Le personalità creative sono emotivamente ricche e spontaneamente portate al cambiamento. Cambiano facilmente abitudini, gusti, idee e progetti.
Quando vivono in ambienti e situazioni che le riconoscono, le considerano e le rispecchiano, possono esprimere tutte le loro peculiarità, ma quando si trovano in situazioni rigidamente strutturate, finiscono per forzare se stesse e conformarsi a stili di vita che non le comprendono e non le rispettano.
Quest’adattamento forzato, anche se ben riuscito, tradisce il loro naturale bisogno di libertà e provoca nel tempo sofferenza psicologica.
Più rigida sarà la necessità di adattarsi, tanto maggiore sarà anche la sofferenza conseguente alla repressione della personalità.
UN GABBIANO IN GABBIA
Elena ha incontrato Cristina in ufficio, durante una riunione di lavoro.
E’ bastato uno sguardo perché tra loro scoccasse la scintilla e si creasse una complicità immediata.
Elena sente che quella è la donna giusta per lei. La sa con il cuore. A dispetto di qualsiasi logica.
Non importa se tra loro ci sono venti anni di differenza. Non importa se abitano in due regioni diverse con il mare di mezzo. Non importa se Cristina ha un marito.
Elena la ama.
Questo basta.
Tra loro nasce una storia, fatta di telefonate, lettere, pensieri e incontri fugaci.
Una storia che va avanti nel tempo, nonostante tutte le difficoltà.
Dopo due anni di clandestinità, Cristina pensa di separarsi e Elena… decide di trasferirsi.
Così, lascia il lavoro, la famiglia e gli amici. Prende un aereo. E arriva.
Pronta a ricominciare tutto.
Ma “tutto con Cristina” non è possibile.
Cristina pensa… di separarsi… però ancora non ha deciso…
Elena la aspetta.
Cerca un lavoro. Affitta una casa. Trova nuove amicizie. La solitudine non la spaventa. L’ha messa in conto.
Cristina, invece, teme le voci della gente. La città è un paese. La conoscono tutti. La separazione richiede tempi lenti e movimenti cauti.
Elena non fa pressioni. La capisce. Comprende quelle paure. Conosce i suoi problemi.
Cerca di non intralciarla.
“Ho scelto io di venire a stare qua” racconta “ a Cristina non lo avevo nemmeno detto. Ho voluto fare tutto seguendo il mio istinto. Come sempre.”
Il tempo passa.
Avere una relazione con una donna sposata non è facile per una ragazza sola, in una città sconosciuta e senza altri legami.
Le telefonate agli amici, rimasti nella sua città, la inondano di solitudine.
Un grande vuoto affettivo riempie le giornate.
Cristina ha una vita colma di cose e d’impegni.
Elena lo sa... la separazione non è una scelta facile.
Poi un giorno si sente male.
Un male improvviso, che non capisce e non si spiega. E’ come una crisi cardiaca. Le si ferma il cuore. Le gambe cedono. Le braccia molli.
Corre dal medico.
Ma… è un attacco di panico.
Il cuore non ha nulla.
Quella vita di attese l’ha progressivamente paralizzata. Le ha come "fermato il cuore". Gli entusiasmi si sono ripiegati su se stessi. La solitudine ha sbriciolato i progetti.
Solo la comprensione resiste.
A dispetto di tutto.
“Cristina ha tanti problemi” mi dice “voglio aiutarla. Sono venuta qua per lei. Però ultimamente mi sento dentro a una gabbia. Mi sono chiusa e non riesco più a ritrovare la chiave…”
La chiave sarà un volo di ritorno. Verso la sua città.
Partire.
Riguadagnare l’autonomia.
Per ritrovare la voglia e il gioco nella sua vita.
Inseguendo il desiderio di amare Cristina, Elena ha ingabbiato se stessa dentro i ritmi e le scelte della compagna.
Cristina non ha saputo comprendere l’altruismo e la generosità celati dietro i silenzi e le lunghe attese, non è riuscita a fugare la solitudine e il vuoto affettivo dalle giornate di Elena.
Per amore, Elena ha costretto se stessa dentro una vita che non è più la sua.
L’attacco di panico segnala il tradimento di sé, la rinuncia pericolosa all’autonomia che ha sempre caratterizzato tutte le sue decisioni.
Riappropriarsi di un tempo per se stessa, permetterà a Elena di ritrovare l’indipendenza che è incisa a fuoco nella sua anima e che fa parte del suo esistere.
La libertà caratterizza il suo pensiero e le sue scelte.
E’ un ingrediente base per la salute.
Il cuore non è normale… è libero.
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