domenica 30 giugno 2013

POESIA


by Nima Koochek Shooshtar



Questa felicità


Questa felicità promessa o data

m'è dolore, dolore senza causa

o la causa se esiste è questo brivido

che sommuove il molteplice nell'unico

come il liquido scosso nella sfera

di vetro che interpreta il fachiro.

Eppure dico: salva anche per oggi.

Torno torno le fanno guerra cose

e immagini su cui cala o si leva

o la notte o la neve

uniforme del ricordo


Mario Luzi 

sabato 29 giugno 2013

Janet Abramowicz --- visioni ed emozioni




"Janet Abramowicz. Motion and Vision", è il titolo della mostra allestita e curata da Fabio Fiorani con la collaborazione di Gabriella Pace all’Istituto Nazionale per la Grafica, a Palazzo Poli  , un omaggio all'attività dell'artista Janet Abramowicz   nata e cresciuta a New York  dove tutt’ora vive e lavora. La mostra illustra la figura dell'artista che ha lavorato principalmente nella città romana e in Italia.
Le opere esposte sono tutte prove uniche, con interventi a pastello e mixed media, in quanto l’attenzione dell’artista è focalizzata sugli esiti ottenuti con la variazione dei supporti e dei mezzi grafici. 
Opere di grande impatto emotivo in cui, con la tecnica dell’acquaforte e dell’acquatinta crea libere composizioni di forme astratte.




Janet Abramowicz è una pittrice e incisore vive e lavora  a New York City. Nel corso della sua carriera ha anche vissuto e lavorato a Kyoto, Tokyo e Roma. Mentre in Giappone ha viaggiato in tutto il paese studiando laboratori di cartai, ha scritto recensioni su arte moderna per la Asahi Evening News, comprese le opere di Wols, Barnet Newman, André Kertész, giapponesi e artisti contemporanei. La sua prima mostra personale si è tenuta presso la Nantenshi Gallery di Tokyo.
Laureata all'Accademia di Belle Arti di Bologna, dove fu allieva e assistente di Giorgio Morandi . La Abramowicz  ha scritto molto sul pittore, iniziando nel 1968 con un saggio per la Vancouver Art Gallery e più di recente per il Metropolitan Museum of Art (2008). Il suo libro su Giorgio Morandi: l'arte del silenzio, pubblicato dalla Yale University Press, è la biografia più completa del pittore. Giunto alla sua seconda edizione, il suo libro è stato recentemente tradotto in giapponese e pubblicato a Tokyo.
Dal 1971 al 1991 è stata docente di Belle Arti presso l'Università di Harvard, dove ha stabilito un programma nella storia dei materiali e delle tecniche di studio per il dipartimento di belle arti. Nel 1990 è stato eletta  membro honorem dell'Accademia Clementina in Italia per il suo contributo agli studi italiani. Ha ricevuto borse di studio e sovvenzioni da molte istituzioni, tra cui la Commissione Fulbright, la Japan Foundation, Centro Studi Bellagio di Rockefeller Foundation, l'American Council of Learned Societies, e la Fondazione Elizabeth per le Arti.
Le sue opere  sono presenti nelle collezioni pubbliche del Metropolitan Museum of Art e il New York Public Library, New York City, Fogg Art Museum, Cambridge, Boston Public Library, Museo d ' Arte Moderna, La Spezia, Galleria Nazionale d'Arte Moderna, Bologna, Istituto Nazionale per la Grafica, Roma, New Museum, Hokkaido, Museo Ohara, Kurashiki, Tokyo Galleria; Musei Universitari dell'Università del Delaware, Newark, e Yale University Art Gallery, New Haven. Il suo lavoro è stato incluso in mostre collettive presso l'Art Institute di Chicago, Carnegie Institute, Pittsburgh, Royal College of Art, Londra; Biblioteca del Congresso, Washington, DC, 24 ° Salone Stampa Nazionale, Tokyo, Museo di Brooklyn, New York, e Yale University Art Gallery, New Haven. Mostre personali del suo lavoro si sono tenute a New York (Susan Caldwell), Tokyo (Nantenshi Galleria), Firenze (La Strozzina di Palazzo Strozzi), Bologna (Galleria La Loggia), e Milano (Galleria del Milione).
Critici e storici dell'arte che hanno scritto su di lei  del suo lavoro  inclusi  Francesco Arcangeli, Jacqueline Brody, Timothy Harris, Irving Hass, David Kiehl, Alberto Martini, Franco Russoli, Dario Trento, Barry Walker, e Y. Yonihara. E 'inoltre  apparsa su Zoom, programma culturale internazionale degli affari in Italia.




Janet Abramowicz. Motion and Vision
Istituto Nazionale per la Grafica – Palazzo Poli, Roma
fino al 30 giugno 2013


venerdì 28 giugno 2013

giovedì 27 giugno 2013

VIDEO



 Video dell'incontro tra i protagonisti del laboratorio di riabilitazione psicosociale attraverso il teatro del Progetto Together with Vito del Consiglio Italiano per i Rifugiati con Erri De Luca ,  sostenitore della Campagna LasciateCIEntrare.

mercoledì 26 giugno 2013

Maria Vittoria Backhaus - 7Icons



Maria Vittoria Backhaus, Icon # 09, 2013



Maria Vittoria Backhaus nasce nel 1942. Il suo percorso artistico trova spazio negli studi di scenografia all’accademia delle belle arti di Milano, dove frequenta artisti, fotografi e pittori al famoso bar Jamaica (tra i quali Ugo Mulas) che influenzano il suo modo di “vedere” la realtà. 
Si afferma nella fotografia per l’editoria e la pubblicità, spazia fra i diversi generi realizzando immagini fuori dal comune, capaci di raccontare storie particolari, in cui determinante è l’influenza degli studi di scenografia. Maria Vittoria Backhaus crea i suoi set con icone del contemporaneo , architetture assemblate come tasselli di un mosaico policromo . 
"Per me la fotografia è un mestiere al quale sono arrivata molto casualmente. Nella mia carriera non ho mai voluto specializzarmi: mi annoio facilmente, sono molto curiosa quindi tendo sempre a cambiare e a reinventarmi. "


Maria Vittoria Backhaus, Icon #10, 2013



Maria Vittoria Backhaus – 7Icons
LA FENICE GALLERY
Corte del Tagliapietra ,Venezia
www.lafenicegallery.com
http://www.mariavittoriabackhaus.it



domenica 23 giugno 2013

POESIA



William Bouguereau l'onda 1896



Mai la stessa onda 
si riversa nel mare e mai 
la stessa luce si alza sulla rosa: 
né giunge l'alba 
che tu non sia già altro.

David M. Turoldo 

sabato 22 giugno 2013

Thomas Bayrle - tutto in uno

Feuer im Weizen Jackewiehose – Keildung, 1970. Courtesy Thomas Bayrle / Hans Widauer


"Tutto in Uno" è il titolo della  mostra, organizzata in collaborazione con WIELS-Contemporary Art Centre di Bruxelles, dedicata all'artista tedesco Thomas Bayrle (Berlino, 1937) , la più ampia retrospettiva mai realizzata in Europa . La mostra esplora tutte le fasi salienti della ricerca e i diversi aspetti della produzione dell’artista, comprendendo opere realizzate con media molto diversi, dalle prime macchine cinetiche degli anni ’60 ai collages, ai dipinti di grandi dimensioni, dai film alla produzione grafica ed editoriale, dai plastici e dagli utopici/distopici modelli architettonici fino alle sue più recenti installazioni meccaniche.
Thomas Bayrle ( Berlino - 1937) è uno degli artisti contemporanei più influenti, fondatore  del movimento pop in Germania insieme a Sigmar Polke e Gerhard Richter , vive e lavora a Francoforte. 



Junger Mann was nun ? (negativ), 2011- crayon sur carton, plexiglas, 100 x 80 x 3 cm



Thomas Bayrle - tutto- in - uno
MADRE - Museo D'arte Donna Regina, Napoli
dal 21.06  fino al  14.10.13
info: http://www.madrenapoli.it/

venerdì 21 giugno 2013

FOTO


Mikhael Subotzky / Patrick Waterhouse, Windows, Ponte City (detail), 2008–10.



A Different Kind of Order: The ICP Triennial è  il titolo della triennale curata da  Kristen Lubben, Christopher Phillips, Carol Squiers, e Joanna Lehan all' International Center of Photography  ( ICP) di New York .La mostra comprende lavori di ventotto artisti emergenti e affermati dai video alla scultura e collage alla fotografia .  " è un evento unico nel suo genere negli Stati Uniti , sofferma l'attenzione in modo particolare su artisti di diverse generazioni specializzati nella fotografia e nel video e riflette sulla situazione attuale rappresentata da un nuovo tipo di ordine forgiato dai processi in continuo cambiamento di ordine sociale , politico e tecnologico." Mark Robbins

A Different Kind of Order: The ICP Triennial
fino al  22 settembre 2013
New York

d : foto


martedì 18 giugno 2013

SESSUALITA' E DISABILITA'



 "I DISABILI FANNO SESSO. Quasi tutti sono in grado di scopare, chi più chi meno attivamente, ma tutti provano piacere nel fare sesso e ne hanno lo stesso bisogno di una persona ''normale''. Spesso sono anche più bravi, soprattutto quelli che non avendo più la sensibilità fisica, provano piacere nel soddisfare il partner e vengono trasportati in orgasmi diversi, ma ugualmente soddisfacenti, proprio dal godimento di chi hanno vicino. Oltretutto sono meno distratti dalla ricerca del proprio piacere, e più sensibili e concentrati su pratiche alle quali l'abituale amatore dedica scarsa attenzione e superficiale applicazione.(...) sono per un risveglio delle coscienze, della sensibilità umana necessaria a capire il bisogno dell'altro. Sarebbe un grande passo avanti nella scala evolutiva della nostra specie, e sono ancora fiducioso che lo vedrò succedere." Lorenzo Amurri - http://tetrahi.blogspot.it



Il desiderio, il piacere, la sessualità delle persone con disabilità sono ancora avvertiti come tabù. Se ne parla poco, se ne parla principalmente dal punto di vista del maschio eterosessuale, se ne parla solo in ambienti molto specialistici, se ne parla sottovoce.
Oggi chi ha una disabilità, fisica o psichica, trova parecchi ostacoli nell’espressione del proprio desiderio e dei propri bisogni sessuali e affettivi.
Alle donne con disabilità il diritto all’amore e alla sessualità viene spesso negato , nella vita affettiva la donna con disabilità avrà meno opportunità e meno libertà di autodeterminarsi non solo rispetto alle altre donne ma anche rispetto agli uomini con disabilità. Le donne con disabilità sono soggette a una doppia discriminazione, una in quanto donne e una in quanto disabili.
Una mancata rappresentazione del “corpo disabile” o a una rappresentazione stereotipata del “corpo disabile” contribuisce a creare l’immagine di un corpo asessuato, infantilizzato, oggetto di cure e mai soggetto di desiderio.
Corpi “perfetti” utilizzati nelle pubblicità per vendere un’idea di perfezione, corpi non conformi al modello, perché grassi, bassi, deformi, vengono esclusi da ogni rappresentazione, vengono sottratti allo sguardo pubblico.
Il corpo con disabilità è considerato solitamente malato, “brutto”, oggetto di cure, percepito come poco desiderabile e nello stesso privo di desideri. Non esiste nell’immaginario collettivo che una donna con disabilità possa piacere, possa essere considerata sexy, possa suscitare desiderio e possa di conseguenza avere rapporti sessuali e relazioni sentimentali.
Far proprio il pregiudizio che le persone con disabilità siano asessuate significa anche assumere l’impossibilità di attribuire a queste identità lesbiche, gay, queer, ecc. 
I desideri  i bisogni la sessualità delle persone con disabilità devono essere ascoltati e  affrontati.
fonte : http://comunicazionedigenere.wordpress.com


"Le donne con disabilità sono invisibilizzate nella pubblicità e nei mass media. In una società dove la sessualità viene prodotta ed esibita … nella cultura popolare, l’invisibilità delle donne disabili … nega la loro sessualità". ( Holly Norris).
"Dal giorno in cui subii la fusione spinale da bambina, la mia colonna vertebrale fa resistenza sotto la pelle. Ho deciso di posare nuda su questa gru. Ero, e sono, proprio come voi. Sento. Rido. Amo. Cresco.
Quando mi dite che sono coraggiosa, non crediate che non abbia paura.
Avevo paura anche quel giorno. Il giorno che mi sono strappata i vestiti di dosso e ho iniziato a fare le foto. Se vi importa di capire, dovete sapere che non l’ho mai fatto: permettervi di vedermi nuda. Non mi sono neanche mai permessa di vedermi nuda, ma avevo bisogno di capire che cosa avevano da fissare tutti gli altri. Così quel giorno ho guardato. Con estrema attenzione, a lungo, fotogramma dopo fotogramma.
Sola, piena di cicatrici, bella.
Avete paura? Io ho paura ogni volta che cerco di amarmi completamente.
Se volete capire, dovete sapere che non c’è altro. Voglio che siate impaurit*. Voglio che guardiate queste foto e vediate voi stess*, e voglio che immaginiate di amare tutto. Ogni neo, ogni cicatrice.
L’ultima fotografia zooma sull’immagine di un tatuaggio sul suo petto: il contorno di un cuore con un nastro con sopra scritto: deforme."  Jes SachseLinguaggio del corpo" 





"Lo sguardo, nella sua accezione migliore, ha in realtà il potenziale di creare nuovi significati e società più aperte. Lo sguardo ha il potenziale per aiutarci a ridefinire il linguaggio che usiamo per descrivere noi stessi e gli altri, creare spazio per coloro che si trovano più spesso esclusi dalle comunità, e forgiare le nostre identità. Lo sguardo è più dinamico e produttivo quando il soggetto dello sguardo, la persona che viene guardata, è in grado di esercitare un certo controllo sull’interazione, e così facendo presentare la propria storia alla persona che guarda." Rosemarie Garland-Thomson, studiosa di disabilità e women studies,





"Sono passati 30 anni, da quando, Camillo Valgimigli, neuropsichiatria modenese, per la prima volta, in una rubrica del Corriere della Sera, argomentando le diverse problematiche riguardanti le persone disabili, mise finalmente in risalto quella della sessualità, segnalando all’opinione pubblica i pregiudizi che si nascondevano dietro questo silenzio:
“Ammesso che al disabile rimanga un po’ di tempo libero inteso nella accezione comune e ammesso che, abbattute le barriere, questo fortunato possa trovarsi in giro e vedere che aria tira, a questo punto può anche rendersi reale la possibilità di chiedersi cosa farne della sua persona sessuata.”
Forse senza rendersene pienamente conto, Valgimigli sottolineava una svolta culturale. Questo argomento iniziava infatti a diventare fonte di ricerca e di studio. Nel 1978 venne peraltro organizzato un congresso internazionale al Centro di Educazione Matrimoniale e Prematrimoniale di Milano, al quale intervennero studiosi di livello internazionale dell’handicap sia fisico che mentale. Il tema suscitò la curiosità dei mass-media, che se ne appropriarono con toni spesso morbosi. Forse anche per questo motivo, e nonostante il fatto che nel 1993 pure l’Assemblea Generale dell’ONU ha approvato un documento nel quale viene riconosciuto a tutti i portatori di handicap “il diritto di fare esperienza della propria sessualità, di vivere all’interno di una relazione, di essere genitori, di essere sostenuti nell’educazione della prole da tutti i servizi che la società prevede per i normodotati, compreso il diritto di avere un’adeguata educazione sessuale”, il dibattito non ebbe significative ripercussioni sui due sistemi di sviluppo e di crescita più importanti per l’individuo con disabilità: la famiglia e le associazioni.
Diventa necessario quindi, trattare di affettività e sessualità in altri modi, in grado di aprire nuove prospettive, iniziando innanzitutto a riflettere su cosa questi temi significano per le persone- target.
L’handicap rappresenta una difficoltà che ogni persona disabile incontra nel proprio percorso di sviluppo umano tendente alla realizzazione di sé. Eppure i disabili fisici e psichici che stanno percorrendo un cammino di emancipazione rispetto alla famiglia e alla società molto spesso incontrano pochissime possibilità di ascolto per parlare e confrontarsi sull’affettività e sulla sessualità; trovano anche una scarsa preparazione culturale ed emozionale del mondo dei normodotati ad accogliere questo aspetto della loro vita. Spesso si mira a facilitare la loro emancipazione in termini di inserimento scolastico e lavorativo, di raggiungimento di autonomia e abilità, lasciando in secondo piano aspetti di rilievo per la crescita personale quale la “consapevolezza e l’affermazione del sé emozionale ed affettivo” (Veglia, 2000)."
fonte: http://www.lelleri.it/report/abilidicuore



Approfondimenti:
American Able Project and Holly Norris Photography
Envisioning New Meanings Project
Jes Sachse Blog
Gruppo donne Uildm
Love Affair un video documentario su donne, corpi e disabilità
Beatriz Preciado video-conferenza (in spagnolo) su disabilità, rappresentazione, sessualità, normatività.
Scarlet Road pagina del documentario che racconta la storia di una sexworker australiana che lavora come assistente sessuale
Intervista a un assistente sessuale per donne che lavora in Svizzera



Intervista  a Francesca http://societa.panorama.it/Abile-ad-amare-e-a-fare-l-amore


lunedì 17 giugno 2013

Giovanni Longo



"L’arte non è la tecnica, l’arte è l’idea, e quello che s’intende comunicare." Giovanni Longo 


Migratore stanziale
Scultura, Animale, Legno, Altro, 25x31x25cm, 2012
Assemblaggio in legno di recupero, ferro, gommapiuma e disegno a matita


Giovanni Longo giovane artista contemporaneo nato a Locri (RC) nel 1985, diplomato in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, da diversi anni sperimenta molteplici linguaggi alla ricerca di soluzioni che possano descrivere al meglio la precarietà contemporanea.
Dal 2005 la sua attenzione si concentra principalmente sul legno di recupero con il quale, operando un parallelo tra elemento osseo e ligneo, rappresenta simbolici scheletri indeboliti dal tempo. Il suo lavoro non si impone sullo spazio ma è alla ricerca del dialogo con esso, trovando ideale connotazione nelle soluzioni site-specific. Sperimenta inoltre disegno, fotografia e video; cercando sempre di semplificare ciò che oggi si complica senza ragione.
È soprattutto la dimensione della casualità la costante del suo lavoro, aldilà del mezzo espressivo utilizzato. Questo diviene evidente nel recupero del legno, ma lo è ancor di più nelle recenti videoinstallazioni realizzate in linguaggio di programmazione Java o nei particolari allestimenti concepiti in luoghi ambigui come gli ascensori, i ponti e tutti quei luoghi “di transito”. Il tutto con l’obiettivo finale di riordinare gli elementi e i concetti che man mano vengono evidenziati.




Nel biennio 2009/2010 è selezionato in diversi premi internazionali: Arte Mondadori, Arte Laguna, Combat e vince il voto on-line nella sezione “installazione & scultura” al Premio Celeste per due anni consecutivi. Nel 2011 una sua opera viene esposta alla Tese di S. Cristoforo per il Padiglione Italia/Accademie alla 54^ Biennale di Venezia. Nel 2012 prende parte al workshop “Eurasia Wings”, nel quartiere artistico M50 a Shanghai, dove ha modo di interagire con il rigore e la pulizia estetica della cultura cinese, in contrasto con la tumultuosa confusione della megalopoli.
Attualmente vive e lavora in provincia di Reggio Calabria.



Premi e riconoscimenti:
Selezionato Padiglione Italia/Accademia alla 54. Biennale di Venezia
Vincitore voto on-line Premio Celeste 2011 (categoria Installazione & scultura)
Vincitore voto on-line Premio Celeste 2010 (categoria Installazione & scultura)
Finalista
Premio Combat 2010, Livorno
Finalista Premio Arte Laguna 2009, Venezia
Finalista (120) Premio Arte Mondadori 2009, Milano
Selezionato artista del mese dall’ass. Giovani Artisti Italiani (Giugno 2007)
info :www.nizca.it

domenica 16 giugno 2013

POESIA


Volti di sabbia – Valeria Cademartori



Abbiamo volti

che portiamo sulle spalle

sulle carte d’identità

nelle foto ricordo


Abbiamo volti

che strappiamo conserviamo

nascondiamo riveliamo

ai quali ci abituiamo che rinneghiamo

che amiamo

e odiamo


Abbiamo volti

che conosciamo…

diciamo: li conosciamo?


Maram Al-Masri



Maram Al-Masri  (Latakia, 2 agosto 1962) poetessa e scrittrice siriana.Vive a Parigi dal 1982 .

sabato 15 giugno 2013

Bruno Cattani


B. Cattani, Museo Anderson, Roma, 2002
© Bruno Cattani, Courtesy Museo Anderson, Roma


 "da sempre la memoria è il sottile fil rouge che lega indissolubilmente il mio lavoro. A tutti è capitato di ritornare in luoghi dove abbiamo passato la nostra vita e che ci richiamano la storia come se fosse incisa sulla pietra: la malinconia di momenti che non rivivremo più, il rimpianto del passato che si trasforma in sottile piacere, l’immagine impallidita, solo accennata, che riemerge ad un tratto tra le pagine di un libro sfogliato. Ricercare e fotografare questi luoghi significa recuperarli dal passato salvandoli dall’oblio". Bruno Cattani




Bruno Cattani nasce a Reggio Emilia nel 1964. 
Inizia a fotografare dal 1982 e nel 1995, dopo alcuni anni di ricerca e mostre personali, partecipa alla mostra collettiva Musica in Fotografia organizzata da IF Immagine Fotografia a Milano. Nel 1996 partecipa ad una ricerca fotografica collettiva sui Musei Civici di Reggio Emilia che si concluderà con la mostra Metti il fotografo al Museo. Continua in questi anni il suo percorso sui Luoghi dell'arte arricchendo la sua raccolta di immagini in vari musei d'Europa. E’ selezionato da Italo Zannier per l'esposizione Giovani e sconosciuti che si tiene a Spilimbergo nel 1997. 
Nel 1998 è invitato a realizzare una ricerca sul Pergamonmuseum di Berlino, dove esporrà parte del lavoro. Seguono, negli anni, numerosi incarichi di ricerca fotografica in musei quali il Musée Rodin (1999), il Musée du Louvre (2000), l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi, l’Istituto Nazionale per la Grafica e Calcografia a Roma e la Soprintendenza Archeologica di Pompei (2001). 
Nel 2003 espone alcune delle fotografie commissionategli dal Musée Rodin di Parigi nella mostra, curata da Sandro Parmiggiani, Camille Claudel. Anatomie della vita interiore tenutasi a Palazzo Magnani di Reggio Emilia, partecipa alla collettiva Ritratto di una collezione presso la Fondazione Maeght. Nello stesso anno il Museo Archeologico Nazionale di Napoli acquisisce le fotografie ivi realizzate. Nel 2004 partecipa alla proiezione sulla scuola fotografica di Reggio Emilia alla Maison Europeenne de la Photographie. Nello stesso anno ha inizio una ricerca sui luoghi della follia: la sua tensione è ora volta alla ricerca dei segni lasciati da coloro che hanno vissuto, a volte per un’intera vita, negli ospedali psichiatrici, in quei luoghi testimoni di ingiustizia e sofferenza umana. Una selezione di questi scatti è presente nella mostra collettiva Il volto della follia esposta nel 2005 a Palazzo Magnani di Reggio Emilia. Nel 2005 partecipa alla collettiva Architettura come paesaggio, che espone i lavori più importanti realizzati dallo Studio Gabetti e Isola Isolarchitetti di Torino e che porta alla realizzazione di un volume con testi di Valter Bordini, Federica Dal Falco, Carlo Olmo e Paolo Portoghesi (Allemandi Editore). 
Nel 2006 partecipa alla mostra collettiva Uno sguardo sulla città nell’ambito della manifestazione “Reggio Emilia - Settimana della fotografia europea”. Nello stesso anno partecipa alla mostra collettiva ITALIA 1946-2006 organizzata dal CRAF di Spilimbergo e curata da Cesare Colombo, Claudio Emè e Walter Liva. Nel 2007 è invitato ad esporre alla Biennale della fotografia di Salonicco e partecipa alla collettiva Italia-Provenza organizzata dalla Fontaine Oscure di Aix En Provance. Partecipa, a Pordenone, ad una mostra collettiva curata da Elio Grazioli dal titolo Movimento- Emozione, che porta alla realizzazione di un catalogo. Nello stesso anno, una sua mostra personale dal titolo Figure nel tempo viene realizzata presso le Officine Fotografiche di Roma. 
Nel 2008, ai Musei Civici di Reggio Emilia, si tiene la mostra Dialogo di corpi, nell’ambito della III edizione di Reggio Emilia - Fotografia Europea.




Il colloquio del silenzio (A proposito delle fotografie di Bruno Cattani) Mai nessun fotografo come Bruno Cattani, si è interessato a ciò che gli storici e i critici hanno chiamato la vita dell'arte, a questa modalità propria che le opere hanno di comunicare in modo tacito e semplicemente con la loro sola presenza in luoghi a loro riservati. Robert Pujade



info:www.brunocattani.it

venerdì 14 giugno 2013

FOTO



Fonti di energia, scienza e arte, nelle sperimentazioni fotografiche di Caleb Charland
Esperimenti realizzati inserendo un chiodo galvanizzato in un lato di una patata e un filo di rame nell’altro per generare corrente elettrica, replicati con campi di patate e alberi di mele, pompelmi, limoni, aceto, e tutto quello che può stuzzicare la realizzazione di fotografie che richiedono 5minuti, interere giornate, mesi, aspettando le condizioni adatte per riportare la luce e riflessioni costruttive, in quello che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.
Caleb Charland  esplora le potenzialità degli oggetti di uso quotidiano, ricorrendo alle nozioni elementari della scienza e  creatività .
fonte :http://www.clickblog.it

d: foto


mercoledì 12 giugno 2013

PATRICK MIMRAN - GHOSTS




 Patrick Mimran  dipinge fantasmi, "Ghosts",  nel 2010 sembra pittura astratta e rappresenta quella parte  che non vuole morire, che vuole vivere ancora, distante dai ricordi materiali che ci legano alle figure del passato. Il nostro corpo è abitato.
L'artista per realizzare i Ghosts utilizza il bianco e il nero, l'olio e l'acrilico. su alcune tele aggiunge strati di colore, soprattutto blu, come un filtro trasparente, che ricopre i segni lasciandoli tuttavia visibili. La pittuta diventa simile ad una fotografia, non realizzata attraverso l'occhio della macchina, ma direttamente sulla tela.
Patrick Mimran finisce i suoi Ghosts, il 12 settembre 2012, il giorno del capodanno ebraico, l'artista data questa serie seguendo in maniera parallela i due calndari che definiscono la sua vita e la sua appartenenza al mondo: il calendario universale, di origine cristiana (2012), ed il calendario ebraico (5773), al quale lo lega la sua cultura.


Arte in movimento, Venezia, foto in Diasec su Dibond in alluminio, 2010 © Galerie Dorothea van der Koelen


Patrick Mimran  (Parigi nel 1956) è un artista francese che vive e lavora fra Ginevra e New York. Si occupa di musica, pittura, video-arte. Nel 2001 ha avuto un’idea formidabile che gli ha aperto una strada nuova ed importan- te: il Billboard Project. "Passeggiando a Chelsea, New York, ho visto dei pannelli pubblicitari vuoti. Ho pensato che sarebbe stato divertente poter utilizzare questo spazio per esprimere idee sull’arte in generale.” In dieci anni l’artista ha installato Billboards (striscioni) a regolari intervalli di tempo, non soltanto a New York, dove ha cominciato, ma anche in Italia, a Venezia, Roma, Bologna, Milano, in Giappone, in Germania, in Russia, costruendo una collezione di pensieri inaspettati, che è originale e coerente.





PATRICK MIMRAN - GHOSTS
Palazzo Malipiero , S. Marco  Venezia
 fino a Novembre 2013

martedì 11 giugno 2013

S.Gregorio Armeno . Storia , architettura , arte e tradizioni




San Gregorio Armeno è uno dei monasteri di più antica tradizione che attraversa la storia di Napoli da più di 1200 anni: un prestigioso centro di potere, di cultura, di arte e di spiritualità. E' situato nella strada omonima, un tempo detta "Augustale" perché collegava la Curia Basilicae Augustinianae con il decumanus inferior e poi chiamata "Nostriana" dal Vescovo di Napoli Nostriano.
La costruzione ebbe inizio nel 1574, anno in cui, secondo il Canonico Celano, "resa comoda l'abitazione ed atta alla vita comune", la badessa Donna Giulia Caracciolo, nell'ambito delle riforme imposte dal Concilio di Trento, pensò all'erezione di una nuova chiesa e "la principiò col disegno, modello e guida di Vincenzo Della Monica e Giovan Battista Cavagna e quasi tutto fu fatto del denaro proprio di essa Donna Giulia".
Terminata la costruzione, la chiesa fu consacrata nel 1579 e l'anno successivo dedicata a S. Gregorio Armeno, come ricordano le iscrizioni nell'atrio; un'altra lapide ricorda, invece, la visita pastorale di Pio IX, 1° ottobre 1848.



 Il volume della Fondazione Valerio per la Storia delle Donne , "S.Gregorio Armeno . Storia , architettura , arte e tradizioni  " raccoglie i saggi di studiosi che ne evidenziano la straordinaria ricchezza attraverso la ricostruzione del sito archeologico sul quale il monastero si è sviluppato, la narrazione della vita religiosa che l’attraversa, ma anche la storia dell’urbanistica e dell’architettura, della pittura, della scultura e delle arti applicate, dei culti, della musica e della cucina. L'opera si  basa sugli studi di Roberto Pane (Taranto, 21 novembre 1897 – Sorrento, 29 luglio 1987) storico dell'architettura e architetto italiano.
 La Fondazione Valerio per la Storia delle Donne, creata e sostenuta da Francesco Valerio e diretta da Adriana Valerio, è nata nel 2003 dall’esigenza di incentivare e sostenere gli studi relativi alla storia delle donne nei suoi molteplici e variegati aspetti, ritenendo che il soggetto femminile potesse diventare un punto di osservazione privilegiato per ampliare lo sguardo sulle questioni nodali della odierna ricerca storica.



SAN GREGORIO ARMENO
Storia, architettura, arte e tradizioni
a cura di Nicola Spinosa, Aldo Pinto e Adriana Valerio 
fotografie di Luciano Pedicini
FRIDERICIANA EDITRICE UNIVERSITARIA
info: www.fondazionevalerio.org









lunedì 10 giugno 2013

Nicola De Maria - I FOGLI CHE IL VENTO MI SPARGE SONO DISEGNI DI VENTO E DI ANIMALI


"I miei disegni che sono bandiere della gioia e della forza. Suonano le campane fugge l’infelicità dal mondo. I miei disegni sono fiori magici, usignoli fatati…" NDM




 "I FOGLI CHE IL VENTO MI SPARGE SONO DISEGNI DI VENTO E DI ANIMALI"è il titolo della  grande mostra dedicata alle opere su carta di Nicola De Maria, allestita  alla GAM di Torino, presenta circa 300 lavori su carta che l’artista ha realizzato a partire dagli anni Settanta fino ad oggi. 
I lavori in mostra provengono da importanti collezioni museali e private e da gallerie internazionali, sarà inoltre visibile un nucleo di opere inedito proveniente dall’archivio dell’artista e una selezione di lavori da molto tempo non più esposti al pubblico o per la prima volta presentati in Italia in una istituzione museale.
In occasione della mostra l'artista ha realizzato opere " site specific": opera muraria di dimensioni imponenti , due grandi carte e alcune pitture parietali.

Nicola De Maria (Foglianise, 1954 – vive e lavora a Torino) si trasferisce a Torino nei primi anni Settanta, periodo di ricerca poverista e concettuale. A quel tempo si dedicava alla fotografia ma ben presto passa alle tecniche pittoriche e nel 1979 è inserito tra i cinque esponenti della Transavanguardia, movimento teorizzato da Achille Bonito Oliva. Il suo lavoro si distingue da quello di Clemente, Chia, Cucchi e Paladino in quanto di matrice astratta. Ha esposto alla 44. Biennale di Venezia, a Documenta 7, alla Biennale di San Paolo e di Sidney, alla Quadriennale di Roma, oltre che nei più importanti Musei e Istituzioni private nel mondo.
info:http://www.gamtorino.it/



Nicola De Maria " I FOGLI CHE IL VENTO MI SPARGE SONO DISEGNI DI VENTO E DI ANIMALI"
alla Gam - Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino
dal 6 giugno al 29 settembre 2013

domenica 9 giugno 2013

POESIA



By- Cara St Hilaire


VOCI DELL'ARIA


E poi arriva quel momento raro
quando per un misterioso motivo
piccole voci dell'aria
vincono sul mare ed il vento.

Il mare ed il vento devono obbedire
sospirando e sussurrando due note
basse e prolungate, paghi di suonare
un accordo ronzante per piccole gole -

Piccole gole che cantano e salgono 
verso la luce con sorprendente facilità 
e una specie di magico, dolce stupore 
di ascoltarsi e riconoscersi l'una con l'altra -

Per queste piccole voci: l'ape, la mosca,
la foglia che vibra, il guscio che s'incrina,
la brezza che incurva l'erba del prato
il ronzio improvviso che fanno gli insetti.

 Katerine  Mansfield
Trad. Carla Natal


sabato 8 giugno 2013

Furie de Sanghe - Emorragia Cerebrale

"Furie de sanghe significa, in dialetto barese arcaico, emorragia cerebrale.
Furie de sanghe è un pensiero, è un verme, anzi un capitone che cresce
nella testa, diventa possente, si agita nervoso, cerca una via duscita.
Furia de sanghe sono i cattivi pensieri, le fissazioni.
Quando lemorragia scoppia è sangue che si versa, è dolore, rumore,
ammutinamento. "




f i b r e p a r a l l e l e in coproduzione con Teatro Kismet Opera e con Ravenna Teatro/Teatro delle Albe con il sostegno di ETI - Ente teatrale italiano in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese
Uno spettacolo di Licia Lanera e Riccardo Spagnulo





giovedì 6 giugno 2013

VIDEO - Io Abito... di casa in casa

"Io Abito... di casa in casa"è il titolo del documentario raccontato di Raffaele Avagliano e Alberto Orlandi, prodotto dalla cooperativa Ruah (Bergamo), cooperativa Berakah (Pagazzano, Bg), cooperativa Padre Daniele Badiali (Cisano Bergamasco, Bg), Mpt srl (Grassobbio, Bg), in collaborazione con la Caritas diocesana bergamasca


info: http://www.equodibergamo.it/?page_id=5389

lunedì 3 giugno 2013

Enigma - Éric Rondepierre


Soglia, 2005-07, stampa argento su alluminio, 50 x 67 cm


Paci contemporary di Brescia presenta  la prima mostra personale in Italia dell'artista francese Éric Rondepierre, che fin dagli anni Novanta basa il proprio lavoro sul recupero di filmati d’epoca.Le sue fotografie sono un fermo immagine, risultato di lunghe e minuziose manipolazioni  di pellicole di filmati d' epoca.
"Rondepierre ,in un modo innovativo, che gli ha permesso di diventare uno tra i più apprezzati artisti francesi, seleziona e preleva frame di film, li ingrandisce e li trasforma in fotografie, dove però rimane visibile la grana stessa della materia-film.  Salva questi frammenti di film dall’oblio e dona loro un altro corpo compiendo un gesto  di metamorfosi, di cambiamento di stato. Paradossalmente la fissità  fotografica, in questo modo ottenuta, non si trasforma in un’immobilità temporale (…), ma si apre verso altre storie, verso un altro tempo, e in questo modo  funziona come un attivatore di immaginario. (…)  Le opere di Rondepierre,  nascono infatti da un’operazione  analitica  sul linguaggio filmico e fotografico, ma al contempo si presentano cariche di  una forza enigmatica e misteriosa".Gigliola Foschi “Eric Rondepierre. Elogio della metamorfosi”, all'interno del catalogo dedicato alla mostra.

Centinaio di titoli, 2.010 d'argento stampa su alluminio, 50 x 70 cm


Eric Rondepierre( Orléans.1950) laureato alla Ecole des Beaux-Arts de Paris, (disegno, incisione).
Dottorato di ricerca in Estetica (tesi su "Les yeux verts" di Marguerite Duras, Università Paris). Aggregazione in Arti Visive.
Ha lavorato come attore professionista in Francia e in Europa con registi quali Pierre Chabert, Le Théâtre d'en face e Bruno Meyssat, e con coreografi come Mathilde Monnier, Alain Rigout, Grands Magasins, Catherine Diverres e Bernardo Montet. Ha inoltre lui stesso realizzato cortometraggi. (1985-90).
Nei primi anni 1990 Eric Rondepierre ha iniziato ad esplorare gli angoli bui del cinema. Il suo intervento consisteva nella scelta di fotogrammi (le immagini che vengono proiettate ad una velocità di 24 al secondo sullo schermo, e che sono invisibili in uno screening normale) in base a criteri chiaramente definiti, riprendendo il passo scelto come soggetto di stampe fotografiche di grande formato. Questa economia dell'immagine, che viene spesso definita come "concettuale", mette in gioco diverse arti  (testo, pittura, cinema, fotografia) con un rigore che non esclude stranezza o umorismo.
Con mostre in Francia e all'estero sempre più frequenti, iniziò a scrivere romanzi attorno ai suoi testi fotografici. Nel 1996 è stato nominato professore associato presso l'Université de Paris I (Panthéon-Sorbonne). Dal 2002 il suo lavoro si è ramificato. L'artista ha iniziato a utilizzare le proprie immagini, per ricomporle in combinazione con i suoi testi o disegni, o con immagini appropriate del cinema. I suoi scritti più recenti si sono estesi anche in altri campi, quali fiction e autobiografia.

Champs - Elysee 2009 silver print su alluminio, 75 x 150 cm


Éric Rondepierre " Enigma"
Galleria Paci contemporary  Brescia
fino al 28 settembre 2013
a cura di Gigliola Foschi  e Giampaolo Paci
fonte:http://www.pacicontemporary.com


domenica 2 giugno 2013

POESIA


Le Pietre Strette



Queste impronte cercavo, non orme

O un sibilo nascosto,

Ma la traccia di qualcuno già passato,

La sua lenta geometria animale,

Movimento e battito

Sopra un suolo residuo di castagno,

Foglie cadute, il letto duro della roccia.

Pensai il paese che le pietre segnavano,

La metamorfosi annunciata del sentiero

Oltre la radura,

Mi coricai in un'altra intimità

Senza accorgermi, solo imparando.





Roberto Deidier è nato a Roma nel 1965. Ha esordito nel 1989 su "Tempo presente", presentato da Elio Pecora. Nello stesso anno ha fondato un piccolo semestrale di poesia, "Trame", uscito fino al 1995, del quale si è avviata una nuova serie con il titolo "Trame di letteratura comparata".
Ha pubblicato su molte riviste, tra cui "lengua", "Poesia" "Paragone", "Luceafarul", "Présages", "World Literature Today". Nel 1995, con una prefazione di Antonio Prete, esce il suo primo libro, Il passo del giorno (Sestante, Premio Mondello opera prima). Ha pubblicato le raccolte Tra il corpo e il giorno (in Poesia contemporanea. Secondo quaderno italiano, Guerini e Associati, 1992), Il passo del giorno (Sestante, 1995, Premio Mondello opera prima), Libro naturale (Edizioni dell'Ombra, 1999), Una stagione continua(Pequod, 2002)Autore di numerosi libri e di studi sulla modernità letteraria, insegna nell'università di Palermo.