domenica 15 gennaio 2012

D. Video





Yang Lian è nato a Berna nel 1955 ed è ritornato in Cina con la famiglia lo stesso anno. Prima un lungo periodo di lavoro in campagna, come la maggior parte dei giovani poeti cinesi negli anni Settanta, e poi una serie di lunghi viaggi nelle regioni periferiche della Cina sono stati per lui occasioni di ricerca poetica. Ha cominciato a pubblicare poesia nell’agosto 1979 sulla rivista indipendente fondata nel ’78 ”Jintian” (Oggi), della quale fu per un periodo redattore. Questa rivista era portavoce di un gruppo di autori battezzati dalle autorità cinesi con il nome di menglong, cioè oscuri, vaghi, imprecisi. Era un’accusa di incomprensibilità, e in effetti la loro poesia non obbediva più alle leggi del socialismo reale e del romanticismo rivoluzionario imposte dai funzionari del Partito comunista nel campo delle arti e delle lettere. Per la sua poesia negli anni Ottanta Yang Lian è stato oggetto di attacchi pubblici nel suo Paese e dopo il massacro di Tian’anmen nel 1989 è stato costretto all’esilio. Attualmente vive a Londra. Per Yang Lian la nuova poesia cinese nasce da una rottura con tutta la lingua e la logica della politica cinese, che la fine fallimentare della Rivoluzione culturale (durata dal 1966 al 1976) ha portato a completa saturazione. Non si tratta però soltanto di poesia politica o di critica sociale. Le sue caratteristiche più profonde sono “un severo senso dell’esistenza” e la capacità di trattare una difficoltà radicale: nulla, egli dice, garantisce che “il saputo” sia anche realmente “esistito”. I versi di Yang Lian si possono leggere sull’antologia Nuovi poeti cinesi (Einaudi 1996) e sul volume Dove si ferma il mare (PlayOn Scheiwiller 2004).
E' uno dei vincitori della 37a edizione del premio Nonino, il prossimo 28 gennaio.

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