domenica 19 giugno 2011

Monstrua

Juan Carreno de Miranda – Monstrua

Ritratto di Antonietta Gonzalvus - Lavinia Fontana

Dipinto di Velàzquez – Don Sebastián de Morra, uno dei nani alla corte di Filippo IV, in questo dipinto con espressione seria, rappresenta tutta l’ingiustizia riversata sui buffoni.

Théodore Géricault, Alienata con monomania dell’invidia, 1822-1823, Lione, Musée des Beaux-Arts

Il ritratto fa parte di una serie di dieci raffigurazioni di alienati, di cui cinque sono andati perduti e i restanti sono oggi conservati in vari musei europei e americani, realizzati da Géricault forse su invito del medico parigino Georget, che si stava interessando alla follia. Il pittore si è accostato ai suoi modelli con partecipazione, tanto più straordinaria se si tiene conto del periodo: in questo ritratto, infatti, così come negli altri quadri di alienati, emerge non il gusto del grottesco, ma la sensibilità dell’artista, profondamente rispettoso delle sue figure.

La sala delle agitate al San Bonifazio in Firenze è un dipinto del pittore macchiaiolo Telemaco Signorini, eseguito nel 1865. Il soggetto rappresenta un reparto psichiatrico femminile dell'Ospedale Bonifacio di Firenze, il termine 'agitate' del titolo in particolare indicava le malate di mente in preda ad una forte eccitazione. Il crudo realismo dell'opera è enfatizzato dall'impostazione obliqua della prospettiva, dall'ampiezza e l'altezza dello stanzone, dai forti contrasti chiaroscurali in cui le anonime figure si stagliano sulla nuda parete di fondo. L'opera richiama il metodo scientifico sostenuto dal Naturalismo: il pittore dipinge il nudo e bianco stanzone senza sentimentalismi, senza nessuna partecipazione drammatica ed emotiva. Al tempo stesso, la scelta del soggetto può avere un forte significato di denuncia sociale.

Dwarf from Naples (2006) Joel-Peter Witkin

2 commenti:

  1. ....molto interessante , mi piace ...

    RispondiElimina
  2. non conoscevo Witkin,trovo le sue foto molto crude che colpiscono del resto fotografano una realtà amara a volte ma pur sempre realtà con cui fare i conti.

    RispondiElimina