giovedì 22 dicembre 2011

Si può essere felici da soli?


Si può essere felici da soli? La vita, l’autobus e l’armadio

"La mia amica Mari mi dice spesso: ”Voglio stare bene da sola”, a volte non so se sia una domanda o un affermazione, e io rispondo spesso: “Ok, cosa intendi fare per stare bene da sola?”

Conosco Mari da molto tempo ormai, da una email inviatami quasi per una richiesta d’aiuto. Ho visto Mari scalare montagne più grandi di lei, fare scelte difficili con la saggezza di una donna e la vitalità di una ragazzina. L’ho vista scegliere strade ardue da percorrere e percorrerle fino in fondo.

Oggi voglio rivelare a Mari il mio segreto e, anche se ci sentiamo spesso, voglio farlo da qui, in modo che rimanga a lei, ma anche a me, dal momento che di questo segreto ne avrò ancora bisogno.

Vedi Mari, c’è stato un tempo, durato molto, molto a lungo, in cui mettevo la mia vita nelle mani degli altri e gioivo e soffrivo secondo l’uso che quelle mani facevano della mia vita. Poi qualcosa è cambiato. E con un grande sforzo mi sono ripreso indietro la mia vita e ora è nelle mie mani. A volte gioisco, a volte soffro, ma la vita è nelle mie mani e io ne ho la responsabilità.

Qualcuno una volta mi ha raccontato una metafora: la metafora della vita e dell’autobus. La vita è come un autobus: a ogni fermata c’è qualcuno che sale e qualcuno che scende. A volte scendono persone che avresti voluto in viaggio con te ancora per un po’; a volte salgono persone che proprio non avresti voluto sul tuo autobus ma il viaggio non cambia perché qualcuno sale o scende, finche sei tu a guidare l’autobus della tua vita e sai dove vuoi andare.

A volte delle persone a cui volevo bene sono scese dal mio autobus. Ora penso che se sono scese ci sarà stato un motivo: il loro viaggio era terminato o sono scese per prendere la coincidenza per un nuovo viaggio. Spero di aver dato loro la parte migliore di me, come io ho preso la parte migliore di loro. Non ho rancori, non sono arrabbiato, non mi sento abbandonato. Credo che, semplicemente, questa sia la vita e che ognuno abbia il proprio percorso da compiere.

Quindi il viaggio continua. Il mio e il loro, e se un giorno qualcuna di quelle persone salirà di nuovo sul mio autobus, mi troverà al solito posto di guida. Le accoglierò con il solito sorriso e affetto e chiederò della loro vita, racconterò della mia e continueranno il viaggio con me finché lo vorranno.

Si può essere felici da soli? Credo che siamo felici o tristi, allegri o arrabbiati, sempre da soli, non inteso come solitudine ma inteso come scelta.

Noi possiamo scegliere! Scegliere quello che sarà la nostra vita, scegliere se far guidare il nostro autobus a qualche sconsiderato che ci porterà lontano dalla meta o restare saldamente alla guida.

A volte può esserci qualcuno che ti dice: “Gira a destra” e un altro “Gira a sinistra”, ma sei sempre tu a scegliere come procedere, esattamente come ti ho visto fare, Mari, in tutto questo tempo.

Puoi dare valore a ogni avvenimento e il valore sei tu a sceglierlo. Puoi attingere a tutte le risorse positive che hai dentro o alle risorse negative, sta a te la scelta.

Ogni mattina, aprendo l’armadio per scegliere cosa indossare. Se è caldo scegli una camicetta e ignori il cappotto; se è freddo scegli il maglione e ignori la camicetta. Quindi trovi e indossi quegli indumenti che cerchi a seconda delle occasioni. Nel tuo armadio c’è tutto quello che potresti indossare e sei tu che scegli cosa e quando farlo.

In tutto questo tempo ti ho visto scegliere tante volte e rimanere alla guida del tuo autobus. A volte, umanamente, ti ho visto porti degli interrogativi, avere titubanze, non sapere a chi credere, ma hai sempre scelto in maniera autonoma.


Se tu sceglierai di essere felice, lo sarai Mari, da sola o con chiunque, e lo sarai se saprai dare il giusto valore a ogni cosa; lo sarai se saprai dare a ogni cosa il giusto significato.

Andrai dove vorrai andare, se manterrai sempre il tuo autobus in efficienza, se farai le soste giuste per i rifornimenti e saprai, poi, ripartire.

E’ iniziato un nuovo periodo della tua vita: in pochi mesi sei passata da semplice studentessa a medico. Ti trovi in una corsia di ospedale per prepararti all’abilitazione e poi avrai tu la vita di altri nelle tue mani.
Fanne l’uso migliore, rendi felici più persone possibili, e ricorda che l’albero della vita dà sempre frutti, infinitamente dolci o amari all’inverosimile. Dipende da quali frutti cercherai."

Articolo pubblicato su “Enciclopedia della PNL
http://www.ubaldosaltarelli.it

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