domenica 22 gennaio 2012

Marian kolodziej- L'uomo che sfidò l'inferno



Sopravissuto ad un ictus Marian kolodziej, artista polacco ed ex deportato, rompe un silenzio durato cinquantanni per creare un'opera che è un inedito spaccato di Auschwitz visto da dentro. Un'opera accolta dai frati minori conventuali polacchi, nel centro sorto vicino al lager.
Il titolo della mostra è : Labirinti un'opera mastodontica , un installazione -mostra . Il disegno , rigorosamente in bianco e nero è un insieme di migliaia di piccolit tratti precisi , un' esplosione di numeri e facce, senza tempo,senza speranza e senza colore. Il dolore è incontenibile è Auschwitz


All'ingresso del Labirinto Marian scrive:
"Questa non è una mostra, né l'arte. Queste non sono immagini. Sono parole bloccate nei disegni ... propongo un viaggio attraverso questo labirinto segnato dall'esperienza del tessuto della morte ... E 'la mia mancanza di accordo per il mondo di oggi ... e 'una lettera di un vecchio a se stesso 55 anni prima e una resa d'onore a tutti coloro che sono scomparsi in cenere ".


Il deportato Nr. 432: Marian Kolodziej, l'ultimo dei primi
Nasce il 6 dicembre 1921 a Raszkov in Polonia.
Arrestato per motivi politici dopo l'occupazione nazista, viene trasferito nel Lager di Oswiecim (Auschwitz 1) con il primo gruppo di deportati. È il 14 giugno 1940.
Il 29 luglio 1941 è presente all'appello durante il quale il deportato 16.670 (Padre Massimiliano Kolbe) dà la sua vita per salvare quella di un altro deportato.
Prima della fine del 1944, per l'evacuazione forzata del Lager di Auschwitz 1, viene trasferito prima a Gross-Rosen, poi a Buchenwald, a Dora, a Sachsenhausen ed infine a Mauthausen.
Qui viene liberato dall'esercito americano il 6 maggio 1945: Marian pesava allora 36 chili.
Nel 1950 completa gli studi all'Accademia di Belle Arti e lavora come scenografo fino al 1991. E' autore dell'altare eretto a Danzica in occasione di uno dei pellegrinaggi di Giovanni Paolo II in Polonia.
Colpito da una gravissima malattia nel 1993, per riabilitare la mano, inizia a creare The Labyrinths; fino a quel momento non aveva mai raccontato la sua deportazione.
E' scomparso a Danzica il 14 ottobre 2009.

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