martedì 30 aprile 2013

Vikenti Nilin - Vicini di casa


"Bisogna imparare a essere soli ogni volta che la vita ci riserva una pausa.
E la vita è piena di pause,
che noi possiamo scoprire o sprecare.
Nella più pesante e grigia giornata,
quale splendida gioia per noi la previsione di tutti questi incontri sgranati…
( La gioia di credere, Piero Gribaudi)




Vikenti Nilin, (Mosca 1971)  presenta a Londra alla Saatchi Gallery una  serie fotografica dal titolo "Vicini di casa". Sono tutti ritratti di grande formato in bianco e nero che presentano uomini e donne pericolosamente  seduti sul bordo della loro finestra o sulla ringhiera del loro balcone. Tute le immagini sono scattate dall'alto con una prospettiva che enfatizza il baratro sottostante. Lo sguardo non è quindi  quello del passante  che dal basso  guarda verso l'alto , ma  quello del vicino di casa che  guarda quasi con indifferenza  quello che sta per accadere.
I protagonisti delle immagini  fissano il vuoto come a prima vista dei potenziali suicidi, ma non hanno né espressioni né atteggiamenti  drammatici . Al contrario vi è  una calma insospettabile, una dimensione di attesa  del non  sapere mai nella vita , qualunque sia la nostra situazione,  che cosa ci riserva la sorte .




Vikenti Nilin- " Vicini di casa "
 Saatchi Gallery 
fino al 5 maggio 2013
info: www.saatchi-gallery.co.uk.

lunedì 29 aprile 2013

Danze della Natura - Sayaka Ganz



"Quella di Sayaka Ganz  è arte dell’accumulo, arte del  riciclo e scultura squisitamente figurativa a un tempo; per lei l’oggetto è, al tempo stesso, rappresentativo di un vissuto esistenziale non concluso ed elemento discreto che si combina, cristallizzandosi in forme suggestive e naturalistiche". Alessandro Schiavetti 



" Danze della Natura"   la prima personale italiana dell’artista giapponese Sayaka Ganz allestita presso la Fondazione Culturale Hermann Geiger , da sempre impegnata nella divulgazione della cultura e dell’arte, e curata dal direttore artistico Alberto Schiavetti.
Il percorso espositivo comprende oltre a sei grandi gruppi di sculture di animali  anche alcuni gruppi di "Luminariales", installazioni coloratissime in plastica riciclata, illuminate e messe in movimento grazie alla collaborazione con Jim Merz, artista originario di Portland e dedito all’arte cinetica, che da 3 anni collabora con l'artista per la creazione di queste opere.
Per le sue sculture la Ganz si  ispira alla forma degli oggetti  e della  natura, inizialmente studia l’aspetto dell’animale da realizzare, poi crea per prima cosa un’armatura in fili di acciaio saldati sulla quale successivamente fissa i vari utensili di plastica, fino a quando l’insieme degli oggetti non assume la forma di un animale in movimento, dalle gamme cromatiche incredibili e dalle forme filamentose. 
Sempre in continuo movimento, proprio come i suoi animali in plastica riciclata, Sayaka Ganz è alla continua ricerca di legami da cui partire pur continuando a trasformarsi. 







Sayaka Ganz " Danze della Natura"
Fondazione Culturale Hermann Geiger,
Sala Espositiva,Cecina (LI)
fino al 26 maggio 2013
info: www.fondazionegeiger.org
http://www.sayakaganz.com

domenica 28 aprile 2013

Poesia




Sogno a occhi aperti

Io sogno a occhi aperti
e, che sia notte o giorno,
sogno incessantemente.
E sopra le sconvolte
schiume dell’ampio mare,
in mezzo alle increspate
arene del deserto,
lietamente montato
sul collo sottomesso
di un possente leone,
monarca del mio petto,
vedo sempre fluttuare
un bimbo che mi chiama.

José Martì (1853 - 1895)



José Martí (1853 – 1895), indipendentista, considerato l’Apostolo della Rivoluzione dei Barbudos, è stato una grande combattente per le libertà dei popoli latinoamericani e anche il poeta più amato dai cubani e i cui versi continuano ad ispirare gli intellettuali contemporanei.



venerdì 26 aprile 2013

d : foto


FOTO - Reflection






Alessandra Sanguinetti è nata a New York nel 1968 ed è cresciuta in Argentina. Le sue fotografie sono state pubblicate su Newsweek, LIFE, The New York Times Magazine e nel 2007 è entrata a far parte dell’agenzia Magnum.

"Mi sono avvicinata alla fotografia quando avevo circa nove anni, dopo aver visto il libro Wisconsin Death Trip di Michael Lesy. In questo libro vidi una fotografia di una bambina morta in una bara e di una donna anziana, con tantissime rughe, che pareva avere duecento anni e mi resi conto che anche io sarei morta un giorno e che se non fosse stato per quelle fotografie io non sarei mai venuta a conoscenza dell’esistenza di quelle persone. Così, chiesi di avere una macchina fotografica e documentai tutto ciò che per me era importante, accertandomi che niente e nessuno venisse dimenticato. ( ...)Non avevo mai pensato alla fotografia come a una possibile professione, o come qualcosa a cui dedicarmi sul serio, fino a quando non iniziai a studiare qualcos’altro, ovvero antropologia, e mi resi conto che ciò che mi piaceva di più fare all’università era scattare ritratti di altri studenti. Fu così che iniziai a frequentare un workshop a Buenos Aires, dove incontrai il fotografo Martin Weber, che ora è mio marito, che ha trasformato la mia vita, e mi ha ispirata, influenzata e guidata in tutto il mio lavoro." Alessandra Sanguinetti 









giovedì 25 aprile 2013

questa nostra Patria






Io G. G. sono nato e vivo a Milano.
Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.
Mi scusi Presidente
non è per colpa mia
ma questa nostra Patria
non so che cosa sia.
Può darsi che mi sbagli
che sia una bella idea
ma temo che diventi
una brutta poesia.
Mi scusi Presidente
non sento un gran bisogno
dell'inno nazionale
di cui un po' mi vergogno.
In quanto ai calciatori
non voglio giudicare
i nostri non lo sanno
o hanno più pudore.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
se arrivo all'impudenza
di dire che non sento
alcuna appartenenza.
E tranne Garibaldi
e altri eroi gloriosi
non vedo alcun motivo
per essere orgogliosi.
Mi scusi Presidente
ma ho in mente il fanatismo
delle camicie nere
al tempo del fascismo.
Da cui un bel giorno nacque
questa democrazia
che a farle i complimenti
ci vuole fantasia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
pieno di poesia
ha tante pretese
ma nel nostro mondo occidentale
è la periferia.

Mi scusi Presidente
ma questo nostro Stato
che voi rappresentate
mi sembra un po' sfasciato.
E' anche troppo chiaro
agli occhi della gente
che tutto è calcolato
e non funziona niente.
Sarà che gli italiani
per lunga tradizione
son troppo appassionati
di ogni discussione.
Persino in parlamento
c'è un'aria incandescente
si scannano su tutto
e poi non cambia niente.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Mi scusi Presidente
dovete convenire
che i limiti che abbiamo
ce li dobbiamo dire.
Ma a parte il disfattismo
noi siamo quel che siamo
e abbiamo anche un passato
che non dimentichiamo.
Mi scusi Presidente
ma forse noi italiani
per gli altri siamo solo
spaghetti e mandolini.
Allora qui mi incazzo
son fiero e me ne vanto
gli sbatto sulla faccia
cos'è il Rinascimento.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Questo bel Paese
forse è poco saggio
ha le idee confuse
ma se fossi nato in altri luoghi
poteva andarmi peggio.

Mi scusi Presidente
ormai ne ho dette tante
c'è un'altra osservazione
che credo sia importante.
Rispetto agli stranieri
noi ci crediamo meno
ma forse abbiam capito
che il mondo è un teatrino.
Mi scusi Presidente
lo so che non gioite
se il grido “Italia, Italia”
c'è solo alle partite.
Ma un po' per non morire
o forse un po' per celia
abbiam fatto l'Europa
facciamo anche l'Italia.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo lo sono.

Io non mi sento italiano
ma per fortuna o purtroppo
per fortuna o purtroppo
per fortuna
per fortuna lo sono.

Un pezzo scritto nel 2003 ma di un'attualità disarmante.

mercoledì 24 aprile 2013

Genocidio armeno


Civili armeni in marcia forzata verso il campo di prigionia di Mezireh,
 sorvegliati da soldati turchi armati. Kharpert, Impero Ottomano, aprile 1915.



Genocidio armeno , deportazione ed eliminazione di armeni negli anni 1915-1916 , viene commemorato  il 24 aprile .   
"La persecuzione scatenata, tra il 1915 e il 1918, dai turchi nei confronti del popolo armeno residente in Anatolia e nel resto dell’Impero Ottomano rappresenta forse il primo esempio dell’epoca moderna di sistematica soppressione di una minoranza etnico-religiosa.
Una campagna di eliminazione che non scaturì soltanto dell’ideologia, scopertamente razzista, del sedicente Partito “modernista e progressista” dei Giovani Turchi, ma trasse le sue origini più profonde anche dall’innata, anche se inconfessabile, insofferenza che i mussulmani ottomani e curdi di Anatolia hanno sempre manifestato nei confronti di una minoranza cristiana, quella armena, portatrice di valori religiosi e culturali semplicemente diversi."A. Rosselli

martedì 23 aprile 2013

Berlinde De Bruyckere - In the Flesh



"i suoi lavori sono carichi di riferimenti storici, culturali e iconografici che hanno bisogno di essere decifrati. Tuttavia nella loro integrità toccano le corde dei nostri sentimenti più intimi che proviamo di fronte l’amore, il desiderio e la perdita”. Mine Haydaroglu


 In the Flesh è  il titolo della  mostra che la Kunsthaus Graz  dedica all'artista belga Berlinde De Bruyckere (1964) , una vasta retrospettiva incentrata sul tema del  corpo, qui concepito come metafora di solitudine, amore e fragilità, con dei significati profondi raramente percepiti in tutta la loro sfaccettata complessità. Le sue sculture hanno un forte impatto visivo dato dall’uso di materiali naturali come cera, legno, lana, pelli, corna, ossa e dall’impiego di forme che imitano la fisicità umana e animale. Al contempo le sue installazioni sono caratterizzate da un’innegabile dimensione solenne e spirituale. 
 Ispirata dall'idea di  mortalità, la sofferenza,  debolezza fisica e vulnerabilità la De Bruyckere  mette in primo piano il corpo eliminando la testa della figura umana e ingrandendo le malformazioni. Nel suo lavoro, la mutilazione e la violenza possono assumere forme estreme, ma sono sempre connesse alla possibilità di trasfigurazione e di crescita.  "La mia mente mi porta a parlare di figure che si tramutano in nuovi corpi".Ovidio "Metamorfosi"  


 Berlinde De Bruyckere, Actaeon, 2012 – courtesy the artist and Hauser & Wirth – foto ©Mirjam Devriendt

Nella mostra In the Flesh, i visitatori potranno ammirare il ciclo Acteon, basato sulle Metamorfosi di Ovidio. L'artista  non ritrae la trasformazione, bensì si focalizza sulle corna del cervo. Un elemento fisico ben definito, simbolo di potere maschile e arma per combattere. Mostrarle sporche di sangue e ammaccate significa interpretarle come un simbolo di violenza non necessaria. Una violenza fisica o una violenza sul fisico, come quella fatta da Artemide ad Atteone. "L’innocenza può essere l’inferno".

Berlinde De Bruyckere -  In the Flesh
Kunsthaus Graz
Graz (Austria) fino al 12 Maggio 2013
web: www.museum-joanneum.at




Berlinde De Bruyckere  artista di fama internazionale e profonda studiosa delle fragilità umane, vive e lavora a Gand, in Belgio, dove è nata nel 1964. Specialmente dall’ultimo decennio i suoi mezzi espressivi si affidano principalmente alla scultura, in opere composte dei più vari materiali . L'artista rappresenterà il Belgio nel Padiglione Nazionale all' Esposizione Internazionale d’Arte - La Biennale di Venezia - 1 giugno 2013, per il quale la De Bruyckere ha concepito una nuova installazione site-specific, che partendo dagli elementi chiave della sua opera ne amplifica la potenza grazie alle interconnessioni con il contesto storico di Venezia. 
"Ho sempre ammirato l’opera di Berlinde De Bruyckere e, soprattutto, ne sono stato colpito in un modo spesso a me oscuro, ma non avrei voluto fosse altrimenti. Le sue sculture esplorano la vita e la morte – morte nella vita, vita nella morte, vita prima della vita, morte prima della morte – nel modo più intimo e disturbante. Illuminano, ma la luce è tanto buia quanto profonda". .J.M. Coetzee, curatore e collaboratore.

Berlinde De Bruyckere. Kreupelhout – Cripplewood

Padiglione del Belgio
55. Esposizione Internazionale d’Arte La Biennale di Venezia
Giardini della Biennale, Venezia

1 giugno – 24 novembre 2013
Organizzazione: S.M.A.K., the Museum of Contemporary Art in Ghent

lunedì 22 aprile 2013

22 aprile 2013 Giornata della Terra - amore per la natura e il rispetto per la vita




43° anniversario della Giornata della Terra (in inglese Earth Day), la più grande manifestazione ambientale del pianeta.  Giornata dedicata alla terra per sensibilizzare quante più persone ai problemi legati all’inquinamento.
"per la prima volta nella storia, scienza e tecnologia ci permettono di comprendere l’ecologia della Terra e il nostro impatto su di essa, di controllare la crescita della popolazione e aumentare la capacità por- tante in modi che prima non si potevano neppure immaginare. Se facciamo le scelte giuste, la possibilità di vivere a lungo in equilibrio con la natura è a portata di mano. È un’occasione per interrompere un ciclo di conflitti e crisi durato milioni di anni."Steven LeBlanc e Katherine Register "Constant Battles ".
Di fronte al cambiamento climatico siamo tutti ambientalisti, per chi non ama considerarsi tale è una situazione difficile ma, sono migliaia le micro-organizzazioni  che lavorano e fanno la cosa giusta a livello locale e rappresentano lo stato di salute di un sistema che si cura da solo. 


"Sai che gli alberi parlano? Si, parlano l’uno con l’altro e parlano a te, se li stai ad ascoltare. Ma gli uomini bianchi non ascoltano. Non hanno mai pensato che valga la pena di ascoltare noi indiani, e temo che non ascolteranno nemmeno le altre voci della Natura. Io stesso ho imparato molto dagli alberi: talvolta qualcosa sul tempo, talvolta qualcosa sugli animali, talvolta qualcosa sul Grande Spirito." Tatanga Mani (da: Recheis-Bydlinski, Sai che gli alberi parlano?, Il Punto d’Incontro, 1994). 

domenica 21 aprile 2013

Poesia





"Altrove" 

Via, creatura mia,
via verso l'Altrove.
Li ci sono giorni sempre miti
e campi sempre belli.
La luna che splende su chi
là vaga contento e libero
ha intessuto la sua luce con le tenebre
dell'immortalità.
Li s'incominciano a vedere le cose,
le favole narrate sono dolci come quelle non raccontate,
la le canzoni reali-sognate sono cantate
da labbra che si possono contemplare.
Il tempo lì è un momento di allegria,
la vita una sete soddisfatta,
l'amore come quello di un bacio
quando quel bacio è il primo.
Non abbiamo bisogno di una nave, creatura mia,
ma delle nostre speranze finché saranno ancora belle,
non di rematori, ma di fantasie. 

Oh, andiamo a cercar l'Altrove. 

Fernando Pessoa



venerdì 19 aprile 2013

d : foto




FOTO

"L'uomo dipende totalmente dall'ambiente che lo circonda : senza cibo  sopravviverebbe circa  tre settimane ; senza acqua , tre giorni ; senz'aria , all'incirca tre minuti . L'aria è dunque  un "alimento " importantissimo.(....) Una delle  conseguenze più nefaste dell'inquinamento atmosferico provocato dall'uomo è senza dubbio la morte delle foreste . Le prime a essere colpite sono state  le conifere , seguite dalle latifoglie  e dagli alberi da frutto . La foresta rappresenta un complesso ecologico di cui fanno parte le piante del sottobosco , funghi ,vermi , alghe , e batteri ( 200 miliardi per grammo di humus)."Catherine Kousmine , "Salvate il vostro corpo "


foto  di Alex Webb
Un agente del Servizio parchi del Perù misura a spanne un tronco di mogano tagliato illegalmente. 
Un operaio armato di sega a motore può abbattere un albero secolare
 di queste dimensioni in meno di mezz'ora.


I taglialegna illegali hanno già distrutto quasi tutte le foreste di mogano del Perù. Ora stanno attaccando altre specie, meno note ma altrettanto cruciali per l’ecosistema. 
fonte: http://www.nationalgeographic.it


Nella regione di Madre de Dios c'è un organizzazione no profit che si chiama Arbio che si occupa di combattere il disboscamento illegale proteggendo e salvaguardando la biodiversità per proteggere specie come quella del mogano rosso.
"ARBIO nasce dalla necessità di modificare gli attuali modelli di sviluppo in Amazzonia  con un modello di sviluppo sostenibile in cui la società coesiste  con l'ecosistema forestale, senza la necessità di trasformarlo in una vasta monocoltura agricola.
La costruzione della nuova autostrada Inter-Oceanica nella  regione Madre de Dios apre la porta a un grande problema: l'investimento agricolo su larga scala  e la riduzione della foresta amazzonica di50 km su entrambi i lati della strada in 20 anni di costruzione .
Il nostro obiettivo è quello di preservare la struttura e la funzionalità dell'ecosistema Amazonico, concentrandosi su soluzioni economicamente valide e sostenibili della regione... Con questo, e con il vostro aiuto, possiamo attuare un modello di conservazione sostenibile delle foreste per contrastare il processo di deforestazione che porta la strada."
info: http://www.arbioperu.org

giovedì 18 aprile 2013

In My Place - Coldplay per Oxfam


Video  realizzato dai fan del gruppo  Coldplay sulle note di "In my place" per raccontare il dramma di chi viene espulso dalla propria terra.



Al mio posto, al mio posto 
c’erano confini che non avrei dovuto cambiare 
ero perso, oh si 

ero perso, ero perso 
ho attraversato confini 
che non avrei dovuto attraversare 
ero perso, oh si 

si, per quanto ancora devi aspettarlo? 
si, per quanto ancora davi pagare per esso? 
si, per quanto ancora devi aspettarlo? 

ero spaventato, ero spaventato 
stanco e scarsamente preparato 
ma io ti aspetterò 

se andrai via, se andrai via 
e mi lascerai qui da solo 
io ti aspetterò 

si, per quanto ancora devi aspettarlo? 
si, per quanto ancora davi pagare per esso? 
si, per quanto ancora devi aspettarlo? 

per favore, per favore, per favore 
torna e canta per me 
vieni e canta ora, ora, ora 
vieni e canta 

al mio posto 
c’erano confini che non avrei dovuto cambiare 
ero perso, oh si, oh si 



mercoledì 17 aprile 2013

Il cantiere tra le nuvole



"Il Cantiere tra le nuvole" è il titolo della mostra fotografica presso il Museo delle Guide di Courmayeur fino al 31 maggio 2013. Le immagini in mostra sono il frutto di una scelta di foto che quotidianamente vengono scattate per documentare i lavori delle nuove Funivie Monte Bianco. 
Una parte più corposa di immagini catturate nel corso di questi anni di lavoro sono visibili sul sito www.nuovefuniviemontebianco.com


"Le immagini del Pavillon du Mont Fréty testimoniano infine la costante lotta del cantiere con la neve, che talvolta arriva inaspettata e fuori stagione seppure il sito si trovi solo a 2200 metri di quota. L’avanzamento dei lavori costante e inesorabile è percepibile di giorno in giorno." Moreno Vignolini


martedì 16 aprile 2013

Rudolf Stingel a Palazzo Grassi



Rudolf Stingel (Merano 1956) l' artista  vive e lavora tra New York e Los Angeles. La mostra  curata dallo stesso Stingel  è la più completa monografica europea dedicatagli comprende più di quaranta quadri( dagli anni Novanta al 2010 ) di cui quindici dalla collezione privata di Pinault.Le opere sono esposte accanto a nuovi lavori creati apposta per l’occasione. L’artista è noto soprattutto per i suoi diversi tentativi di ridefinire la tecnica della pittura. Una nuova serie di quadri astratti viene presentata insieme a opere figurative, eseguite con una tecnica fotorealistica adottata da Stingel per rappresentare ritratti, autoritratti, paesaggi alpini e immagini di sculture gotiche. 


 
RUDOLF STINGEL  2012  Photo by Tom Powel 

La personale Rudolf Stingel si sviluppa lungo tutta la superficie espositiva di Palazzo Grassi, più di 5.000 metri quadri  , l'intera superficie sia del pavimento che delle pareti , ricoperta per la prima volta  da un tappeto stampato a motivo orientale. 
Il tappeto è  uno degli elementi centrali della poetica dell’artista , testimone del trascorrere del tempo e del passaggio delle persone, ma anche fonte di ispirazione, nella varietà di tipologie e tramature, per serie successive di quadri.
"Rudolf Stingel ha costruito la sua carriera danzando intorno all’idea di pittura. Ne evita l’autorità esaminandone i  componenti, l’identità fisica, il linguaggio visivo e la storia". Michelle Grabner di "Frieze Magazine"



Rudolf Stingel 
Palazzo Grassi

Campo San Samuele
fino al 31 dicembre 2013
info : http://www.palazzograssi.it

lunedì 15 aprile 2013

LOUISE NEVELSON



Steel head sculpture of Louise Nevelson by Al Farrow



"LOUISE NEVELSON" è il titolo della  mostra a cura di Bruno Corà Promossa dalla Fondazione Roma -Arte-Musei, dedicata all'artista americana di origine russa Louise Nevelson, presso lo spazio espositivo del Museo Fondazione Roma - Palazzo Sciarra. 




Louise Nevelson (23 settembre 1899 - 17 aprile 1988) è stata una scultrice americana nota per le sue opere monumentali, monocromatiche, pezzi di muro in legno e sculture all'aperto. 
Nata in Russia zarista, emigrò con la sua famiglia negli Stati Uniti nel 20esimo secolo, quando aveva tre anni. La Nevelson ha imparato l'inglese a scuola, mentre parlava yiddish a casa. Con primi anni 1930 iniziò a frequentare corsi d'arte presso la Art Students League di New York, e nel 1941 ha avuto la sua prima mostra personale. Ha sperimentato arte concettuale con oggetti trovati, e si dilettava di pittura e stampa prima di dedicarsi alla scultura. Le sue sculture , di solito in legno , sembrano puzzle con più pezzi finemente tagliati posti in sculture a parete o in modo indipendente in piedi, spesso in 3-D. 
Una caratteristica unica del suo lavoro è che le sue figure sono spesso dipinte in monocromo bianco o nero. Una figura nel panorama artistico internazionale, Louise Nevelson è stata presentata alla 31 Biennale di Venezia. Louise Nevelson resta una delle figure più importanti del 20 ° secolo scultura americana.

  
«Ancient Secrets II» (1964)


LOUISE NEVELSON
Fondazione Roma Museo – Palazzo Sciarra
fino al  21 luglio 2013
Info su: www.fondazioneromamuseo.it

domenica 14 aprile 2013

Poesia - Michele Fianco



by maria lementowski


Sì, due anni in quindici chili 
ho preso, vero,
ma penso a tutto pure, 
ho tutto in testa,
in breve, medio e lungo tempo 
messe in ordine
tutte cose, cose concrete, 
tanto, molto,
che potrebbero
– non dico solo per me –
essere un piano, il piano, 
di programmazione
sociale, economica e culturale, 
già,
i prossimi anni 
di intera una nazione:
sì, ma quale? 
Ma son davvero cose belle,
ti assicuro, certo,
oggettivamente belle,
cose (ed esistono), 
molto, molto oltre te.
Perché come il sole sei tu, 
anzi di più,
è il sole proprio, 
è il sole che è come tu,
è caldo sempre, si sa, 
ma poi se ne va.

  (Da Le oggettivamente belle (inedito)



Michele Fianco (Roma, 1968). Tra le voci più inventive del panorama poetico attuale, la sua è una parola autoironica e antilirica, cesellata e dislocata su sbilenchi ritmi musicali. Già presente negli anni Novanta in antologie e riviste come autore e come critico, nel 2008 pubblica la raccolta Versi in via di liberazione (e un numero civico) per Le impronte degli uccelli.
È del 2009 invece l’autoantologia The Best of..., con interventi di Carlo D’Amicis, Mario Lunetta, Francesco Muzzioli, Paolo Restuccia. Nel 2011 esce il romanzo Swing! (ultra/ corpi, Polìmata).
Da qualche anno propone i suoi versi in un concerto jazz&poetry dal titoloSoloinversi - progetto che riceve il patrocinio UNESCO CNI in occasione di un concerto del 2011.
Con Michele Fianco, ma non puoi fare come tutti gli altri? continua la ricerca tra diversi linguaggi artistici
info: http://www.absolutepoetry.org

venerdì 12 aprile 2013

d : foto





Foto - Luigi Ghirri. Pensare per immagini. Icone, paesaggi, architetture



Luigi Ghirri, Parigi, 1972



Luigi Ghirri, (Scandiano, 5 gennaio 1943 – Roncocesi, 14 febbraio 1992)  una delle figure di spicco del panorama italiano della fotografica degli ultimi decenni del Novecento e non solo.
"Ennio Flaiano, in uno scritto del 1959, sostiene che ogni turista è un fotografo intento a raccogliere testimonianze della sua stessa vita, per avere la certezza di aver vissuto."




Luigi Ghirri. Pensare per immagini. Icone, paesaggi, architetture
Dal 24 aprile al 27 ottobre 2013
MAXXI Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo , Roma 


giovedì 11 aprile 2013

VIDEO - Italia, un Paese Ospitale



 Spot a cura di  UILDM - Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare e in collaborzazione con Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, per un Paese accessibile a tutti. La regia è di Aldo Bisacco
"(...) L'ospitalità è qualcosa che respiri nell'aria del luogo dove nasci, che cresce nella terra.
L'ospitalità, fatta di gesti grandi o piccoli, trasforma una giornata qualunque un una giornata speciale.
Ospitalità significa aprire la tua casa, il tuo albergo, le tue braccia al mondo. E' un segno di grande civiltà ed un elemento che nobilita noi ed il nostro Paese.
Italia, un Paese aperto per tutti."

mercoledì 10 aprile 2013

Gruppo 63. Un cinquantenario. Disegni, collages, immagini e documenti


Una foto storica del Gruppo 63,
 scattata durante la riunione del gruppo d'avanguardia
  tenutasi a Reggio Emilia nel 1964 .


In occasione dei cinquant’anni dalla nascita, un’ importante mostra per scoprire e indagare la storia e le idee del Gruppo 63, nato a Palermo nell’ottobre del 1963.
una irriverente compagnia di giovani scrittori, poeti, disegnatori, pittori e musicisti, ra cui Umberto Eco, Nanni Balestrini, Edoardo Sanguineti, Achille Perilli, Franco Angeli, Fabio Mauri.


"Una delle accuse che ci muovevano era, come ho detto, che si producevano poetiche e non opere. Ecco, direbbe che La ragazza Carla di Pagliarani o le poesie di Porta non sono opere sopravvissute ai loro autori? In ogni caso la sopravvivenza di un’opera va però giudicata sull’arco di un secolo, non di qualche decennio. Pensi che nella prima metà del Novecento c’erano scrittori che contavano e oggi sono dimenticati -come Virgilio Brocchi o Papini. Persino Bacchelli, che pure per me continua a essere uno dei grandi scrittori della prima metà del Novecento. Vedremo se fra cinquant’anni si leggerà ancora Sanguineti o no. Se sì, ci saranno certamente ancora alcuni che diranno che però lui, tutto sommato, non apparteneva al Gruppo…".Umberto Eco


"Gruppo 63. Un cinquantenario. Disegni, collages, immagini e documenti

  Musma ( Museo della scultura  Contemporanea . Matera) 
 dal  20 aprile 2013 al 31 maggio 2013.
info: www.musma.it


martedì 9 aprile 2013

OperRAEE, in carcere i rifiuti elettronici diventano oggetti d'arredo



"Dare una nuova vita ai rifiuti recuperandoli ad oggetti utili come mobili e lampade di ecodesign ha creato i presupposti per la nascita di un percorso trasversale tra imprese, realtà attive nel recupero umano e nell'inserimento sociale e lavorativo".  Paolo Massenzi, presidente dell'associazione Recuperiamoci 

L'attività artistica è diventata pare di un processo di reinserimento sociale. 
"opeRAEE, esercizi artistici di recupero degli apparecchi elettrici ed elettronici", mostra realizzata dal progetto interprovinciale RAEE in Carcere con il patrocinio della Regione Emilia Romagna e del Ministero della Giustizia, i contributi del consorzio Ecolight e di Hera Spa e con la collaborazione dell'associazione Recuperiamoci.
I rifiuti elettronici diventano oggetti d'arredo, installazioni e monili: lavatrici, cellulari, asciugacapelli e computer hanno trovato nuova vita , sono stati smontati e riassemblati dando origine a giostre, lampade, oggetti di design e gioielli. L'esposizione testimonia non solamente l'attività dei laboratori RAEE in Carcere di Bologna e Forlì, ma anche la creatività sviluppata dai detenuti parallelamente ai processi di trattamento dei rifiuti elettronici. 
Nell'ottica di valorizzare i rifiuti attraverso l'arte, Ecolight ha promosso il portale wwww.museodelriciclo.it.
"Lo stimolo al visitatore, attraverso la bellezza delle opere esposte, è quello di imparare a concedere una seconda possibilità come presupposto essenziale di rinascita".Daniele Steccanella, responsabile laboratorio Raee della cooperativa sociale It2 di Bologna


"opeRAEE, esercizi artistici di recupero degli apparecchi elettrici ed elettronici"
 fino a lunedì 22 aprile 2013 nella sede della Regione a Bologna. 
fonte:www.adnkronos.com


lunedì 8 aprile 2013

Giulio Cavanna - Colore forma materia



"I suoi lavori mirano all'emozionare e provocano intense sensazioni che egli qualifica come 'tempeste emotive'"Stefania Severi

"Correre alla ricerca della luce, della speranza, della fede" 


In mostra a Roma le opere dell'artista genovese Giulio Cavanna , trenta opere, tutte tecniche miste su tela, tra quelle realizzate negli ultimi 10 anni , artista visionario e poliedrico, ha iniziato ad esporre negli anni Settanta, dando il via ad un'intensa produzione e ad una altrettanto intensa attività espositiva, ha attraversato fasi dal figurativo all'astratto per giungere alla produzione odierna che si caratterizza per la presenza di elementi materici.


"Banchina del porto"

Giulio Cavanna, nato a Genova da padre smirniota di origine piemontese e madre calabra, dopo aver vissuto per dodici anni a Genova, si stabilisce a Roma dove ancora oggi vive e opera.
La sua «professionalità» è «schietta e non ambigua» (cfr. R. Marmiroli) ed «esercitata da una forte carica di mistero» (cfr. B. Bigi), è un'arte nuova e tradizionale (sottolinea Giuliana Govoni Bravetti), dalle apparenze così arcane, occhieggiante tra giunchi di luci e di penombre che nello spazio vivono e fiammeggiano.
Proficuo e determinante il suo incontro con il critico d'arte e talent-scout Bertrando Bigi, il quale ha messo in evidenza il suo straordinario talento di autodidatta, cultura, metodo ed orientamenti, inserendolo autorevolmente in ludi pittorici nazionali ed esteri.

"La pittura di Giulio Cavanna rimanda al caleidoscopio. Ruotando una lente immaginaria i cristalli colorati formano puzzle festosi e disegni elementari. Il gusto dell'ornato in tal modo si somma alle strutture della geometria piana e lo sguardo segue un itinerario gioioso che vede i gialli penetrare nei rossi e questi a loro volta negli azzurri, in una sorta di ritmo in bilico tra il ricordo di Delaunay e l'esplosione cromatica cara a Matisse. Più enigmaticamente offerte a prospettive multiple ci sembrano le composizioni meno recenti. Sono finestre scenograficamente aperte alla luce del Mediterraneo in cui è l'ingenua ma schietta poetica dei simboli a prevalere."Vito Apuleo da Il Messaggero 25/05/1992


"Il connubio"

"Gli elementi materici scelti da Cavanna  sono 'scarti' del quotidiano, ma volutamente attinenti all'ambito dell'alta tecnologia, quindi alieni dal contesto estetico. Eppure essi rivivono proprio in termini di entità estetiche, inducendo a riflessioni che spaziano dal concetto di riciclo a quello del dominio delle tecnologie fino al riscatto di tali tecnologie in chiave umanistica".  Stefania Severi 


"Giulio Cavanna. Colore forma materia"
 Centro Culturale Elsa Morante, Roma
fino al 10 aprile 2013
http://www.centriculturali.roma.it/
 http://www.giuliocavanna.it/

domenica 7 aprile 2013

POESIA


Pino Pingitore - Astratto Fluido 2011



"Una nostalgia senza nome piangeva senza suono 
nella mia anima, nostalgia di vita piangeva, 
come uno piange quando su grande nave 
con gigantesche vele gialle verso sera 
su acque blu cupo lungo la città 
patria, costeggiando passa. E ne vede 
le vie, ne sente gorgogliare le fontane, odora
 il profumo dei glicini, se stesso vede 
bambino, stare presso la riva, con occhi di fanciullo,
 che sono angosciati e vogliono piangere, vede
per la finestra aperta luce nella sua camera 
ma la grande nave lo porta 
oltre, scivolando senza suono sull acqua blu cupo
 con gialle gigantesche vele di foggia straniera..."

H. Von Hofmannsthal, Erlebnis (1911)


Hugo von Hofmannsthal (Vienna, 1 febbraio 1874 – Vienna, 15 luglio 1929) è stato uno scrittore, drammaturgo e librettista austriaco.



venerdì 5 aprile 2013

d : foto





FOTO







"Prima del  2011, Homs era una città famosa per le  barzellette .. un anno dopo arrivano in città migliaia di rifugiati che cercano di trovare una nuova casa ... e nessuno ricorda più il divertimento.  Homs  diventa simbolo della tragedia , abbiamo perso la felicità.
Ogni cosa è cambiata per sempre ... e non so come  sarà Homs dopo la crisi ... in  due settimane  ho perso la mia casa ho perso il mio quartiere ho perso la mia scuola ho perso Homs ". Nathalie kardjiane


Nathalie kardjiane, fotografa, nata a Homs, in Siria nel 1988 dove vive e lavora.
"Due settimane a Homs" è  il suo primo film documentario su esperienza personale a Homs (Aleppo International Photo Festival 2012).

fonte : http://www.festival-aleppo.org/

giovedì 4 aprile 2013

VIDEO - #iosegno








Io segno la Lis. Ma lo stato Italiano non riconosce la mia lingua. #iosegno

mercoledì 3 aprile 2013

Marguerite Yourcenar a Villa Adriana



" Ci pare sempre 
di essere vissuti a lungo 
nei luoghi in cui
abbiamo vissuto intensamente."



L’antichità immaginata  a Villa Adriana a Tivoli .
La mostra promossa dalla Soprintendenza ai beni archeologici del Lazio, curata da Elena Calandra e Benedetta Adembri,  raccoglie nell’Antiquarium del Canopo una ricca documentazione sulla scrittrice. "Raccontare la Yourcenar poteva essere un’impresa rischiosa. Così ci siamo messi dalla parte della scrittrice: abbiamo ricostruito le fonti, i materiali, le testimonianze dei suoi viaggi che sono alla base della lunga gestazione del capolavoro". Elena Calandra



 I volumi autobiografici, le lettere, le fotografie, i tre album di cartoline di arte antica possedute dalla scrittrice e le immagini della Villa all’epoca dei suoi viaggi. E ancora, i taccuini con le stesure delle Mémoires d’Hadrien, uno scritto inedito sulla genesi del romanzo, le prime edizioni in varie lingue, compresa una rara prima stesura italiana ritirata dal mercato dalla stessa Yourcenar perché la traduzione non era stata sottoposta alla sua revisione. E il contributo archeologico arriva con una galleria di ritratti antichi dei personaggi del romanzo (da Palazzo Massimo agli Uffizi ai Musei Capitolini). Ci sono i carteggi con la storica traduttrice Lidia Storoni Mazzolani, fino ai fortunati adattamenti teatrali firmati da Maurizio Scaparro e Giorgio Albertazzi. Il suo romanzo su Adriano è ancora oggi una delle più forti suggestioni che spingono a visitare queste rovine. 


Marguerite Yourcenar, pseudonimo di Marguerite Cleenewerck de Crayencour, nata in Belgio, a Bruxelles, nel 1903 e morta in America, nel Maine, a Mount Desert, nel 1987 , è  la prima scrittrice eletta alla Académie française. Di forte personalità , è storica protesa alla perfezione  e poetessa capace di un giudizio morale sereno e moderato . Archeologa dell'anima , memorialista e traduttrice , tessitrice di storie e di miti , ama la libertà e inventarsi la vita . La poesia di Kavafis , tanto amata , influenza la sua visione delle cose : passato presente e futuro si intersecano e si fondono in un mondo che racchiude ogni istante fino al momento assoluto  che incanta : " il poeta è qualcuno che è in contatto attraverso cui passa una corrente ".

Antinoo particolare dal busto
 di Villa Adriana conservato
 al Museo del Louvre-290x290


Memorie di Adriano  capolavoro della Yourcenar , è la storia di un uomo arrivato al potere supremo con la sua politica , le sue gesta , i suoi piacere ; è il testamento del più illuminato degli imperatori , della sua cultura , della sua volontà di stabilizzare il mondo dopo le guerre e di prevenire  i futuri conflitti. Sotto lo scacco della morte accettata e attesa con coraggio , Adriano rievoca , in prima persona , la sua vita indirizzando le sue memorie al successore. Dal racconto emerge un innovatore e riformatore di rara intelligenza , capace di riassestare l'economia con creatività , migliorare le condizioni degli schiavi , emancipare le province mantenendo l'unità dell'impero romano, proporre l'ellenismo svilupando l'arte greca. Un lucido viaggiatore aperto alla conoscenza di altri mondi .

"L'uomo è ambiguo 
perchè ha rinunciato al sogno 
e ha piegato 
la trasparenza della volontà
alle aride leggi
del calcolo personale."


"Marguerite Yourcenar a Villa Adriana"
fino al 4 novembre 2013

martedì 2 aprile 2013

Fiona Tan - Inventory




"Ogni cinepresa ha un suo carattere e produce filmati in uno stile tutto suo, non c’è n’è una che non sia lungi dalla perfezione, ma alcune hanno più fascino di altre. E sono tutte, nella maniera più assoluta, traduzioni: nessuna rappresenta la realtà, quello che il mio occhio vede così come l’ho visto". Fiona Tan



Inventory è l’opera dell' artista olandese Fiona Tan, in collaborazione con il Philadelphia Museum of Art, e presentata in anteprima a Roma. 
Inventory nasce dalle suggestioni della casa privata e del museo di Sir John Soane, appassionato collezionista che oltre duecento anni fa costruì, nei confini angusti della propria casa, il proprio monumento privato, incarnazione del fascino e della passione dell'architetto per Roma, in cui raccolse sculture classiche, frammenti e dettagli.




Fiona Tan,  (Pekanbaru in Indonesia) si è trasferita in Olanda nel 1988. Dopo aver completato il suo BFA presso la Gerrit Rietveld Academie nel 1992, Fiona  continua i suoi studi al Rijksakademie van Beeldende Kunst sempre ad Amsterdam dove vive e lavora tuttora.
Artista affermata a livello internazionale, lavora principalmente con il video e la fotografia. I suoi video
sono caratterizzati da un forte tratto espressivo, frutto dell’idea stessa del viaggio, dello spostamento, della mutazione e del rapporto tra occidente e oriente. I concetti dello spazio e tempo, divengono dimensione del pensiero e non mera convenzione funzionale all’esistenza quotidiana. È proprio per tale motivo che il nucleo della sua poetica risiede nell’elaborazione profonda della memoria, nell’emersione, organizzata visivamente, del ricordo poi contestualizzato artisticamente in un apparato creativo attuale, anche grazie a un sapiente ed elegante uso della tecnologia.




 fino all' 8 settembre 2013 
Roma, MAXXI. Galleria 5, Sala Gian Ferrari, Hall del Museo 
 fonte : http://www.fondazionemaxxi.it