Adolfo Wildt, (Milano 1868 -Forli' 1931),un genio dimenticato del Novecento italiano al quale Forli' dedica, nel museo San Domenico, da sabato gennaio al 17 giugno per iniziativa della Fondazione Cassa dei Risparmi e del Comune della citta' la mostra 'Wildt. L'anima e le forme da Michelangelo a Klimt'. Una iniziativa che si presenta come una scommessa: rendere popolare un artista, tra i piu' sofisticati e colti del nostro Novecento. La mostra e' a cura di Fernando Mazzocca e Paola Mola affiancati da un comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci.
L'arte di Wildt sara' messa a confronto con i capolavori di maestri del passato che per lui furono sicure fonti di ispirazione. Da Fidia a Cosme' Tura, Antonello da Messina, Durer, Pisanello, Bramante, Michelangelo, Bramantino, Bronzino, Bambagia, Bernini, Canova, e con i moderni con cui si e' originalmente confrontato: Previati, Mazzocutelli, Rodin, Klimt, De Chirico, Morandi, Casorati, Fontana, Melotti. Ma anche con artisti come Klimt che a lui si ispirarono.
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