lunedì 30 settembre 2013

CARLO MARIA MARIANI NEL XXI° SECOLO


"Io non sono un pittore, io non sono l’artista, io sono l’opera"

Collage (Water Music), 2007.  Olio e collage.

Il  Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno ospita  una importante mostra personale di Carlo Maria Mariani , in esposizione ventiquattro lavori figurativi in gran parte mai esposti in Italia , realizzati  tra il 1989  e il 2011. La mostra è curata da Italo Tomassoni, dall’artista stesso e da Carol Lane, curatrice di tutto il lavoro di Carlo Maria Mariani .




"Il tempo come forma è la grande novità della pittura di Carlo Maria Mariani, in contrasto con la modernità che ha celebrato in primo luogo lo spazio. Il suo tempo appartiene a un idioma di cui non ci si può appropriare se non come qualcosa che elude ciò che lo abita. Rovesciando la clessidra del tempo non per un revirement della storia ma per una rifondazione della pittura, Carlo Maria Mariani ha ripensato il mistero del dipingere, la tecnica della rappresentazione presente per millenni e improvvisamente inabissatasi nel secolo XX°, i limiti della mimesi e l’autonomia dell’arte, riportando lo sguardo sul senso della figurazione dopo un secolo di progressivo abbandono della identificazione omeomorfica. Carlo Maria Mariani scava nelle immagini il segreto del Classico per carpire da quel fondamento la verità nascosta dell’arte". Italo Tomassoni

Daybreak, 2008. Olio su tela, 135×152 cm. Fondazione Mariani/Lane, New York 

"Carlo Maria Mariani è nato a Roma nel 1931. Ha frequentato l’Accademia di Belle Arti. La sua pittura si ispira alla forma ideale della bel­lezza neoclassica. La imita, la ripropone, la ri­calca; in qualche caso, rifacendola, la corregge. Per questo, fin dagli inizi, i critici hanno parlato di “pittura colta”, di “anacronismo”, di “citazio­nismo”, anche se, probabilmente, la definizione più appropriata è quella data dallo stesso Ma­riani: “Pittore come storico dell’arte.” In que­sto atteggiamento risiede la natura concettuale dell’opera di Mariani, la sua idea dell’arte e del lavoro dell’artista." Pier Vittorio Tondelli (1955-1991)

Autoritratto, 2004


Carlo Maria Mariani
CIAC Centro Italiano Arte Contemporanea, Foligno
dal 28 settembre al 1 dicembre 2013
www.centroitalianoartecontemporanea.com 

domenica 29 settembre 2013

POESIA


Francesco Vaglica




Mi tengo il viso fra le mani; 

no, non sto piangendo. 

Mi tengo il viso fra le mani 

per tenere calda la mia solitudine:

 mani che proteggono,

mani che nutrono,

 mani che impediscono 

alla mia anima di lasciarmi

 nella rabbia.


Thich Nhat Hanh




"Cari amici, ho scritto questa poesia durante la guerra del Vietnam dopo che l’aviazione statunitense aveva bombardato la città di Ben Tre. Ben Tre è la città d’origine della mia collega Sister Chân Không: le forze aeree statunitensi la distrussero completamente perché in città vi erano cinque o sei guerriglieri. In seguito un ufficiale dichiarò che aveva dovuto bombardare e distruggere Ben Tre per salvarla dal comunismo. Questa poesia tratta della rabbia.
Ero molto arrabbiato. E la mia rabbia non era solo mia, era di un’intera nazione. La rabbia è un tipo di energia che fa soffrire noi e le persone intorno a noi. Sono un monaco e quando mi arrabbio pra- tico il prendermi cura della mia rabbia: non le consento di causare sofferenza o di distruggermi. Se vi prendete cura della vostra rabbia e siete capaci di trovare sollievo da essa sarete in grado di vivere in modo felice e gioioso." Thich Nhat Hanh Libero ovunque tu sia , discorso tenuto al Penitenziario di Stato del Maryland, U.S.A.

Thich Nhat Hanh, nato in Vietnam nel 1926, è monaco buddhista nella tradizione Zen. Ha sempre affiancato alla pratica religiosa un impegno sociale e politico per la pace, contribuendo alla creazione di uno dei più significativi movimenti di resistenza nonviolenti del secolo. E' stato candidato al Nobel per la pace da Martin Luther King. Vive in esilio in Francia, dove ha fondato una comunità di monaci e laici, Plum Village.

sabato 28 settembre 2013

Paz Art - L’arte di Andrea Pazienza

 "Quando da piccoli eravamo in casa senza niente da fare e ci annoiavamo, Andrea si metteva a fare le sue scenette. Io mi sdraiavo sul letto a guardarlo mentre inventava storie a braccio e le recitava interpretando tutti i personaggi. Da lì, poi, venivano le strisce a fumetti". Michele Pazienza, il fratello di Paz




L'undicesima edizione della Mostra del fumetto di Città di Castello è dedicata all'arte di Andrea Pazienza. L’esposizione di Palazzo Bufalini , Paz Art, raccoglie oltre duecento opere. Tra le pubblicazioni della mostra spicca il quaderno a quadretti che racchiude tre storie a fumetti scritte e disegnate dall’artista marchigiano tra il 1966 e il 1968. Schizzi, disegni, brevi storie, vignette, prime “prove” di fumetto di un Pazienza  giovanissimo. La scelta dell’Associazione infatti si è indirizzata verso la produzione giovanile e i dipinti, relativi al periodo pescarese.




Mi chiamo Andrea Michele Vincenzo Ciro Pazienza, ho ventiquattr’anni, sono alto un metro e ottantasei centimetri e peso settantacinque chili. Sono nato a San Benedetto del Tronto, mio padre è pugliese, ho un fratello e una sorella di ventidue e quindici anni. Disegno da quando avevo diciotto mesi, so disegnare qualsiasi cosa in qualunque modo. Da undici anni vivo solo. Ho fatto il liceo artistico, una decina di personali, e nel Settantaquattro sono divenuto socio di una galleria d’arte di Pescara: Convergenze, centro d’incontro e d’informazione, laboratorio comune d’arte. [...] Sono miope, ho un leggero strabismo, qualche molare cariato e mai curato. Fumo pochissimo. Mi rado ogni tre giorni, mi lavo spessissimo i capelli e d’inverno porto sempre i guanti. Ho la patente da sei anni ma non ho la macchina. Quando mi serve uso quella di mia madre, una Reanualt 5 verde. Dal Settantasei pubblico su alcune riviste. Disegno poco e controvoglia. Sono comproprietario del mensile Frigidaire, mio padre, anche lui svogliatissimo, è il più notevole acquarellista ch’io conosca. Io sono il più bravo disegnatore vivente. Amo gli animali, ma non sopporto di accudirli. Morirò il 6 gennaio 1984."
Autobiografia  scritta per Paese Sera il 4 gennaio 1981. Morirà il 16 giugno 1988. (dalla Prefazione di Felice Cappa a Zanardi, Baldini & Castoldi, 1998)



"(…) ringraziamo lui, Andrea Pazienza, per aver aperto una finestra sulla vita coi suoi disegni e il suo linguaggio. Forse l’unico completo documento di slang italiano". Fernanda Pivano 




Paz Art  - L’arte di Andrea Pazienza
Palazzo Bufalini
Città di Castello (PG)
A cura dell’Associazione Amici del fumetto di Città di Castello
dal 28 Settembre fino al  20 Ottobre 2013
info: www. tifernocomics.it

mercoledì 25 settembre 2013

AION. Di giochi, giardini e altre delizie


"Le cose che il bambino ama rimangono nel regno del cuore fino alla vecchiaia. La cosa più bella della vita è che la nostra anima rimanga ad aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo."Kahl Il Gibran



AION. Di giochi, giardini e altre delizie , mostra, concerto-performance, asta benefica. La mostra è stata ideata da Vanni Cuoghi appositamente per la città di Crema, pensando alla sua storia, con uno sguardo particolare al periodo del Rinascimento
Vanni Cuoghi ci riporta ai fasti di un Rinascimento idealizzato, in perfetta sospensione tra realtà e favola: labirinti, orti, giardini, luoghi perfetti per il gioco, principale tema della mostra ,  inteso come intrattenimento e svago cortese, come metafora della creatività. Aion è infatti la personificazione del tempo bambino e spassoso, ilare e allegro.
Sabato 28 settembre presso il Teatro San Domenico di Crema, prevede la partecipazione del musicista e compositore Matteo Ramon Arevalos, che si esibirà su palco del teatro in un’esibizione al pianoforte. Per l’occasione egli ha appositamente composto una rivisitazione de La Folia, noto tema musicale popolare portoghese originato tra i secoli XVI E XVII.




Vanni Cuoghi nasce a Genova nel 1966. Nel 1985 si diploma in Decorazione Pittorica presso l’Istituto Statale d’Arte di Chiavari (Ge).Nel 1989 si diploma in scenografia presso l’Accademia di Brera a Milano. Finalista al premio Cairo 2007, e recentemente presente alla Biennale di S. Pietroburgo e a quella di Praga, Vanni Cuoghi è tra i più interessanti giovani pittori italiani, come segnalato dalla sua presenza nella classifica di Flash Art del 2008.  Attualmente vive e lavora a Milano.




AION. Di giochi, giardini e altre delizie
Museo Civico di Crema
fino al 13 ottobre 2013


A-TEMPORALITA': senza il tempo


L’a-temporalità è uno stato della coscienza in cui si è talmente concentrati da non avere più la percezione del tempo che passa.

Le personalità creative entrano con facilità in questo stato psichico e perciò, a volte, è difficile programmare le cose con loro.

L’a-temporalità ci permette di diventare un tutt’uno con quello che stiamo facendo.

Gli artisti, di solito, chiamano questo modo di essere “ispirazione” o “estasi creativa”.

Gli innamorati ne sono posseduti in certi momenti d’intimità e i mistici lo sperimentano nella contemplazione o durante la meditazione e la preghiera.

Tutti quanti entriamo in una condizione di a-temporalità quando siamo talmente immersi nei nostri pensieri da non accorgerci di nient’altro.

In quei momenti usufruiamo di un’attenzione totale e focalizzata.

Sperimentare questo stato di coscienza consente di perdere il confine tra se stessi e il resto del mondo e di diventare un tutt’uno con l’oggetto della nostra attenzione.

In questo modo si può accedere a una conoscenza per “appartenenza”, diventando letteralmente quello che si vuole conoscere.

Non è un processo “logico”, però è naturale. Appartiene alle modalità di conoscenza dell’emisfero destro.

FENOMENI MOLTO-NORMALI

Le personalità creative alternano alla conoscenza lineare questa conoscenza “per identificazione”, in virtù della quale hanno spesso fenomeni intuitivi e sensitivi.

Si tratta di eventi ingiustamente chiamati “paranormali”; un termine che spaventa e infastidisce molti perché evoca spettacoli da baraccone e spiritismo.

I cosiddetti “fenomeni para-normali” sono invece fenomeni molto normali.

Capitano a tutti e sono più frequenti di quanto non si creda.

Le persone, però, preferiscono non raccontarli troppo in giro per paura di essere derise o emarginate.

Purtroppo tutti gli accadimenti che la logica non riesce a processare sono collocati, dall’immaginario comune, in quella A-normalità che fa paura.

I fenomeni intuitivi e sensitivi non sono ammessi dalla scienza perché, non essendoci distinzione fra se stessi e l’oggetto della conoscenza, seguono un criterio soggettivo che la scienza ancora non sa gestire e non annovera tra i suoi criteri di ricerca.

Il cuore e i criteri soggettivi sono strettamente imparentati.

Il nostro cuore legge il mondo utilizzando sempre parametri soggettivi.

Questo significa che non è replicabile, non è riproducibile e non si può clonare.

Ma non vuol dire che non sia reale.

La nostra irripetibilità è unica e reale.

Ci permette di sentire con chiarezza la verità di quello che stiamo vivendo.

Il cuore non è normale.

E’ vero.

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martedì 24 settembre 2013

Andrea Forges Davanzati - Acquacciaio

"Lavoro con l’acciaio inossidabile per la sua resistenza agli agenti atmosferici, ma anche per il suo modo di riflettere la luce. Mi piace come la superficie satinata o lucidata progressivamente a specchio rifletta una luminosità cangiante che consente di disegnare i volumi, quasi come con carboncino sfumato su carta. Quando piego del tondino di acciaio inossidabile con le mani, ma vale anche col processo meccanico, posso mantenere una curvatura regolare e progressiva in quanto il metallo è composto da molecole orientate nella stessa direzione."Andrea Forges Davanzati




Il Civico Acquario di Milano ospita Acquacciaio: la mostra di sculture di Andrea Forges Davanzati dedicate alle creature dell’acqua e realizzate in acciaio.
Anellidi, Diatomee, Parameci, Madrepore: microscopici esseri rivivono nella forza e nella lucentezza dell’acciaio inossidabile. La natura come fonte ispiratrice di forme, luci e movimenti. Lo studio e il disegno trasformano minuscole forme di vita in opere d’arte che l’acciaio, lavorato con moderne tecnologie, riproduce attraverso superfici riflettenti e specchianti fino a farle rivivere in enormi dimensioni. Opere astratte che vivono e si muovono ancora grazie al sapiente utilizzo dell’acciaio inossidabile, tanto solido quando aggraziato.




Andrea Forges Davanzati è nato a Milano nel 1963, dove vive e lavora. Ha sviluppato i suoi primi studi con Bruno Munari, Carlo Mo, Kengiro Azuma e Giancarlo Marchese. La sua ricerca si concentra maggiormente sulla scultura in acciaio inossidabile. 
I suoi studi sono direzionati verso l'analisi delle strutture naturali, spesso in movimento, sia per le piccole sculture, sia per le grandi strutture pubbliche visibili a Milano. La sua prima mostra personale è nel 1991 a Milano in una galleria privata. Nello stesso anno inizia a partecipare alle mostre collettive con il gruppo "Venature" a Milano, Sondrio, Bergamo e più tardi, nel 1995, nella struttura AEG a Berlino. Andrea Forges Davanzati è docente di Metodologia Progettuale e Tecnologia dei Materiali presso lo IED di  Cagliari.
"Uno degli oggetti di Andrea Forges Davanzati che mi suggestiona come se fosse vivo è il Rotifero. (…) Le sue forme lo denunciano dinamico, come se fosse sempre pronto allo scatto, a un rivoltamento improvviso."Bruno Munari
Una  seconda tappa del progetto è prevista presso la Galleria dell’Incisione di Brescia dove le sculture esposte saranno di piccole dimensioni installate, come a Milano, tra interno e giardino esterno.





Acquacciaio , sculture di Andrea Forges Davanzati
dal 29 settembre - 1 dicembre 2013
Milano Acquario Civico
http://www.acquariocivicomilano.eu

Brescia Galleria dell’Incisione
dal 4 ottobre al 25 novembre 2013
www.andreaforgesdavanzati.com
info: www.andreaforgesdavanzati.com



domenica 22 settembre 2013

POESIA





Néglia 

“Mbrónte sbatte sèmpe ’u stesso 
chiuóvo, ’u penziéro 
ca ’i ccose, strujènnose, na specie 
’i néglia spànneno pe’ ll’aria addó
 ’i muórte e ’i vive
 s’amméscano, tutto chéllo 
ca nun ce stò cchiù e chéllo 
c’à dda venì.

Che s’annascónne rint’ ’u stipo? 
Comme fò ll’acqua
a se carriò appriésso ’a luce
 e ll’ombre r’ ’u munno?

’Nzisto ’mbrónte sbatte ’u rummóre
 r’ ’i rrammère ca nu viénto 
’nzisto sbatte: e tu pe’ dinto 
’a‚ stessa néglia vaje
penzanno a tutto chéllo ca nun ce stò cchiù 
e a chéllo c’à dda venì.


Nebbia

Batte alle tempie sempre lo stesso
 chiodo, il pensiero 
che, consumandosi, le cose una sorta 
di nebbia spandono nell’aria dove
i morti e i vivi 
si confondono, tutto quello
 che non c’è più e quello
 che deve arrivare.

Cosa si nasconde nello stipo?
 Come fa l’acqua 
a trascinarsi dietro la luce 
e le ombre del mondo?

Batte ostinato alle tempie il rumore
 delle lamiere che un vento 
ostinato agita: e tu dentro
 la stessa nebbia vai
pensando a tutto quello che non c’è più 
e a quello che deve arrivare.

Michele Sovente 




Michele Sovente , (Monte di Procida, 28 marzo 1948 – Monte di Procida, 25 marzo 2011) docente all'Accademia di Belle arti di Napoli - dove ha insegnato Antropologia culturale . Michele Sovente ha esordito nel 1978 con «L'uomo al naturale» (Vallecchi) cui sono seguite le raccolte «Contropar(ab)ola» (Vallecchi, 1981), «Per specula aenigmatis» (Garzanti, 1990), «Cumae» (Marsilio, 1998), «Carbones» (Garzanti, 2002), «Bradisismo» (Garzanti, 2008), «Superstiti» (San Marco dei Giustiniani, 2010). Numerosi i premi ottenuti: dal Viareggio al Morante fino al riconoscimento speciale del Premio Napoli .
Molte sue poesie sono scritte in tre versioni, napoletana, latina e italiana. La sua antologia poetica in napoletano è solo una parte limitata della sua feconda produzione artistica

"L'impatto folgorante e meraviglioso con la poesia, l'ho avuto con i versi di Michele Sovente che sapevano di sogni e di tufo, la sua lingua era contemporanea e arcaica, visionaria ma allo stesso tempo cosi radicata al nostro essere flegrei."   Geremia Longobardo 

L’associazione «Michele Sovente» in collaborazione con «Cappella Futura» presenta nell’antico Casale, domenica 22 settembre 2013  alle 19, "Di Sovente. Poesia, testi e parole di Michele Sovente": l’iniziativa è organizzata in ricordo del compianto poeta flegreo nell'ambito della kermesse " Borghi aperti ".

sabato 21 settembre 2013

Francesco Canale Anima Blu




 "La mia arte è legata alla mia vita. Vita che è molto particolare, per la condizione fisica che la contraddistingue, per le tappe che l'hanno segnata fino ad ora, per le modalità in cui è stata e continua ad essere vissuta. Ho capito che, per non essere vittima della mia condizione fisica e di una società che categorizza le persone in diversità inesistenti, bastava “soltanto” che mi guardassi dentro, per comprendere chi fossi davvero, quali erano le mie potenzialità, e cosa avrei potuto dare al Mondo.
Spingere la gente a guardarsi dentro, affinché si giunga alla conoscenza di sé stessi, ad avere Ideali che muovano lo Spirito,  riuscire ad osservare e riflettere con la propria Testa sul Tempo che si sta vivendo, elevarsi sopra a questa Società delle apparenze e delle idiozie. " Francesco Canale 


 Dal cemento ai fiori


 Francesco Canale , Pittore, autore teatrale/letterario/musicale , nasce a Napoli nell' 89. E' focomelico. A 40 giorni viene adottato da due insegnanti pavesi . A 6 anni ottiene una borsa di studio dall' ente mondiale pittori disabili. Nel ' 98 vince un premio letterario con la favola «Focella» .Il cartone «Gianni Sorriso» è protagonista di una serie di cartoni animati, a sfondo autobiografico, narra le vicende di un bimbo in carrozzella , " nella mia vita ho trovato persone che hanno appoggiato la mia voglia di fare tutto come chiunque altro, tenendo conto della mia situazione, ma facendo in modo che questo non mi condizionasse oltre lo stretto necessario". 


 Maternità delle rocce

La scelta del blu “colore  del cielo, del mare, dell’infinito spazio è per esprimere il desiderio di infinito, di uscire dalle proprie prigioni e il lupo è rappresentato sulla tela dai suoi pennelli usati con la bocca.


Il dolore di Haiti
 "la mia Arte nasce per spingere le persone a Vivere davvero, ad occhi aperti, gustando ogni più piccolo attimo della propria Vita. Non cessiate mai di essere Anime Libere... "


info : http://www.animablu.eu
http://www.animabluartista.blogspot.com
http://www.youtube.com/animabluable
http://www.twitter.com/animablucanale
http://www.fanpage.it/francesco-canale

venerdì 20 settembre 2013

FOTO

Mostre ed incontri con autori da tutto al mondo al festival della fotografia etica  che si terrà a Lodi fino al 20 ottobre 2013.
Work for Hope è un progetto di COSTRUZIONE della speranza.





Work for Hope è il progetto di ‘cash for work’ portato avanti da COOPI – Cooperazione Internazionale ed ECHO nei territori palestinesi occupati (Striscia di Gaza e Cisgiordania). Work for Hope è anche una mostra fotografica, realizzata da Alessandro Gandolfi, fotoreporter della prestigiosa agenzia Parallelozero. Un’occasione di comunicazione e costruzione di consapevolezza sugli interventi umanitari nei territori fragili.Un reportage vero e intenso che ci porta direttamente in contatto con chi vive le difficoltà dei territori occupati.
info: http://festivaldellafotografiaetica.it


Alessandro Gandolfi è nato a Parma nel 1970, si dedica al reportage fotografico dal 2001.
I suoi lavori sono apparsi su varie testate, italiane e internazionali (National Geographic Italia, L’Espresso, La Repubblica delle Donne, Die Zeit, Mare, The Sunday Times Magazine, Le Monde, VSD) e le sue immagini sono state esposte alle ultime tre mostre organizzate a Roma dalla National Geographic (2009, 2010, 2011). Alessandro è laureato in filosofia, ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Urbino (IFG) e prima di dedicarsi al fotogiornalismo ha lavorato come cronista per La Repubblica, nelle redazioni di Milano e Roma. Ha vinto due Best Edit Award della National Geographic (nel 2010 e nel 2011) per due servizi apparsi sull’edizione italiana della rivista americana.
Sito personale: www.alessandrogandolfi.com

giovedì 19 settembre 2013

VIDEO

,

Il video che lancia il Villaggio Every One di Save the Children
Il villaggio Every One farà tappa a: Roma, dal 19 al 22 settembre; Napoli, dal 26 al 29 settembre; Firenze, dal 3 al 6 ottobre; Milano, dal 10 al 13 ottobre.
info:  http://www.everyone.it

martedì 17 settembre 2013

SENSO. Fotografie di Elio Luxardo 1932-1944



La mostra  "SENSO. Fotografie di Elio Luxardo 1932-1944 "propone un omaggio all’arte del fotografo milanese.Quaranta immagini di nudo maschile e femminile del grande maestro  tutte provenienti da collezioni private e in gran parte inedite, solo otto di esse essendo presenti nelle collezioni della Fondazione 3M di Milano, che raccoglie l'archivio del fotografo. Sono foto in bianco e nero ,sono  scatti per evidenziare sia le linee sinuose dei corpi delle modelle che le forme muscolose e aggressive dei ragazzi. Una documentazione rigorosa di quel periodo storico, dell'idea dell'arte che dominava in quegli anni Roma di cui lo stadio dei marmi è il miglior esempio. Raffinato ritrattista, autore di scatti spettacolari per la moda e la pubblicità, Elio Luxardo collaborò con le più famose riviste italiane e divenne il fotografo ideale e prediletto dei divi di Cinecittà, raggiungendo una speciale notorietà durante l’epoca dei telefoni bianchi. 



Elio Luxardo (Sorocaba, Brasile 1908 - Milano 1969) nasce da genitori di origini italiane in Brasile dove si afferma dapprima come atleta e poi come autore di documentari. Apprese la professione di fotografo dal padre. Nel 1932 la famiglia tornò in Italia, a Roma. Maestro della luce ed attento alla lezione dei principali maestri della fotografia del suo tempo, Luxardo si guadagnò una fama considerevole grazie alla nascita degli studi cinematografici di Cinecittà.  Pur in tale dimensione di successo legato alla sua attività cinematografica, egli riuscì a costruirsi uno spazio personalissimo ove sviluppare scelte stilistiche di ricerca sul corpo nudo. Dopo l'8 settembre 1943, per i suoi rapporti col potere fascista, fu costretto a fuggire a Milano dove riuscì a riaprire il suo atelier, che rimase attivo fino alla morte nel 1969.



Elio Luxardo "Senso"
Galleria della Vecchia Pescheria
Savignano sul Rubicone – Forlì
Fino al 29 settembre 2013
info : http://sifest.net


domenica 15 settembre 2013

POESIA



I CANI ROMANTICI


A quel tempo avevo vent’anni

ed ero pazzo.
Avevo perduto un paese
ma avevo guadagnato un sogno.
E se avevo un sogno
il resto non contava.
Né lavorare né pregare
né studiare di notte
assieme ai cani romantici.
Ed il sogno viveva nel vuoto del mio spirito.
Una casa di legno,
in penombra,
in uno dei polmoni del tropico.
E talvolta tornavo dentro di me
e visitavo il sogno: statua immortalata 
in pensieri liquidi,
un verme bianco contorcendosi
nell’amore.
Un amore sboccato.
Un sogno dentro un altro sogno.
E l’incubo mi diceva: crescerai.
Ti lascerai alle spalle le immagini del dolore e del labirinto
e dimenticherai.
Ma a quel tempo crescere sarebbe stato un crimine.
Sono qui, dissi, coi cani romantici
e qui voglio restare.

Roberto Bolaño



Roberto Bolaño è nato nel 1953 a Santiago del Cile ed morto a Barcellona nel 2002. Poco conosciuto come poeta ha avuto un grande successo come narratore. Il suo ultimo romanzo, 2666, è stato pubblicato postumo nel 2004.




sabato 14 settembre 2013

GIANLUIGI COLIN - Caos apparente

“Attingo dal presente. Osservo quello che è sotto gli occhi di tutti. Scelgo tra parole, figure, segni che rappresentano il nostro tempo. Insomma, scavo, riunisco, scarto, raccolgo ogni tipo di materiale dentro un muro di carta. Una specie di lavoro archeologico sul nostro presente”. Gianluigi Colin


 “Caos apparente” la personale di Gianluigi Colin , trentamila stampe fotografiche che avvolgono l’intero spazio superiore della galleria e circa 250 opere adagiate sul pavimento, come frammenti archeologici del nostro presente, rappresentano il corpus portante dell'esposizione . La mostra a cura di  Fulvio Dell’Agnes è stata possibile grazie alla partecipazione e al sostegno di IDeA FIMIT, De Plano, Fondazione Corriere della Sera, SkyArte, CePIM, Veneto banca . Una mostra che è soprattutto testimonianza, strategia per dialogare con il caos della vita, per porsi in ascolto e comprendere le dissonanze del sistema dei media.




 Gianluigi Colin (Pordenone nel 1956) artista , giornalista , art director del Corriere della Sera , conduce da molti anni una ricerca artistica intorno al dialogo tra le immagini e le parole. Il suo lavoro nasce come investigazione sul passato, sul senso della rappresentazione, sulla stratificazione dello sguardo. Si tratta di una poetica densa di richiami alla storia dell’arte e alla cronaca, che tende a porre sul medesimo piano memoria e attualità, facendo sfumare i confini tra le epoche. Una poetica dal forte impegno civile ed etico, che vuole restituire all’esperienza artistica forti valenze militanti. Sue personali si sono tenute in numerose città italiane e straniere , le sue opere sono presenti in collezioni private, musei e istituzioni pubbliche in Italia e all’estero.Vive e lavora a Milano. 




GIANLUIGI COLIN Caos apparente
PArCo/Galleria d’arte Moderna e Contemporanea A. Pizzinato, Pordenone
dal 14 settembre  al 17 novembre 2013
info : www.comune.pordenone.it

venerdì 13 settembre 2013

FOTO



L'artista Julie Djikey si trasforma in "auto umana " per protesta contro l'inquinamento !Sui seni due filtri per l'olio , il corpo è spalmato di olio per motori .

giovedì 12 settembre 2013

VIDEO





Una scuola senza voti, senza classi, senza esami e attestati di frequenza. A tu per tu, italiani e stranieri,  documentario di Elisabetta Angelillo

martedì 10 settembre 2013

PORTRAIT DE FEMME AL VIRGIN ACTIVE CAFE'




L'AUTUNNO  APRE  I  BATTENTI  AD UN NUOVO PROGETTO TUTTO FEMMINILE  !
Nel rinomato ed esclusivo VIRGIN ACTIVE CAFE' si festeggia l'inizio del PORTRAIT DE FEMME, un modo nuovo di vedere la DONNA , un servizio rivolto alle donne realizzato dalle donne , professioniste dell'immagine e della comunicazione .  Il VIRGIN CAFE' è il primo Lounge Bar&Rerstaurant  del brand  Virgin!



INAUGURAZIONE  PORTRAIT DE FEMME
1 ottobre  2013  h 19. 30
VIRGIN ACTIVE CAFE'
Rerstaurant e Bar Lounge
via Tocqueville 9, Milano

INGRESSO LIBERO




Portrait de femme è la valorizzazione della VOSTRA bellezza.



info e dettagli : MKZPHOTO.COM – Milano
http://www.portraitdefemme.it/ - http://www.mkzphoto.com/
page facebook: mkzphotocom
miki@mkzphoto.com
phone  347-7670344

lunedì 9 settembre 2013

Napoleone Martinuzzi. Venini 1925-1931


"Il vetraio sta davanti all'arte fiammeggiante e il suo soffio fa del vetro una forma leggera ed espressiva come la parola giusta"  Gabriele d'Annunzio ( Libro Segreto ,1935)


N. Martinuzzi  " Sirene su onde " per Venini 1930-31


 La mostra "Napoleone Martinuzzi. Venini 1925–1931" a cura di Marino Barovier, è la seconda del ciclo espositivo dedicato alla storia della vetreria Venini e organizzato da Le Stanze del Vetro, progetto culturale pluriennale avviato daFondazione Giorgio Cini e Pentagram Stiftung per lo studio e la valorizzazione dell’arte vetraria del Novecento. La mostra  ricostruisce per la prima volta tutta la produzione del grande maestro del vetro. Duecento opere in mostra rappresentano ciò che di più significativo realizzò lo scultore muranese con opere presentate alle Biennali di Venezia, alle Triennale di Monza e opere realizzate per Venini.  
Nel periodo in cui Martinuzzi collaborò con Paolo Venini realizzò splendidi oggetti, ispirati alla classicità della forma ma innovativi per le tecniche vetrarie e l’utilizzo delle paste vitree.
L’esposizione dedica inoltre attenzione al legame che Martinuzzi ebbe con il poeta Gabriele D’Annunzio, il quale commissionò all’artista muranese non solo lavori scultorei ma anche diverse opere vetrarie. Per restituire questo particolare legame e il progetto artistico condiviso da queste due personalità, in mostra è stata riproposta una sala del Vittoriale, allestita dallo scenografo Pierluigi Pizzi, con alcuni degli esemplari più importanti che Martinuzzi disegnò per il poeta. Ne sono un esempio la zucca luminosa in vetro incamiciato, che Martinuzzi realizzò su specifica richiesta di D’Annunzio per la sua residenza, il vaso con grandi anse costolate e il canestro con frutta, la coppa in vetro trasparente azzurro e l’elefante in pasta vitrea rossa. Ognuno di questi oggetti è un pezzo unico. 


Napoleone Martinuzzi
"Zucca" Venini 1928






Napoleone Martinuzzi  vaso 'soffiato iridato' 
Venini , 1930



Napoleone Martinuzzi. Venini 1925-1931
Isola di San Giorgio Maggiore Venezia (VE)
 fino al 1° dicembre 2013 
fonte:http://www.lastampa.it

domenica 8 settembre 2013

POESIA


@Rebecca Cairns


"Esiste qualcosa di più grande e puro 
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce .
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi ,
ci fa veleggiare 
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina al cielo;
ci  fa sentire che il corpo 
è nulla più che una prigione ,
e questo mondo è un lungo esilio."

 K. Gibran ( Le ali spezzate)



venerdì 6 settembre 2013

FOTO




Walter Chappell, Mother and Son, 1962 Stampa ai sali d’argento 



Walter Chappell "Eternal Impermanece" a cura di Filippo Maggia , Modena , Ex Ospedale Sant'Agostino 

giovedì 5 settembre 2013

VIDEO



Storie vere o inventate? Stia attenta con le inventate. Rivelano cosa c’è sotto. Tal quale come i sogni.

Raymond Queneau (1903-1976), I fiori blu

VIDEO

NOS SOLITUDES- Julie Nioche
Una performance poetica e suggestiva con l’interprete che, burattino e burattinaio insieme, comanda una serie di contrappesi per volare eterea nello spazio del palcoscenico.



Julie Nioche è osteopata e coreografa. Danzatrice diplomata al C.N.S.M.D. di Parigi, è stata interprete per autori importanti come Odile Duboc, Hervé Robbe, Meg Stuart, Alain Michard, Catherine Contour, Emmanuelle Huynh, Alain Buffard, Jennifer Lacey. E’stata condirettrice fino al 2006, al fianco di Rachid Ouramdane, dell’associazione Fin Novembre. Nel 2007, con alcuni collaboratori prevenienti da contesti professionali differenti, ha creato A.I.M.E. – Association d’Individus en Mouvements Engagés. A.I.M.E. l’affianca nei suoi progetti artistici e lavora in particolar modo sulla cultura del gesto e delle rappresentazioni del corpo nel campo della danza, del lavoro sociale
e in ambito medico. Le coreografie di Julie Nioche portano la danza verso delle messe in scena semplici e plastiche, capaci di evocare stati fisici forti (cf. «XX with Alice» – 2001, «H2O-NaCl- CaCO3» – 2005, «Matter» – 2008 , «Nos solitudes» – 2010,…). I suoi lavori mettono in relazione permanente e interdipendente la danza, la scenografia, la luce e la musica, sviluppando ambienti artistici che creano una forte empatia con gli spettatori e stimolano le loro sensazioni. Julie Nioche restituisce alla danza, attraverso il suo linguaggio che alterna sensibilità e sensualità, una dimensione dimenticata di fabbrica dei corpi. Nel 2012 Julie Nioche realizza con Virginie Mira, architetto e scenografa, la pièce “Voleuse”, per quattro danzatrici e una grande elica.

martedì 3 settembre 2013

VENANZO CROCETTI - IL SENTIMENTO DELL’ANTICO l’eleganza nel Novecento

“Grande allieva di danza” (1982)


Venanzo Crocetti (1913-2003), è uno dei massimi protagonisti della scultura del Novecento, nel suo costante e mai dismesso dialogo con l’antico.  Nella mostra a lui dedicata per il centenario della nascita vengono esposte 85 opere, scelte  suddivise in alcuni grandi temi. Tre le sezioni: Elegantiae (la traccia classicheggiante: ballerine, modelle, teste e busti all’eroica); L’Etternale Ardore (il tragico dei soggetti epici: maddalene, fughe, ratti, incendi); Clementiae (il lessico dei memoriali rusticani: pescatori, bagnanti, animali). Un intenso percorso di stile, grazia e sensualità: nell’eleganza di un presente senza tempo dove Crocetti, la scultura in un progetto estetico accorpante i secoli, punta alla sostanza dell’anima.
La mostra è promossa dalla Fondazione e Museo Crocetti di Roma. Custode dell’alto valore morale e spirituale dell’opera del Maestro; nel suo dialogo col mondo, nella sedimentazione, nel tramando. Nella memoria del fare e del fare umanità.






VENANZO CROCETTI  - IL SENTIMENTO DELL’ANTICO l’eleganza nel Novecento
Palazzo Venezia
dal 2 settembre – 20 ottobre 2013
fonte : http://www.fondazionecrocetti.it/


lunedì 2 settembre 2013

Le incredibili sculture iperrealistiche di Annalisa Venturini





Annalisa Venturini, creatrice di bambole iper-realiste, sculture realizzate completamente a mano modellando la  materia . Con le sue sculture provoca  sensazioni intense, affascina con una tecnica precisa ed elegante , le bambole sembrano animate, esprimono sensazioni, sofferenza e perdita dell’innocenza trattando il corpo umano come un mezzo per svelare la propria anima. L'artista ci descrive spaccati di vissuto umano dal clochard su strada, alle espressioni di stupore di una bambina con occhi verso il cielo.







L'iper  realismo desta delle emozioni , il clochard, scultura in  silicone, seduto sugli scalini dell’hotel Due Guerrieri, in piazza Sordello ( Mantova) ha tratto in inganno tutti i passanti ,  c’è chi si è soffermato a lungo per capire se si trattasse o meno di un uomo vero, c’è chi ha lasciato l’elemosina pensando a un vero mendicante. Ma c’è stato anche chi ha chiamato l’ambulanza e i vigili urbani. Il  presidente di Mantova Creativa, Giampaolo Benedini,  ha chiesto alla Venturini di rimuovere la sua scultura  per questioni di ordine pubblico, ma  " la censura sull'arte è un insulto" ha replicato l'artista rifiutandosi    di rimuoverla .






Annalisa Venturini nasce il 13 Ottobre 1962 a Mantova. La sua infanzia e' costellata da personaggi fiabeschi che, il padre, noto pittore mantovano, amava ritrarre: circensi, sinti, rom e artisti di strada. Arte e creatività sono state le sue madrine, ed è proprio in questo ambiente che emerge un innato talento di doll maker. Iniziano così a prendere forma i primi volti di cera assieme ai dipinti del padre. Quella straordinaria capacita' di dare espressivita' a materiali come cera, stoffa, porcellana e cernit, la identificano come una delle  prime doll artist  italiane a ricevere riconoscimenti all'estero nel campo dell’iperrealismo.
info: http://annalisaventurini.com/

domenica 1 settembre 2013

POESIA





Scavando

Tra il mio indice e il pollice sta la penna,
salda come una rivoltella.
Sotto la finestra, un rumore graffiante all’affondare della vanga nel terreno ghiaioso:
è mio padre che scava. Guardo da basso,
Finché la sua schiena china tra le
aiuole, si risolleva venti anni indietro,
piegandosi a ritmo attraverso i solchi di patate che interrava.
Il rozzo scarpone accoccolato sulla staffa,
il manico contro l’interno del ginocchio sollevato con fermezza,
sradicava le alte cime, infossando a fondo l’orlo lucente
per spargere le patate nuove che noi raccoglievamo
amandone la fresca la durezza tra le mani.
Sapeva bene come usare una vanga, per Dio.
Proprio come il suo vecchio.
Mio nonno tagliava più torba in una giornata
di chiunque altro uomo alla torbiera di Toner.
Una volta gli portai del latte in una bottiglia
turata alla men peggio con un pezzo di carta.
Si raddrizzò per berne e subito riprese
a tagliare e intaccare nettamente,
spalando pesanti zolle, gettandosele alle spalle, andando sempre più a fondo
in cerca di buona torba. Scavando.
Il freddo aroma d’ amido nel terriccio, il risucchio
e lo schiaffo della torba umida, i tagli netti della lama
nelle radici vive, mi risvegliano la memoria.
Ma non ho una vanga per imitare uomini come loro.
Tra il mio indice e pollice
sta salda la penna.
Scaverò con quella.



Seamus Heaney (13 aprile 1939 - 30 agosto 2013)  premio Nobel per la letteratura, massimo rappresentante del rinascimento poetico irlandese.