"la mia stesura del colore è istintiva, non razionale, non studiata: è forte la presenza dell’imprevisto, dell’incognito, dell’inconscio" Giulio Turcato
Una mostra " Stellare " per celebrare il centenario dalla nascita di Giulio Turcato, (1912-1995) l'artista mantovano, romano d'adozione, uno dei maggiori protagonisti del Novecento. Al MACRO , Museo d’Arte Contemporanea di Roma fino al 13 gennaio 2013
Tra le opere più significative in mostra : 'Comizio' del 1950, esposta alla Biennale di Venezia dello stesso anno e 'Porta' del 1973. A completare il percorso espositivo, una ricca documentazione costituita da fotografie, disegni, lettere, scritti ed estratti di periodici e cataloghi.
Giulio Turcato, nato a Mantova nel 1912, veneziano e poi romano d’adozione, ha esercitato un’influenza determinante negli anni cruciali del dopoguerra.
Firmatario nel 1946 del manifesto della “Nuova secessione artistica italiana” e poi aderente al “Fronte nuovo delle arti”, a “Forma 1” e al “Gruppo degli Otto” nato intorno a Lionello Venturi, è tra i maggiori interpreti dell’apertura internazionale dell’arte italiana.
Nel 1964 sposa Vana Caruso e compie un viaggio in Egitto che sarà fonte di ispirazione per molte opere successive. Sempre negli anni Sessanta inizia la serie delle gommapiume/superfici lunari. Sono degli anni Settanta la serie Le Oceaniche, sagome dipinte che l’artista espone per la prima volta alla Biennale del 1972, e Le Libertà, forme di legno o di metallo che si elevano verso l’alto. Negli ultimi anni sperimenta varianti di luce con colori cangianti su opere di grande formato, lo scopo è quello di rendere visibile i quadri nell’oscurità. Una ricerca questa che porterà avanti fino alla sua morte avvenuta nel 1995.
INFO http://www.museomacro.org
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