sabato 20 agosto 2011

SCUSATE IO SONO UN ORSO


Un giorno un orso si svegliò dal letargo e invece della solita natura selvaggia si trovò intorno le ciminiere di una fabbrica, con un caporeparto che lo sgridava scambiandolo per lavativo assenteista. L'animalone cercò di spiegare gentile che lui non lavorava perchè era un orso . Niente da fare , arrogante capetto ringhiò: " tu non sei un orso sei un babbeo con un cappotto di pelliccia e la barba da tagliare in cerca di scuse per sottrarsi alla catena do montaggio ".....
Questa magnifica favoletta Kafkiana è un graphic novel dal titolo "L'orso che non lo era." scritta e disagnata da Frank Tashlin ( già collaboratore dei fratelli Mark e Jerry Lewis ). Si legge in meno di mezz'ora ma ristora per molto di più, se non riusciamo a capire se siamo orsi smarriti o babbei da spennare per placare questa strana estate, l'importante è di sapere di essere orsi, e andare in letargo quando serve.
( Tratto da un articolo di Bruno Ventavoli)

Ricorda Charlie Chaplin nel celebre “Tempi moderni”, parla di identità, di sfruttamento, di
sopraffazione, con garbo, con gentilezza, una metafora dell’oppressione delle minoranze, che il capitalismo ha operato su intere popolazioni, solo perché diverse.




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