mercoledì 19 dicembre 2012

GINO MAROTTA - RELAZIONI PERICOLOSE

“Sono convinto che il clima culturale di Roma dopo gli anni Sessanta sarebbe stato molto più squallido senza le grandi invenzioni tematiche di Gino Marotta”  Pierre Restany.




Gino Marotta (Campobasso, 1935 – Roma, 2012), uno degli artisti italiani più significativi del Novecento, scomparso il 16 novembre di quest’anno. La Galleria nazionale d'arte moderna e contemporanea (Gnam) di Roma , presenta una mostra-percorso, un esercizio sul linguaggio che mette in relazione la collezione del museo con alcune opere, sia storiche sia recenti, del pittore e scultore Gino Marotta, con il sottotitolo 'Relazioni pericolose' inaugurata quando l’artista era ancora in vita e visibile fino al 27 gennaio.
«Il pensiero di mettere in relazione il mio lavoro  con quello che la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma ha conservato nella memoria storica della nostra cultura figurativa, è qualcosa cui sto pensando da oltre vent’anni. Sono quindi grato di avere avuto l’opportunità di realizzare un vecchio progetto che costituisce una variante felice delle mie ricerche sul linguaggio».
Si tratta di un itinerario, a cura di Laura Cherubini, Angelandreina Rorro, che intende perlustrare i territori di confine tra moderno e contemporaneo: la mostra si articola per aree contigue, per empatia o contrasto. I lavori di Marotta sono posti anche fisicamente in dialogo con le opere della Galleria.


Il sottotitolo Relazioni pericolose evidenzia questo rapporto tra passato e presente, che è anche un ritorno dell’artista nel suo luogo di formazione.





"In sostanza, Marotta è stato fedele a quella sua vocazione di partenza, anche se pure lui, come tanti altri, ha subito l'impennata regressiva e il ritorno alla pittura che si sono verificati nel corso degli '80. Ma poi, col nuovo secolo, l'impatto tecnologico è ripartito più forte di prima, registrando il trionfo del virtuale sul reale, e dunque, in questo decennio appena trascorso, l'artista non ha più ritagliato le sagome di alberi e fiori, bensì le ha ricamate, le ha iniettate su un fondo scuro, quasi come i tremuli pixel che tracciano le immagini dei nostri computer. Ora i pennelli elettronici, del tutto immateriali, solcano il buio e vanno a punteggiare le tenebre, come danza di lucciole o di farfalle evocate dal nulla." Renato Barilli



Gino Marotta. Relazioni Pericolose
Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea
Viale delle Belle Arti 131, Roma
fino al  27 Gennaio 2013
infowww.gnam.beniculturali.it

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