martedì 18 marzo 2014

Il ragazzo sta bene cosi



“Per me e per i miei amici del quartiere – dice lo scrittore Carmine Amato - la scuola è sempre stata un dettaglio del nostro vivere quotidiano. Sotto la pseudosupervisione dei fratelli maggiori, le nostre madri ci avevano "sciolti" in mezzo alla strada alla tenera età di cinque anni. E nella strada trovavamo tutto quello che ritenevano interessante”.
Oggi Carmine Amato ci racconta nel suo libro la sua esperienza di educatore di strada e ci dice che si è ispirato a Marco Rossi Doria che ha anche disegnato delle vignette presenti nel libro. Il quartiere di riferimento è Barra - popoloso e difficile più di altri di Napoli - , il libro è scritto in maniera ironica e ripercorre l'infanzia di Carmine che oggi ha fondato una cooperativa sociale "Il tappeto di Iqbal", l'impegno sociale ha salvato Carmine ed ha salvato anche tanti minori che sono stati attratti dagli educatori di strada come Carmine, come Marco. Ma purtroppo questa figura sta scomparendo il sociale non fa notizia è impegnativo per i politici e quindi si preferisce abbandonare i minori al loro destino lasciarli alla mercè di persone senza scrupoli  che li porteranno  sicuramente a delinquere e poi sarà troppo tardi per pensare al recupero. Noi diciamo che ci vogliono più persone che come Carmine si impegnano nel sociale siamo convinti che solo queste attività porteranno i nostri figli aldilà del guado consapevoli che la seconda opportunità va offerta a tutti!!!

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