Le parole stanno fluendo come
Come una pioggia infinita in una tazza di carta
Scivolano selvaggiamente e si disperdono per l'universo
Laghi di dolore, onde di gioia
Vanno alla deriva nella mia mente aperta
Possedendomi e accarezzandomi
Jai guru deva om
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Immagini di luci spezzate danzano
Davanti a me come milioni di occhi
Mi chiamano per l'universo
Pensieri vagano come un vento irrequieto
Dentro una cassetta della posta
Cadono alla cieca mentre seguono
La propria strada per l'universo
Jai guru deva om
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Suoni delle ombre ridenti dei vivi
Fischiano attraverso le mie orecchie aperte
Incitandomi e invitandomi
Amore senza limite e senza fine Che splende
Attorno a me come un milione di soli
Continua a chiamarmi per l'universo
Jai guru deva om
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Niente cambierà il mio mondo
Jai guru deva
Jai guru deva
Jai guru deva
(Scritta da John Lennon in una notte del 1967)
Il 4 febbraio 2008, la NASA ha trasmesso via radio "Across The Universe" in direzione della Stella Polare, a 431 anni luce di distanza, per festeggiare il quarantesimo anniversario della canzone, il quarantacinquesimo anniversario del Deep Space Network, e i cinquant'anni della NASA. L'idea è nata dallo storico dei Beatles Martin Lewis, che ha invitato tutti i fan della band ad ascoltare il brano contemporaneamente al suo lancio verso la stella, da ogni parte del mondo così da creare una sorta di "flusso armonico planetario". Inoltre questa data è stata dichiarata "Across the Universe Day": il giorno in cui per la prima volta una canzone è stata trasmessa nello spazio profondo.
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