martedì 19 aprile 2011

Edward Gorey



Gorey illustratore americano dal particolare carattere gotico (1925- 2000), raccontava spesso che il suo unico antidoto al vuoto, quindi alla disperazione, era immaginare sequel, o prequel, delle sue storie, e se qualcuno gli chiedeva un esempio faceva sempre lo stesso: «Il ritorno della Bambola Nera», appunto. Che poi la storia della Bambola Nera non l'avesse ancora né scritta né disegnata rimaneva un dettaglio, su cui come al solito non indagare.
Ora, con i pupazzi di ogni forma (e ancor più con quelli informi) Gorey intratteneva un rapporto singolare. Li ammassava nelle sue case insieme a centinaia di altri oggetti collezionabili – vetri blu, confezioni di medicinali arancio, targhe automobilistiche con anagrammi del suo nome. I suoi disegni ossessionanti ambientati nel periodo edoardiano hanno influenzato molti artisti come ad esempio Tim Burton. Ha illustrato opere diverse come Dracula di Bram Stoker, La guerra dei mondi di HG Wells, e i gatti di TS Eliot. La sua prima opera, "l'arpa Unstrung", fu pubblicata nel 1953. Anche se i libri di Gorey sono stati popolari come libri per i bambini,questi non li hanno molto prediletti . Gorey non si è mai sposato e nel libro "Lo strano caso del Edward Gorey", pubblicato dopo la sua morte, l' amico Alexander Theroux ha riferito che quando gli era stato chiesto della questione del suo orientamento sessuale e delle sue preferenze sessuali in un'intervista, ha detto:
"Non sono né una cosa né l'altra . Ho la fortuna che sono a quanto pare ragionevolmente undersexed o qualcosa del genere ... Non ho mai detto che ero gay e non ho mai detto che non lo ero ... quello che sto cercando di dire è che io sono prima un persona e niente altro."
Ha lasciato questo mondo in un modo curioso, un attacco di cuore mentre stava scherzando con un vicino ... , disteso sulla soglia circondato dai suoi gatti( una delle sue passioni) . Conclusione adatta ad una delle sue storie.
La sua casa di Cape Cod è chiamata Elephant House , ora è la Edward Gorey House Museum .
Ed è oggetto di un libro fotografico dal titolo Elephant House.







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