Alighiero e Boetti (1940-1994) carismatico artista italiano la sua vita sembra una leggenda. Autodidatta itinerante,fa una vita ricca di alchimia e filosofia esoterica, scompare improvvisamente nella natura selvaggia in Afghanistan.
Si diceva che era andato a classificare i fiumi più lunghi del mondo, per studiare matematica o iniziare un albergo a Kabul. Boetti non poteva stare fermo, nella sua vita relativamente breve, ha prodotto una tale varietà e quantità di lavoro da tanti luoghi diversi - Etiopia, Giappone, Pakistan, Guatemala - diceva di essere non un uomo, ma due: Alighiero e Boetti, così come il suo nome implica.
Da quel momento saranno due artisti-gemelli che insieme osserveranno il mondo e si interrogheranno sul suo significato, nello stesso momento, ma con due punti di vista differenti.
Il concetto della dualità sarà poi presente in molti lavori, così come l’impiego di aforismi in linea con la filosofia orientale del Koan: Dare tempo al tempo o Mettere al mondo il mondo sono due esempi.
Sete ricamate scintillanti come un gioco statico celebrativo di parole ,per Boetti era fondamentale giocare e scommetere col tempo, in una chiave quasi metafisica.
Quadri di grande bellezza dove le bianche virgole spiccano sul blu del fondo come stelle nel cielo o isole in un grande mare, opere su carta realizzate interamente con la penna biro da studenti.
"— Poi il grado di delega varia a seconda dei lavori, dal minimo delle Biro al massimo di Tutto. Ho chiesto agli assistenti di disegnare tutto, tutte le forme possibili, astratte e figurative e di amalgamarle fino a saturare il foglio. Poi ho portato il disegno in Afghanistan per farlo ricamare con tutti i 90 tipi di fili colorati, purchè avesse utilizzati nella stessa quantità. Il colore diverso di ogni forma lo scelgono le donne. per non creare gerarchie tra i colori li uso tutti. Il mio problema infatti è di non fare scelte secondo il mio gusto ma d’inventare sistemi che poi scelgano per me. — Il lavoro della mappa ricamata, è per me il massimo della bellezza. — Per quel lavoro io non ho fatto niente, non ho scelto niente, nel senso che: il mondo è fatto com’è e non l’ho disegnato io, le bandiere sono quelle che sono e non le ho disegnate io, insomma non ho fatto niente assolutamente; quando emerge l’idea base, il concetto, non c’è più niente da scegliere."
Alighiero e Boetti
Alighiero Boetti: Game Plan
28 febbraio – 27 maggio 2012
Tate Modern, Londra
Interessantissimo personaggio.
RispondiEliminaAffascinante, si!
Francesco Martinengo