domenica 31 maggio 2015

d: poesia







"Estate 1961"

Questo è l'anno in cui i vecchi,
i grandi vecchi,
ci lasciano soli sulla strada.
La strada conduce al mare.
Abbiamo le parole nelle nostre tasche,
oscure indicazioni. I vecchi
hanno portato via la luce della loro presenza,
la vediamo allontanarsi sopra una collina
via verso un lato.
Non stanno morendo,
sono ritirati
in una dolorosa intimità.
..................
..................
Ci hanno detto
che la strada porta al mare,
e affidato
il linguaggio alle nostre mani.
Sentiamo
i nostri passi ogni volta che un camion
è balenato di fianco a noi e se n'è andato
lasciandoci un nuovo silenzio.
Non si può raggiungere
il mare su questa infinita
strada verso il mare a meno che,
la si abbandoni alla fine, così sembra,
si segua
il gufo che silenziosamente le scivola sopra
obliquo, avanti e indietro,
e si allontana nei boschi profondi.
Ma per noi la strada
si snoda, contiamo le
parole nelle nostre tasche, ci chiediamo
come sarà senza di loro, non
smettiamo di camminare, sappiamo
che c'è da andare lontano, qualche volta
crediamo che il vento della notte porti
un odore di mare...

            Denise Levertov
 traduzione italiana di Fernanda Pivano

giovedì 28 maggio 2015

d: video



"„...Fai l'artista, te ne freghi, ma in verità è la gente che se frega! Dici: che mi frega, sono un artista, se vi va bene così, sennò cicca. Ma sai che gliene frega alla gente che sei un artista! Sei un artista?, e ce lo cachi che sei un artista! In pratica, o diventi produttivo o vaffanculo. E guarda che Andrea Pazienza che non caca, tutto così insomma, è un fatto che ti sei inventato tu, cioè un mito che non esiste! Non sei tu che non cachi, ma gli altri che ti hanno emarginato! Dormi una notte in facoltà e hai fatto l'occupazione, squacqui due manifesti e sei con la coscienza a posto! L'Espresso una settimana sì e due no e Linus quando ti capita, ed ecco risolto il problema di tenersi aggiornato! E manco hai il buonsenso, macché, il pudore di starti zitto! Noooo! Dice: vabbe', almeno sta zitto. Il compagno qua spara giudizi sugli autonomi o che so, su Robbe Grillet con l'aria di chi da sempre è immerso fino al collo di cose circa collettivi, jaquerie o Nouvelle Vogue! Oooh, ma ci credi tutti scemi? Sai cosa si dice di te dopo che hai sparato qualche palla atomica? Si dice: oh, inutile parlargli, tanto è scemo! Oppure: ma sì fatelo dire, quel coglione! O al massimo ti si concede l'alibi della pazzia, e in questo caso tu parli e qualcuno dietro di te ci fa segno come dire "ditegli sempre di sì"...
Ma che significa "ti lascio"! Che non faremo mai più l'amore, che non ci vedremo più, o che incontrandomi non mi saluterai?
Niente di tutto questo, o forse sì, tutto questo. È il concetto che conta, ti lascio, amen. La meccanica non m'interessa. La meccanica non m'interessa. M'interessa la meccanica? No! La meccanica non m'interess... (da Le straordinarie avventure di Penthotal)“