venerdì 30 marzo 2012

Vincent Van Gogh-Perché, mi dico, non possiamo prendere la morte per andare in una stella?





"È più facile per me morire che vivere. Morire è difficile, ma vivere lo è ancora di più".

Il 30 Marzo del 1853, nasceva a Groot Zundert, in Olanda, Vincent Van Gogh




Arles, Luglio 1888
(...) È veramente un fenomeno strano che tutti gli artisti, poeti, musicisti, pittori, siano materialmente degli infelici - anche quelli felici (...) Ciò riporta a galla l'eterno problema: la vita è tutta visibile da noi, oppure ne conosciamo prima della morte solo un emisfero?
I pittori - per non parlare che di loro - quando sono morti e sepolti parlano con le loro opere a una generazione successiva o a diverse generazioni successive.
È questo il punto o c'è ancora dell'altro? Nella vita di un pittore la morte non è forse quello che c'è di più difficile.
Dichiaro di non saperne assolutamente nulla, ma "la vista delle stelle mi fa sempre sognare", come pure mi fanno pensare i puntini neri che rappresentano sulle carte geografiche città e villaggi. Perché, mi dico, (...) non possiamo prendere la morte per andare in una stella?

Da una lettera di Vincent Van Gogh al fratello Theo


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