giovedì 13 settembre 2012

Clara Josephine Wieck Schumann - 13 settembre 1819 / 20 maggio 1896




Clara Josephine Wieck Schumann (Lipsia, 13 settembre 1819 – Francoforte sul Meno, 20 maggio 1896) è stata una pianista e compositrice tedesca, moglie del compositore Robert Schumann.
È stata una delle pianiste più importanti dell'era romantica e una delle prime donne a tenere concerti in giro per l'Europa.
La sua vita di musicista fu minata dal dolore cronico. Un dolore contro cui dovette combattere per anni e che derivava proprio dalla passione per il pianoforte, instillata dal padre fin da piccolissima.
Nel 1830,  il ventenne Robert Schumann iniziò a prendere lezioni di pianoforte in casa Wieck e la  vita di Clara cambiò , si innamorò di Robert.
 La relazione fu osteggiata dal padre di lei, che forse si era accorto delle fragilità psicologiche dell'uomo. Clara e Robert riuscirono a sposarsi nel 1840. Per i primi anni tutto andò bene, poi le frequenti amnesie di Robert, i suoi disturbi nervosi e la sua instabilità si aggravarono finché, nel 1854, il musicista fu ricoverato nel manicomio di Endenich, a Bonn, dove morì due anni dopo. È dal ricovero di Robert che cominciano i guai di Clara. Rimasta sola a dover mantenere i 7 figli, si accollò un'enorme quantità di lavoro, ed è così che cominciò ad accusare dolori fortissimi soprattutto al braccio sinistro.  Le cure a base di oppio e l'immobilità non le giovarono, perché dopo poco tempo i dolori ritornavano.  Clara  soffriva di quella che oggi chiamiamo "sindrome da sovraccarico — spiega Rosa Maria Converti, responsabile dell'ambulatorio "Sol Diesis" dedicato ai musicisti, dell'Istituto Don Gnocchi di Milano. Il famoso medico Friedrich von Esmarch ,  nel  1875  la curò con un approccio che precorreva di cento anni le moderne teorie di medicina del dolore, in un modo che oggi si chiamerebbe "multidisciplinare", massaggi , fisioterapia per sciogliere le tensioni muscolari,  una sorta di psicoterapia per restituirle fiducia e toglierle l'ansia.  Non le proibì il piano ma, la spronò a suonare , all'inizio dieci minuti per volta, ignorando il dolore. Questo servì a restituirle  un rapporto positivo con lo strumento e soprattutto per "cancellarle" dal cervello l'associazione negativa fra il pianoforte e il dolore. «Anche oggi la multidisciplinarità è fondamentale per guarire i musicisti con sindrome da sovraccarico .(  Converti )Fu così anche per Clara . Aveva imparato a dosare le forze, a scegliere un repertorio che non la stremasse ; il dolore ogni tanto tornava, ma lei non lo temeva più perché sapeva come affrontarlo. Clara continuò a comporre e a suonare fino alla morte, nel 1896. 
fonte : http://www.corriere.it

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