Quando la capacità empatica dei bambini non viene riconosciuta dagli adulti, si possono creare molte difficoltà durante l’infanzia.
L’attitudine a vivere come propri i sentimenti degli altri fa si che per un bimbo piccolo sia difficile distinguere con chiarezza i propri stati d’animo e bisogni. Si creano, perciò, delle trappole psicologiche.
LA MAESTRA HA LA LUNA STORTA
La discussione tra i due, infatti, non è finita. Anzi è appena cominciata. Ma l’arrivo a scuola ha messo bruscamente fine alle argomentazioni e troncato i discorsi a metà.
La ragazza scende dall’auto del fidanzato sbattendo la portiera e si avvia nell’atrio della scuola, sentendosi bruciare dalla rabbia che non ha potuto sfogare.
Nonostante il turbinio dei sentimenti, s’impone di essere calma e disponibile e, giunta in aula, fa appello a tutta la sua professionalità per cercare di apparire serena.
“I bambini non hanno colpa di nulla e non devono essere coinvolti nella mia vita personale” pensa tra sé cercando di allontanare le emozioni di poco prima.
Il piccolo Roberto, di sei anni e mezzo, le corre incontro per regalarle, tutto orgoglioso, un grande disegno colorato che ha fatto per lei durante il weekend.
Giovanna lo ammira e lo loda ma, mentre riceve i complimenti, il bimbo comincia a sentirsi agitato e diventa sempre più nervoso. Torna al banco tutto imbronciato e se la prende con il suo compagno. Lo provoca e lo infastidisce sino a far scoppiare un bel litigio.
A quel punto la maestra interviene per separare i due bambini e, mentre li sgrida arrabbiata… finisce per scaricare anche una parte del suo personale nervosismo di prima.
Poco dopo, mortificato in un angolo del banco, Roberto piange in silenzio e non capisce perché ha finito col prendersi una punizione. Era arrivato a scuola tutto felice, pronto a fare contenta la maestra… invece è riuscito solamente a farla infuriare!
Ciò che Roberto ancora non comprende è quanto la maestra (con una parte di se censurata e rimossa) si sia sentita alleggerita nel potersi arrabbiare almeno un momento. Era arrivata in classe con addosso una gran voglia di urlare… e a quel bisogno Roberto è riuscito a dare un po’ di soddisfazione, agendo il suo comportamento disubbidiente.
I bambini con una personalità creativa sentono istintivamente i bisogni degli altri. Anche quando sono ancora troppo piccoli per capirlo. Li sentono insieme ai propri, come se fossero i propri, e si comportano di conseguenza. Cercando il modo di soddisfarli.
Roberto voleva far contenta la maestra ma, sfortunatamente per lui, la maestra quel giorno aveva bisogno di arrabbiarsi.
Perciò Roberto, poteva “accontentarla” permettendole di sfogare il nervosismo che lei aveva dentro e a cui non aveva concesso nessuna espressione.
Spinto dal suo amore, il piccolo ha usato istintivamente (e inconsciamente) le proprie capacità empatiche e, trasformandosi nel “parafulmine” che serviva alla maestra, ha raggiunto il suo scopo.
Solo che adesso si sente confuso, colpevole e cattivo.
Per aiutarlo a capirsi e a stare meglio con se stesso, occorre l’intervento di un adulto capace di riconoscere la sua empatia e di spiegargliela.
Vediamo come.
A VOLTE ARRABBIARSI FA BENE...
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