio molle è presto detto.
Il "cencio molle" (abutilon theophrasti medicus) è una pianta originaria dell'Asia ma ormai diffusa in gran parte d'Italia. Può raggiungere oltre un metro d'altezza ed è una tenace infestante dei campi per la quantità di semi che produce e per la capacità di propagarsi tramite gli ingranaggi dei mezzi agricoli. «Per il nostro modo di concepire l'agricoltura, basato sul rispetto dell'ambiente e della biodiversità, ci siamo chiesti se questa pianta, contro la quale vengono impiegati diserbanti e prodotti chimici a volontà, potesse in realtà avere una sua utilità e quale fosse, come per tutte le specie vegetali, il suo apporto nell'ecosistema - spiegano i tre ragazzi, che hanno costituito la società agricola pochi mesi fa - Abbiamo scoperto che il cencio molle facilita la cicatrizzazione delle ferite, è un antinfiammatorio e, come tisana, favorisce la digestione e la diuresi. In Cina da molti secoli se ne usano le fibre, robustissime, per creare corde, spaghi, reti da pesca, panni grezzi, carta. Sia i semi che le foglie sono fonte di cibo, soprattutto nella regione del Kashmir. Il cencio molle è dunque una metafora del nostro fare agricoltura sia a livello sociale che a livello ambientale». Capita l'antifona? In fondo spesso ci si sente cenci molli...o no? Auguriamo alla azienda agricola di diventare presto una solida realtà economica.