“ Straniero tu sei, a questo condannato per sempre
non hai un paese, una patria, non conosci la nostalgia.
Niente famiglia e responsabilità
basta pagare le tasse
Ogni città ha il suo municipio
ogni famiglia la sua padrona di casa,
ogni dogana il suo doganiere
Nessuna eccezione!
Eppure errabondo tu
di paese in paese
di città in città
di donna, in donna
te ne vai senza meta
Neppure la briga di scegliere…”…:
Tratto da " Parler˜ di ricci (Ballata contemporanea Poesie 1991-1995)"
In questi versi è molto ben descritto il senso di spaesamento dell’esule che deve fare i conti con la vita in un paese straniero, in queste poesie originalissime l’autore descrive varie situazioni dell’esistenza alla fine del secondo Millennio, che si rivela un' efficace metafora venata da una notevole ironia, un mezzo per salvarsi nel tempo storico che stiamo attraversando.
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