venerdì 25 febbraio 2011

Jumeleizhi–Recovering the Ancestral

Dal XVI secolo ad oggi i territori degli indios (indiani d’America) sono stati oggetto di furto e distruzione ad opera dei colonizzatori. Fra gli abitanti di queste terre ci sono i Tairona, popolazione di Santa Marta, zona montuosa e innevata nella Sierra Nevada, costretta a migrare con l’arrivo dei conquistadores: gli indigeni Kogui, Wiwa, Arhuaco (Ijka, Ifca) e Cancuamo sono i loro probabili discendenti. Il progetto “Jumeleizhi - Recovering the Ancestral” è toccante. Sotto la guida dei Tairona Mamos, massime autorità spirituali della Sierra Nevada, i discendenti delle popolazioni indigene stanno cercando di riequilibrare il passato e i torti subiti: in senso ecosistemico e simbolico. Non si tratta di punire “l’uomo bianco” (the Yungers Brothers, come ci chiamano), quanto prendere coscienza che è necessario per il “bene” di entrambi ristabilire un equilibrio spezzato. Il discorso di Mama Pedro Juan riportato sul sito ne è una vivida testimonianza. In quest’ottica i promotori di Jumeleizhi lavorano congiuntamente per restituire alle popolazioni autoctone oggetti di arte spesso sacri saccheggiati e sparsi in musei, gallerie e collezioni private. Grazie a questo lavoro alcuni oggetti sacri sono stati restituiti ai Mamos a Santa Marta proprio a febbraio: l’evento è stato celebrato con una cerimonia, mentre fra il 19 e il 21 febbraio Cluj (Romania) una prima expo’ di E-Tribal Art  è stata realizzata con l’obiettivo di raccontare la storia dei Tairona. Partecipare a Jumeleizhi è possibile attivandosi in molti modi attraverso la piattaforma: trovate qui tutte le principali indicazioni per avviare la collaborazione.

 

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