martedì 8 marzo 2011

Martha Argerich



Martha Argerich è una stella imprevedibile. Ed eccentrica. Così come scapricciato e istintivo è il suo tocco sulla tastiera.
Una delle figure più affascinanti e ineffabili salite alla ribalta nel gran circo della musica..“Non si può suonare se non si vive, anche se si può vivere senza suonare” ha detto più volte, parafrasando se stessa (“amo suonare il pianoforte ma detesto essere pianista”).
"La bellezza che si sprigiona dalla sua figura, la tecnica favolosa di cui è in possesso, la naturalezza del suo fare musica, ispirato e scapricciato, sono soltanto la superficie di un'anima che non mette in mostra queste doti per farsene bella, ma le indirizza verso un senso poetico di precarietà e di fragilità intimamente vissuto e trasfigurato. Se compito dell'arte è fare domande senza dare risposte definitive, Martha fornisce risposte ad altre domande, all'infinito, determinando però quel momento magico nel quale una risposta esiste ed è bellissimo sentirsela dire compiutamente. Forse questo paradosso è possibile soltanto in un'arte per sua definizione riproduttiva come la musica, nella quale l'interprete è il tramite tra ciò che è fissato sulla carta una volta per tutte e ciò che viene ricreato ogni volta in modo diverso. Ma di questo paradosso Martha Argerich è la dimostrazione vivente. Un'incarnazione nella metafora artistica dell'"eterno femminino" che trae verso l'alto, o più semplicemente la pianista predestinata che non volle farsi regina, per rimanere una donna normale, ma non qualsiasi."(Sergio Sablich)

Mara


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