mercoledì 27 febbraio 2013

Max Ernst



" Il mio errare, la mia inquietudine, la mia impazienza, i miei dubbi, le mie convinzioni, le mie allucinazioni, i miei amori, i miei scatti d'ira, le mie contraddizioni, il mio rifiuto a sottomettermi ad ogni disciplina, inclusa la mia...il mio lavoro rispecchia il mio comportamento........Sovversivo, irregolare e contraddittorio, risulta inaccettabile agli specialisti dell'arte, della cultura, dei costumi, della logica e della morale." 
 Max Ernst




"La foresta imbalsamata" (1933) 
olio su tela cm. 162x253 
Houston (Menil Collection),
  un "frottage"in cui la perfetta fusione dei verdi,
 dei gialli e dei blu delle piante in primo piano 
con l'azzurro e il verde smeraldo del cielo
 crea un'atmosfera mistica e inquietante.




L’Albertina di Vienna  presenta l’opera di Max Ernst (Maximilian Maria Ernst: Colonia, 1891 – Parigi, 1976), prima grande retrospettiva in Austria dedicata all’artista tedesco, una selezione di 180 dipinti, collage e sculture, libri illustrati e documenti, riunisce i lavori relativi a tutti  i suoi periodi creativi, in un percorso che attraversa biografia, sperimentazione e storia dell’arte .



"Chéri Bibi"
Bronze mit brauner Patinierung 1973
35,5 x 17,5 cm x 17 cm



Max Ernst protagonista del primo dadaismo, pioniere del surrealismo, una personalità ricchissima , ha creato e sviluppato tecniche sofisticate e innovative come il collage, il frottage, il grattage, la decalcomania, 
Max Ernst nasce a Brühl, Germania, il 2 aprile 1891. Nel 1909 si iscrive all'Università di Bonn per studiare filosofia, ma presto abbandona questo indirizzo per dedicarsi interamente all'arte. In questo periodo i suoi interessi sono rivolti alla psicologia e all'arte degli alienati. Nel 1911 stringe amicizia con August Macke e si unisce al gruppo Rheinische Expressionisten di Bonn. Espone per la prima volta nel 1912, alla Galerie Feldman a Colonia, città nella quale può ammirare, lo stesso anno, le opere di Vincent van Gogh, Paul Césanne, Edvard Munch e Pablo Picasso, esposte alla mostra “Sonderbund”. Nel 1913 visita Parigi, incontra Guillaume Apollinaire e Robert Delaunay, e partecipa all'Erster Deutscher Herbstsalon. Nel 1914 conosce Jean Arp con il quale stringerà un'amicizia che durerà tutta la vita.
Nonostante il servizio militare durante la prima guerra mondiale, Ernst riesce a dipingere e a esporre nel 1916 alla galleria Der Sturm di Berlino. Ritornato a Colonia nel 1918, l'anno dopo Ernst comincia a realizzare i suoi primi collage e fonda con Johannes Theodor Baargeld il gruppo Dada di Colonia, che avrà vita breve e al quale si uniscono Arp ed altri artisti. Nel 1921 espone per la prima volta a Parigi, presso la Galerie Au Sans Pareil. All’inizio degli anni 20’ partecipa alle attività dei surrealisti con Paul Eluard e André Breton e nel 1925 crea i primi “frottages”, una serie dei quali è pubblicata nel volume Histoire naturelle (1926). Nel 1929 pubblica il primo dei suoi romanzi-collage, La Femme 100 têtes, e l'anno dopo collabora con Salvador Dalí e Luis Buñel al film L'Age d'or.
All’inizio degli anni ’30 viaggia in America, dove espone per la prima volta alla Julien Levy Gallery di New York nel 1932 e partecipa alla mostra “Fantastic Art, Dada, Surrealism”, allestita nel 1936 al Museum of Modern Art di New York. Nel 1939, viene imprigionato in Francia perché considerato nemico straniero. Due anni dopo fugge negli Stati Uniti con l’aiuto di Peggy Guggenheim che sposerà nel 1941. Dopo il divorzio sposa Dorothea Tanning e si trasferisce nuovamente in Francia nel 1953. L’anno seguente vince il Primo Premio alla Biennale di Venezia. Nel 1975 il Museo Solomon R Guggenheim di New York gli dedica un’importante retrospettiva presentata poi, con alcune variazioni, al Musée National d'Art Moderne di Parigi. Ernst muore a Parigi il primo aprile 1976.
(http://www.guggenheim-venice.it)


Max Ernst and Dorothea Tanning photographed by Lee Miller.



All’Albertina di Vienna fino al 5 maggio 2013,  a cura di Werner Spies e Julia Drost
info : http://www.albertina.at

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