"Se riesci a immaginare una cosa a metà fra il genere del videogame e quello del film, ecco, è quello. È un po’ come una storia vivente, io la chiamo ‘smart-story’, non perché sia intelligente, ma nel senso di uno smartphone o di una smart house, cioè un telefono o una casa, concepiti non come oggetti inerti ma come organismi. Immagina una storia che vive di vita propria, non una vita metaforica ma una vita vera, e che quindi può cambiare leggermente la propria sceneggiatura, può modificarsi e lasciare spazio alla casualità, proprio come un organismo nella vita reale può accogliere in sé la casualità. È una narrazione che ha la capacità di automodificarsi." Ian Cheng
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