"In me son quasi due persone: Tu già ne conosci una; l'altra, neppure la conosco bene io stesso. Soglio dire, ch'io conto d'un gran me e di un piccolo me: questi due signori sono quasi sempre in guerra tra di loro: l'uno è spesso all'altro sommamente antipatico. Il primo è taciturno e assorto continuamente (...), il secondo parla facilmente, scherza e non è alieno dal ridere e dal far ridere. (...) Io sono perpetuamente diviso tra queste due persone. Ora impera l'una, ora l'altra. Io tengo naturalmente moltissimo di più alla prima, voglio dire al mio gran me; mi adatto e compatisco la seconda, che è in fondo un essere come tutti gli altri, coi suoi pregi comuni e coi comuni difetti. Quale dei due amerai di più, Antonietta mia? In questo consisterà in gran parte il segreto della nostra felicità".
Brano tratto da una lettera di Pirandello del 1894 alla sua futura moglie Antonietta Portulano.
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