Tornano i pescatori con le stelle marine
spartiscono il cibo coi poveri, infilano corone ai ciechi
gli imperatori escono nei parchi a quest’ora che
sembra la vecchiaia delle incisioni
e i servitori fanno il bagno ai cani da caccia
la luce indossa i guanti
apriti finestra – e poi
ed esci notte dalla stanza come il nocciolo dalla pesca,
come il prete dalla chiesa,
dio : pettina la lana agli amanti sottomessi,
colora gli uccelli con l’inchiostro, cambia la guardia alla luna.
– andiamo a prendere i maggiolini
mettiamoli in una scatola
– andiamo al ruscello
facciamo vasi d’argilla
– andiamo alla fontana e ti bacerò
– andiamo nel parco comunale
fino al canto del gallo
che si scandalizzi la città
– oppure adagiamoci nel soppalco della stalla
dove ti punge il fieno e senti le mucche ruminare
e poi è desiderio di vitelli
partiamo, partiamo.
Tristan Tzara
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