Alternative a misure detentive sotto queste parole così fredde, burocratiche si celano persone vere che soffrono e che hanno esperienze di disagio non sempre alle spalle. Lo Stato cerca, con poca convinzione, per la verità, di trovare alternative al carcere, sovente a farsi carico di questi tentativi è l'associazionismo con settori dello Stato. Il progetto “GaioLavoriamo insieme” è una valida alternativa al carcere, realizzato dal Sert dell' Asl Na 1, il centro diurno Palomar e dalla Onlus Csi Gaiola, coinvolge, per ora, 20 tossicodipendenti si prenderanno cura della pulizia della spiaggia, della manutenzione
dell’ex convento e della realizzazione di un orto botanico mediterraneo, tutto questo nell'area marina protetta denominata Gaiola a Napoli.
“Ripuliamo una parte della città. E’ uno stimolo a ripulire noi stessi”,
dice Raffaele a nome dei suoi compagni, “Vogliamo dimostrare che tanti
luoghi comuni su di noi sono sbagliati e meritiamo un’opportunità”.
“Ci sentiamo molto responsabilizzati perché dal nostro lavoro può dipendere la possibilità per altri ragazzi, oggi in carcere, di usufruire della possibilità che è stata data a noi”, dice uno dei tossicodipendenti coinvolti. “Con un lavoro sento finalmente un riconoscimento di dignità. Un giorno porterò alla Gaiola mio nipote e gli spiegherò che quanto vede l’ho fatto anche io”, commenta un altro.
Nessun commento:
Posta un commento