La prima mostra antologica in Italia dedicata a Gina Pane (1939 – 1990) , una delle figure più significative nel panorama della Body Art , al Mart di Rovereto fino all' 8 luglio 2012
La mostra espone per la prima volta in Italia una retrospettiva completa di Gina Pane attraverso le opere che hanno costellato il suo complesso percorso artistico : installazioni, disegni, video, fotografie, ed oggetti utilizzati nelle sue più note performance, provenienti dai maggiori musei di arte contemporanea e da importanti collezioni private.
Questa retrospettiva, nata da un’idea di Gabriella Belli e a cura di Sophie Duplaix con la collaborazione di Anne Marchand (erede dell’artista), il Mart intende portare alla luce la coerenza concettuale che ha accompagnato tutte le variazioni formali del percorso di Gina Pane. Il percorso è composto di varie fasi , una complessa rete di relazioni spesso lontane sul piano formale, dai dipinti geometrici e le “Structures affirmées”, realizzati fino al 1967, alle performance degli anni Sessanta e Settanta, fino alle “Partitions” e “Icônes” compiute dal 1980 al 1989.
Il tema del sacro, ad esempio è una delle questioni più importanti della sua opera. L’onnipresenza del motivo della croce, il dono di sé, il corpo sofferente del martirio, formano un insieme di riferimenti e di segni, attraverso un linguaggio preciso costruito nel tempo, le cui tracce si ritrovano in tutto il lavoro dell’artista.
"...I miei lavori erano basati su un certo tipo di pericolo. Arrivai spesso ai limiti estremi, ma sempre davanti ad un pubblico. Mostravo il pericolo,i miei limiti, ma non davo risposte. Il risultato non era vero e proprio pericolo, ma solo la struttura che avevo creato. Questa struttura dava all'osservatore un certo tipo di shock. Non si sentiva più sicuro. Era sbilanciato e questo gli creava un certo vuoto dentro. E doveva rimanere in quel vuoto. Non gli davo nulla...."
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