"I suoi lavori mirano all'emozionare e provocano intense sensazioni che egli qualifica come 'tempeste emotive'"Stefania Severi
"Correre alla ricerca della luce, della speranza, della fede"
In mostra a Roma le opere dell'artista genovese Giulio Cavanna , trenta opere, tutte tecniche miste su tela, tra quelle realizzate negli ultimi 10 anni , artista visionario e poliedrico, ha iniziato ad esporre negli anni Settanta, dando il via ad un'intensa produzione e ad una altrettanto intensa attività espositiva, ha attraversato fasi dal figurativo all'astratto per giungere alla produzione odierna che si caratterizza per la presenza di elementi materici.
"Banchina del porto"
Giulio Cavanna, nato a Genova da padre smirniota di origine piemontese e madre calabra, dopo aver vissuto per dodici anni a Genova, si stabilisce a Roma dove ancora oggi vive e opera.
La sua «professionalità» è «schietta e non ambigua» (cfr. R. Marmiroli) ed «esercitata da una forte carica di mistero» (cfr. B. Bigi), è un'arte nuova e tradizionale (sottolinea Giuliana Govoni Bravetti), dalle apparenze così arcane, occhieggiante tra giunchi di luci e di penombre che nello spazio vivono e fiammeggiano.
Proficuo e determinante il suo incontro con il critico d'arte e talent-scout Bertrando Bigi, il quale ha messo in evidenza il suo straordinario talento di autodidatta, cultura, metodo ed orientamenti, inserendolo autorevolmente in ludi pittorici nazionali ed esteri.
"La pittura di Giulio Cavanna rimanda al caleidoscopio. Ruotando una lente immaginaria i cristalli colorati formano puzzle festosi e disegni elementari. Il gusto dell'ornato in tal modo si somma alle strutture della geometria piana e lo sguardo segue un itinerario gioioso che vede i gialli penetrare nei rossi e questi a loro volta negli azzurri, in una sorta di ritmo in bilico tra il ricordo di Delaunay e l'esplosione cromatica cara a Matisse. Più enigmaticamente offerte a prospettive multiple ci sembrano le composizioni meno recenti. Sono finestre scenograficamente aperte alla luce del Mediterraneo in cui è l'ingenua ma schietta poetica dei simboli a prevalere."Vito Apuleo da Il Messaggero 25/05/1992
"Il connubio"
"Gli elementi materici scelti da Cavanna sono 'scarti' del quotidiano, ma volutamente attinenti all'ambito dell'alta tecnologia, quindi alieni dal contesto estetico. Eppure essi rivivono proprio in termini di entità estetiche, inducendo a riflessioni che spaziano dal concetto di riciclo a quello del dominio delle tecnologie fino al riscatto di tali tecnologie in chiave umanistica". Stefania Severi
"Giulio Cavanna. Colore forma materia"
Centro Culturale Elsa Morante, Roma
fino al 10 aprile 2013
http://www.centriculturali.roma.it/
http://www.giuliocavanna.it/
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