mercoledì 13 marzo 2013

Mario Lattes è qui - mostra permanente alla Fondazione Bottari Lattes




"(...)Quasi in equilibrio tra gli artifici tecnici, 
l’artista usa gli espedienti più sofisticati d’imprimitura, 
domina lo scorrere ondoso dell’inchiostro e dei pigmenti che le carte subiscono o affrontano, 
percorre il mare profondo delle oscurità calcografiche o, dell’incisione,
 tenta i bagliori crudeli del metallo direttamente penetrato.
Se quella di Lattes è pittura di memorie, 
come la memoria stratifica e rimuove, come nel ricordo
vuol ripensare sé stessa , in sé perdersi e, fatalmente, ritrovarsi."
Vincenzo Gatti, 



Mario Lattes  pittore , scrittore, editore e ideatore di iniziative culturali e scomparso nel 2001. Ora alcune delle opere più rappresentative della pittura e della poetica di questo eclettico artista sono in esposizione permanente alla Fondazione Bottari Lattes diMonforte d’Alba (Cn), nata nel 2009 proprio per ricordarlo e promuovere cultura e arte sulla scia della sua multiforme attività. 
Una cinquantina di opere alcune raramente esposte, ripercorre un’avventura artistica poliedrica che abbraccia mezzo secolo di attività pittorica, dagli anni Cinquanta agli anni Novanta.
Le opere esposte appartengono alla collezione della Fondazione Bottari Lattes. 




Mario Lattes (Torino 1923-2001), pittore, scrittore ed editore, ha compiuto le prime esperienze nei campi dell’arte e della cultura nel capoluogo piemontese.
La sua pittura, dopo un iniziale periodo informale, è sempre stata figurativa, con valenze visionarie e fantastiche. Ebreo laico, uomo solitario e complesso, la sua arte risente delle vicende e della psicologia di questo popolo: umorismo amaro e sarcastico, pessimismo e lontananza. Torino, però, è sempre stata la sua unica e vera città.
Dopo la seconda Guerra mondiale si dedica alla casa editrice torinese Lattes, fondata nel 1893 dal nonno Simone. Del 1947 è la sua prima mostra alla galleria La Bussola di Torino, a testimonianza delle maturate esperienze artistiche. Negli anni Cinquanta allestisce personali a Torino, Roma, Milano e Firenze e partecipa con successo a due edizioni della Biennale di Venezia. Segue una regolare attività espositiva in tutta Italia.
Nel 1953 fonda la rivista Galleria che dall'anno seguente, con il titolo Questioni, diventa voce influente del mondo culturale piemontese e non solo. 
Dopo la sua scomparsa, importanti istituzioni gli hanno dedicato antologiche e retrospettive, come la Fondazione Peano di Cuneo, la Galleria d’arte contemporanea Carlo Carrà di Alessandria, la Fondazione Bottari Lattes di Monforte d’Alba .
Tra il 1959 e il 1985 pubblica diversi di romanzi, tra cui: La stanza dei giochi (Editrice Ceschina, 1959), Il borghese di ventura (Einaudi, 1975), L'incendio del Regio (Einaudi, 1976; Marsilio, 2011), L'amore è niente (Editore La Rosa, 1985).
fonte : http://www.fondazionebottarilattes.it/

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