“Bish Bosch”, il nuovo capolavoro di uno straordinario artista , Scott Walker, nella lingua slang significa “lavoro fatto, in ordine” e omaggia apertamente l’opera visionaria e composita di un altro artista immenso e schivo: il pittore olandese Hieronymus Bosch. Scott Walker torna sei anni dopo “The Drift”, che aveva sconvolto il panorama musicale con il suo spessore plumbeo, e sale un altro gradino verso la leggenda. Un disco ogni decennio per spostare l’orizzonte dell’inarrivabile e dell’inascoltato un po’ più in là.
Anche se statunitense di nascita, ebbe i maggiori successi della sua carriera nel Regno Unito, a cavallo tra la decade degli anni sessanta ed i settanta, prima con il gruppo citato, poi da solista.
Fece il suo debutto a Londra negli anni sessanta con il trio di finti fratelli The Walker Brothers.
Divenne celebre per i suoi adattamenti in inglese delle canzoni di Jacques Brel e per alcune canzoni molto moderne per l'epoca (tra cui The Plague e The Old Man's Back Again (Dedicated To The Neo-Stalinist Regime). (wikipedia)
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