lunedì 19 settembre 2011

Le Karakuri Ningyo: a Torino il mondo delle bambole giapponesi


5 novembre – 18 dicembre – Palazzo Barolo in via Corte d’Appello 20/C Torino
e presso MAO – Museo d’Arte Orientale in via San Domenico 11 Torino

sequenza trottola.jpg 342x190 A Torino il mondo delle bambole giapponesi
Poco note al pubblico occidentale le Karakuri Ningyo, le bambole meccaniche giapponesi, sono una tradizione artistica ed artigianale che affascina e intrattiene da oltre quattrocento anni : accolgono gli ospiti, servono il te', lanciano frecce, suonano strumenti con grazia, nascondendo meccanismi d'antica fattura molto sofisticati. Raffinate, quasi magiche, sono la sintesi perfetta di gusto estetico e ingegno “meccanico” del Sol Levante.
Per la prima volta in Italia una ventina di bambole Karakuri saranno esposte a Torino a Palazzo Barolo, grazie all’Associazione Yoshin Ryu, alla collaborazione con Japan Foundation e con l’Artcraft Museum di Inuyama, nella Prefettura di Aichi-Nagoya. Presente per l’apertura il maestroShobei Tamaya IX, ultimo erede di quest’arte.
Dunque una mostra imperdibile: l’ultima esposizione europea di Karakuri Ningyo fu organizzata nel 1985 a Londra presso la Barbican Art Gallery dalla Japan Foundation, mentre un paio di pezzi di grande pregio fanno parte della collezione permanente del British Museum.
Karakuri significa letteralmente“meccanismo”, ma anche “sorprendere”, mentre Ningyo, scritto in ideogrammi separati, significa “persona” e “forma”, dunque bambola meccanica.
Il team che cura la mostra è internazionale e annovera i massimi esperti del settore, ad iniziare dall’artista Shobei Tamaya IX, cui si affiancano il Direttore del Museo di Inuyama, Mizoguchi Masanari, l’esperta australiana Kirsty Boyle (ho tolto Nakamura Sawa, la cui collaborazione è di minima) e Kita Toshiyuki, responsabile del centro di design della Mitsubishi, oltre naturalmente al comitato scientifico di Yoshin Ryu coordinato da Daniela Crovella.
fonte: a cura di Itali@Magazine - redazione

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