domenica 8 luglio 2012

Tano D'Amico



"I primi soldi che Tano prese per le sue fotografie gli furono offerti dagli occupanti abusivi di case a Roma, nel mezzo della loro lotta disperata. Glieli portarono in una busta chiusa sotto una tazza di caffè adagiata su un centrino. Non avevano voluto altri fotografi che lui. Perché lui li guardava stupendi com'erano e loro senza quasi conoscerlo gli volevano bene." Paolo Tonini








Tano D'Amico, fotografo di strada per eccellenza e testimone dei grandi movimenti di piazza dagli anni 60 a oggi, ha affrontato temi d'attualità come il rapporto tra immagine e narrazione, partendo dalla sua pubblicazione: "Di cosa sono fatti i ricordi. Tempo e luce di un fotografo di strada" .




Tano D'Amico nasce nel 1942 nell'isola siciliana di Filicudi. A sette anni si trasferisce con i genitori a Milano e dopo gli studi classici al liceo Beccaria e la frequentazione, mai conclusa, della facoltà di scienze politiche alla Cattolica, nel 1966 parte alla volta del Friuli per la leva militare. Questa esperienza si rivelerà un momento chiave della sua vita: nei quindici mesi di caserma, infatti, si lega ad analfabeti, carcerati, isolani come lui, giovani considerato diversi e di conseguenza emarginati. Nel 1967 va a Roma, in pieno fermento sociale. La partecipazione attiva ai movimenti lo conduce, quasi suo malgrado, al sentiero della fotografia: viene riconosciuta l'originalità del suo sguardo in grado di comunicare appieno i mutamenti in atto, e inizia la sua collaborazione con giornali e riviste quali Potere Operaio, Ombre Rosse e Lotta Continua. Successivamente le sue immagini troveranno spazio anche su Il Manifesto e La Repubblica. Dopo i primi reportage dedicati alla Sicilia e alla Sardegna, viaggia all'estero nei paesi di guerra: i suoi scatti immortalano l'Irlanda della guerra civile, la Grecia dei colonnelli, la Spagna franchista, il Portogallo durante la Rivoluzione dei Garofani e poi, in più occasioni, la Palestina. Negli anni ottanta e novanta andrà poi in Somalia, Bosnia, Chiapas e Stati Uniti. Considerato il fotografo dei vinti, sin dai suoi primi scatti Tano D'Amico sceglie di mettere a fuoco gli attori più marginalizzati della scena sociale e fa del bianco e nero e dell'obiettivo 35 mm una precisa scelta stilistica.

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