mercoledì 6 luglio 2011

Le pietre “Mani”



Agli incroci delle strade, sulle montagne e sparsi dappertutto sugli altipiani del Tibet, i viaggiatori possono trovare pile di pietre con l’iscrizione del mantra a sei sillabe del Buddhismo tibetano: om mani padme hum (Acclamate il Gioiello del Loto) e raffigurazioni Buddhiste. I tibetani chiamano queste pietre “Mani”.
Quando passano vicino a queste pile di pietre i tibetani, senza distinzione tra giovani e vecchi, uomini e donne, sia che camminino a piedi o siano a cavallo, tutti girano in senso orario una o più volte intorno a queste pietre per pregare il Buddha affinche’ li protegga dalle calamita’ e dia loro la benedizione
Molti di questi “Mani” portano l’iscrizione in tibetano del mantra a sei sillabe. Le figure incise sulle pietre in bassorilievo, sembrano vive e si presentano nelle posture più varie. Fra le altre vi sono immagini di draghi, pesci, del sole, della luna, figure umane con teste di uccelli o di altri animali ed immagini Buddhiste come Sakyamuni, l’Avalokitesvara dalle Undici Facce con mille occhi e mille braccia, Sgrlo-ma, Yamantaka, i Re Celesti ed i Guardiani Celesti. Inoltre vi sono molte immagini di famosi personaggi della storia del Buddhismo tibetano, tra cui Tsongkhapa (1357-1419) e Padmasambhava. Le pietre “Mani”, finemente incise, incarnano la saggezza, la creatività e la laboriosità dei tibetani.


Quando i fedeli Buddhisti passano vicino a queste pile di “Mani”, gettano un ciottolo sulla pila e pregano, gesto che equivale alla ripetizione del mantra a sei sillabe.Così, anno dopo anno, le pile di pietre diventano sempre piu’ alte e piu’ grandi, tanto da diventare colline o formare muri. Agli occhi dei Buddhisti tibetani, le pile di “Mani” sono luoghi dove si può comunicare con le divinita’."(Tang Tao )


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