domenica 19 giugno 2011

Katarzyna Kozyra





Artista forte e provocatoria, i cui lavori hanno spesso suscitato scandalo, Katarzyna Kozyra (Varsavia 1963).
Attivo e passivo, salute e malattia, vita e morte. Kozyra sfiora con forte dolcezza antinomie terrificanti. Tra provocazione e ambiguità. Ecco il gioco sottile fra concetti opposti che si ricongiungono. Nelle opere dell’artista polacca, come in The Bathhouse (1997), dove corpi femminili pingui e imperfetti sono colti alle terme in atmosfere alla Renoir e alla Ingres, e nel complementare Men’s Bathhouse (1999), per il quale l’artista si è camuffata ed è entrata nella sezione maschile facendo riflettere sul concetto di privacy. Nel suo secondo lavoro, The Rite of Spring (1999-2002), raffinatissimo video di animazione umana, fra le sei proiezioni si può passeggiare osservando anziani uomini e donne dotati di sessi opposti posticci che, come in un cartoon artigianale, si muovono sulle note di Stravinski.
In Art Dreams Come True (2004, work in progress), nel quale Kozyra si trasforma in una Maria Callas che è anche drag queen. Perché non è la provocazione che conta. È l’ambiguità, il gioco sottile fra concetti opposti che si ricongiungono. Perché la trasgressione è un limite individuale che si forma nell’interazione ogni volta diversa fra l’opera e il fruitore. Kozyra non impone nulla, sfiora con forte dolcezza antinomie terrificanti: attivo e passivo, salute e malattia, vita e morte…
In Art Dreams Come True

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