mercoledì 5 febbraio 2014

ODILON REDON ALLA FONDATION BEYELER



"I miei disegni ispirano, e non devono essere definiti. Essi ci pongono, come fa la musica, nel regno ambiguo dell' indeterminato ". Odilon Redon


Ofelia, (part.), 1900 -1905


Spettacolare la rassegna che la Fondazione Beyeler  Basilea , dedica al pittore francese tanto amato da Gauguin e Cézanne, portando  pezzi in prestito dalle più importanti collezioni del mondo. Nelle sale del museo disegnato da Renzo Piano trovano posto disegni, stampe e olii oggi conservati al Musée d’Orsay, al MoMA e al Rijksmuseum,  un allestimento che  mette in luce gli aspetti più misterici dell’attività dell’artista  e  la rilevanza artistica come antesignano della modernità.
La mostra è ordinata per nuclei di opere in cronologia sparsa che illustrano gli interessi primari e i riferimenti al moderno dell’artista. Dei "noirs" giovanili fanno parte immagini misteriose e oniriche di volti e occhi, ma anche ibridi affascinanti tra uomo, animale e pianta, nonché apparizioni cosmiche. Il catalogo  illustrato che accompagna la mostra è edito dallo Hatje Cantz Verlag di Ostfildern in tedesco e in inglese e  francese, contiene contributi tra gli altri di Raphaël Bouvier, Jodi Hauptman, Margret Stuffmann.



deux jeunes filles 1905-1912



Odilon Redon ( 1840  Bordeaux - 1916  Parigi)  pittore francese  considerato il maggiore rappresentante del simbolismo pittorico. La sua produzione, caratterizzata da soggetti inusuali e bizzarri legati al mondo onirico, fu inizialmente circoscritta al disegno e alla litografia per trovare in un secondo momento un cromatismo intenso con l'utilizzo della tecnica del pastello e dell'olio.
Bertrand-Jean nasce in una famiglia benestante a Bordeaux il 22 aprile 1840 ed è il secondogenito di Bertrand Redon e Marie Guérin (nota come Odile), una creola di origine francese che dà alla luce cinque figli: Ernest, Odilon, Marie, Leo e Gaston.
Di costituzione gracile, al punto che pare non possa riuscire a sopravvivere, Odilon, ad appena due giorni dalla nascita, viene portato in campagna a Peyrelebade, nella tenuta agricola di famiglia (situata nelle vicinanze di Listrac, nel Medoc) e consegnato alle cure di una nutrice.
Odilon trascorre gli anni dell'infanzia a Peyrelebade. I medici, riconosciuta la sua fragilità fisica e psicologica, sconsigliano qualsiasi "sforzo cerebrale"; questo il motivo per cui Odilon non viene mandato a scuola che molto più tardi. La sua malattia, giudicata molto grave, gli provoca ripetute crisi di tipo epilettico. Viene condotto più volte in pellegrinaggio alla Madonna di Verdelais e il suo caso figura tra le 133 guarigioni miracolose avvenute in quel luogo tra il 1819 e il 1883. Privo di ogni educazione borghese e allo stesso tempo emarginato da quella contadina non riesce, per debolezza costituzionale, a seguire i coetanei nei giochi e nelle corse campestri. Le sue giornate si svolgono in solitudine, relegato in cortile a "giocare tranquillamente"; passa il tempo a osservare il paesaggio. In questo periodo sviluppa il rapporto con la natura che diverrà in seguito elemento di grande importanza nella sua arte.
A quindici anni iniziò lo studio formale del disegno, della scultura e Rodolphe Bresdin lo istruì nella tecnica dell’ acquaforte e della litografia. Alla fine della Grande guerra, si trasferì a Parigi, e lavorò quasi esclusivamente a carboncino e con la litografia. Apostrofò le sue opere " Visionarie " perché disegnate con i toni del nero, ma dal 1890 i suoi strumenti preferiti furono i pastelli e gli oli; nel 1899 espose con i Nabis alla galleria Durand-Ruel a Parigi. ( info : www.odilonredon.net/)






"Rembrandt mi ha dato sempre nuove sorprese nell’arte. Egli è il grande elemento umano dell’infinità della nostra estasi, ha dato la vita morale all’ombra. Ha creato il chiaroscuro come Fidia ha fatto la linea. E tutti i misteri compresi nella modellazione sono ormai possibile solo da lui, ha aperto un nuovo ciclo d’arte  fuori dalla ragione umana “. Odilon Redon



Odilon Redon
Fondazione Beyeler di Basilea
fino al 18 Maggio 2014
www.fondationbeyeler.ch/

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