Gennaro Matacena nacque ad Aversa, allora in provincia di Napoli, nel 1873. Fu eccentrico e creativo, con molte passioni, tra le quali la cucina, lo sport, la fotografia e la tecnologia in genere. Studiò all’estero, a San Gallo, in Svizzera, a Londra e Berlino. Sposò Filomena Salsi ed ebbero sei figli. Vissero a Napoli e, per un paio d’anni, a Nizza.
Nel 1901 acquistò la sua prima macchina fotografica. Dal quel momento, per oltre trent’anni, fotografò numerosi eventi della sua vita e di quanto accadeva intorno a lui.
Insofferente agli obblighi e divieti del fascismo, tra il 1930 e 1932 fu inviato al confino. Del suo archivio sono sopravvissute circa 1300 foto, la maggior parte su vetrini, che potevano essere viste con il taxiphote, in stereoscopia. Il taxiphote è un proiettore composto da una scatola di legno con due obiettivi, uno per ciascun occhio, che servono ad osservare i vetrini illuminati da una lampadina.
La mostra di Postignano a cura di Walter Guadagnini e Bruno Matacena , allestita dall’architetto Antonio Gravagnuolo è aperta fino al 4 novembre nel Castello di Postignano , in Umbria .
interessante,non conoscevo.
RispondiElimina"uomo eccentrico , geniale , amante della cucina e dello sport e insofferente ai limiti "
RispondiEliminaUna storia di passione