domenica 31 gennaio 2016

d: poesia







Sono ancora qui, ma vi prego, credetemi,
è stata l’argilla,
a rendermi così dolente e fragile,
nient’altro che la terra dove sono nato


Chi crede di avere una stanza,
una sicura dimora, una stabile residenza,
non vede su quale carro di nomadi e carovana,
in che scia di presenze, in quale flusso
in quale leggero e rapido transito
scorre...
...tra mosse di viventi e smottamenti
tra getto di speranza e inesorabile
abbandono seguo le tracce dell'ignoto
che non si esprime,
se non in qualche tenue
lontanissimo coro.

Cesare Viviani
Passanti

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