lunedì 20 giugno 2011

SABURO TESHIGAWARA



Artista giapponese,danzatore, coreografo e direttore, Saburo Teshigawara riceve l’attenzione della critica internazionale nel campo delle arti visive, grazie ad installazioni, film e video e progetti di scenografia, luci e costumi che egli realizza per le sue creazioni. Coltiva con forte passione l’interesse per la scultura . Forte senso della composizione, oltre alla padronanza dello spazio i suoi decisi movimenti di danza creano un mondo unico che è soltanto suo. L’interesse per la musica e la ricerca sul tempo e sullo spazio l’hanno portato ad allestire opere in spazi ad hoc e a collaborazioni con vari musicisti.
Il corpo di Saburo è capace di struggersi, sospendersi, sollevarsi e diventare quasi evanescente, per poi vibrare, disegnare traiettorie di luce, sussultare sprizzante di energia vitale, leggero come un colibrì ma forte, tenace e intenso, con la stessa antica saggezza degli alberi secolari. Saburo Teshigawara è davvero un artista poliedrico e completo, che ha proposto una sua personale visione del mondo e del movimento, e questo probabilmente è dovuto anche al fatto che delle sue performance lui stesso disegna le scene, i costumi ed il disegno luci. La danza per lui è un'arte complessa e difficile, fatta non solo di movimento, ma anche di immagine.



La danza è scultura. Scultura d’aria, scultura di luoghi, scultura di tempo ... per me danzare vuol dire giocare con l'aria. Sentir il corpo come l'aria e l'aria come il corpo. La danza non si riduce ai semplici movimenti del corpo, ma ingloba allo stesso tempo i movimentidella coscienza e quelli dei sensi



Saburo Teshigawara è al festival Romaeuropa a ottobre del 2011 con “Obsession” spettacolo inaugurale del Festival,di assoluta bellezza coreografica .
Ispirato al film del cineasta surrealista Luis Buñuel, sceneggiato da Buñuel stesso e da Salvador Dalì, "Obesession" è una profonda ossessione che lacera il conscio. Desideri impossibili diventano realtà solo attraverso l’amore irrazionale. L’amore attraverso la morte si cristallizza nelle stagioni .


"All'inizio del film un uomo affila un rasoio con cui incide un occhio. E'come chiedere agli spettatori di interrogarsi sulla loro concezione di cosa significhi 'guardare la realtà'. Con Obsession chiedo di aprire gli occhi al di là dell'evidenza".


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