L'arte contemporanea di Elisabetta Di Sopra e Linyuan Wei -Venerdì 13 gennaio al Forte Sangallo di Nettuno.
La bellezza dell’arte contemporanea raccontata attraverso le opere di Elisabetta Di Sopra e Linyuan Wei. La manifestazione artistica “Shingle22j” è stata organizzata dall’associazione culturale 00042 con il patrocinio della Regione Lazio, della Provincia di Roma e dei comuni delle due città del litorale laziale. “La Biennale rinnova il suo impegno culturale e sociale – spiega Mingiacchi – con le mostre personali di queste due artiste che hanno partecipato all’edizione 2011 di “Shingle22j”, dedicata al tema dell’ecologia. Lo scorso anno la manifestazione ha portato nelle due città del litorale laziale circa trenta artisti provenienti da tutto il mondo e ha dato vita ad un dibattito artistico-culturale internazionale. Ogni artista, attraverso la propria opera, ha raccontato in modo provocatorio e di denuncia il rapporto tra uomo e natura.
In Sugar Dead, opera della veneta Elisabetta Di Sopra, appare un calco di zucchero del corpo dell’artista disteso su un prato ed esposto agli agenti atmosferici. Sotto l’effetto della pioggia, il corpo di zucchero si scioglie e viene riassorbito dalla terra. “Non c’è dramma ma dolcezza in questo gesto - commenta l’artista - il candore dello zucchero edulcora l’idea del disfacimento, facendo ripartire il concetto di una natura che morendo, crea le premesse per una rinascita”. Lo zucchero è una sostanza mutevole e quando si fonde con la terra torna ad essere elemento primario tra gli altri e energia vitale. L’aspetto della presenza fugace e della mutevolezzadel corpo all’interno del ciclo vitale si ritrova in altri due video dell’artista e presenti al Forte di Nettuno: “Still” e “Light Water”. Nel primo si vedono i corpi di una donna e di una statua di cera messi di spalle, bloccati per metà nella sabbia e rivolti verso il mare. Il rumore delle onde evidenzia uno stato di sospensione dove, come le onde del mare, il tempo futuro e quello passato si rincorrono e si ripetono all’infinito”. Nell’altro video, “Light Water”, una bambina si diverte a seguire nell’acqua il contorno del suo corpo illuminandolo con una sorgente di luce. Nel gioco la bambina dimostra, seppur in maniera “acerba”, la consapevolezza che ha di sé e della sua femminilità.
La cinese Linyuan Wei, con il video “Rhythm No. 7”, ricorda invece quei primi film, dove era sperimentata l’immagine cinetica. Nel suo video si ha l’impressione di seguire, probabilmente da un treno in corsa, l’andamento delle rotaie che si avvicinano, si separano, s’incrociano riflettendo un blu di straordinaria bellezza. Via via che la velocità aumenta e il ritmo della musica (“Music for 18 musicians” di Steve Reich) incalza, il blu si fa più intenso fino ad invadere la superficie visiva dell’osservatore. L’immagine iniziale delle rotaie e di ciò che le circonda svanisce nella lucentezza del blu. Alla fine del video lo spettatore ha l’impressione di stare di fronte ad un’immagine astratta in movimento che trova corrispondenza, fin dal titolo “Rhythm no.7”, nelle “Composizioni” e nelle “Improvvisazioni” di Kandinsky. Il blu di Rhythm no.7 si avvicina a quello ricreato dall’artista nei dipinti, quasi tutti contraddistinti dalla relazione di tre colori: due primari (il giallo e il blu) e uno complementare (l’arancione). Il soggetto di una serie di queste opere è la figura (blu) di una ragazza di spalle e la sua ombra (arancione) proiettata su uno sfondo giallo, al Forte di Nettuno fino al 21 gennaio .
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