mercoledì 9 novembre 2011

SHUAR INDIGENOUS



"Durante la sua vita tra gli shuar non ebbe bisogno dei romanzi per conoscere l'amore. Non era uno di loro, e pertanto non poteva avere mogli. Ma era come uno di loro, e quindi lo shuar anfitrione, durante la stagione delle piogge, lo pregava di accettare una delle sue spose per maggiore orgoglio della sua casta e della sua casa. La donna offertagli lo conduceva fino alla riva del fiume. Lì, intonando anents, lo lavava, lo adornava e lo profumava, per poi tornare alla capanna ad amoreggiare su una stuoia, coi piedi in alto, riscaldati dolcemente da un fuoco, senza mai smettere di intonare anents, poemi nasali che descrivevano la bellezza dei loro corpi e la gioia del piacere, aumentato infinitamente dalla magia della descrizione. Era amore puro, senza altro fine che l'amore stesso. Senza possesso e senza gelosia."
Luis Sepúlveda



Gli Shuar sono un popolo nativo sudamericano che vive nella regione dell'Ecuador detta montaña, nelle aree confinanti con del Perù settentrionale, sui pendii delle Ande sudorientali. Non sono mai stati sottomessi: per secoli sono rimasti indipendenti, resistendo prima ai tentativi di conquista degli Inca e poi ai missionari spagnoli del XVI secolo.
Abili guerrieri, usavano cerbottane, archi, lance e scudi e sono famosi per l'usanza di conservare rimpicciolite le teste dei nemici uccisi in battaglia, chiamate tzantzas, affumicate con un complicato procedimento.
Praticano una orticoltura itinerante che produce manioca, granturco, fagioli e patate dolci, integrata col prodotto della caccia e della pesca.
La comunità tipica è formata un uomo con le sue mogli e i suoi figli che vivono in una stessa casa. In alcuni casi si trovano due o più di queste comunità familiari a poche centinaia di metri di distanza l'una dall'altra. Le comunità si trasferiscono di solito ogni cinque anni per coltivare nuovi terreni più fertili.Vivono in case di legno ovali chiamate jivarias, ciascuna delle quali ospita una famiglia estesa di circa 40 persone. Le case Jivaro sono grandi approssimativamente 10 metri per 20 metri, con porte alle estremità. Sono costruite primariamente con alberi di palma.
Negli ultimi decenni, con l'avvento delle molte Missioni Salesiane, i costumi e le tradizioni delle Shuar sono andate via via scomparendo. Ma è ancora possibile incrociare persone anziane, soprattutto donne, con vistosi tatuaggi sul corpo e sul viso.





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