martedì 28 febbraio 2012

Giampiero Poggiali Berlinghieri – Sculture Solari






Giampiero Poggiali Berlinghieri – Sculture Solari

"In modo simbolico dall’impenetrabilità sua luminosa oppure diretto per l’apporto indispensabile alla vita sulla terra, il Sole si da come uno degli elementi culturali comuni a ogni epoca e ad ogni civiltà; è Aton nell’antico Egitto, Mitra in Persia, Apollo dei Greci e dei Romani, la trasfigurazione di Cristo, l’illuminazione Buddhista, solo per citare alcuni casi di un insieme assai più esteso. Certo dalla modernità in poi la valutazione scientifica ha sottratto pregnanza a quella spirituale, avendo definito il sole una stella d’idrogeno in fusione la cui massa, enorme nelle proporzioni del nostro sistema, regola i rapporti gravitazionali con tutti gli altri pianeti. Resiste ancora però la doppia valenza riferibile all’astro: potenza creatrice e distruttrice, essa è sia l’idea che infiamma la mente di Dedalo sia il calore che scioglie le ali di Icaro.
Perciò quando un protagonista dell’ars ludens quale Giampiero Poggiali Berlinghieri sceglie di
intitolare una propria serie Sculture Solari, viene naturale interrogarsi sul tipo di significazione che egli ha voluto indicare con l’attributo.




Credo che la risposta non sia dissimile da quella individuata dalla maggioranza dei critici per altri momenti della sua ricerca; l’artista che ha sempre saputo tradurre le problematiche formali in una visionarietà immediata e attraente, anche nella riflessione tecnologico-ambientale lascia emergere le gioie pure del fare e del mostrare, piuttosto che la vanità della dialettica irrisolta.
Queste sculture solari pur nella diversità esteriore formano un immaginario fantastico, o addirittura fantascientifico, del tutto coerente. Che si tratti di animali robot, lampade utilizzabili o totem allegorici fa poca differenza, anzi, è proprio nel possibilismo sfrenato del futuribile che si rivelano gli elementi distintivi. Innanzitutto ciò che potremmo indicare come “ri-assemblaggio”, ovvero la tecnica di combinare differentemente le parti di un’opera passata e già esposta, così da ottenere un risultato inedito. Tale modalità, assolutamente originale, svela la capacità inesauribile dell’arte a innovarsi: se per supposte necessità di comunicazione e per più pragmatiche speculazioni economiche i prodotti high-tech scontano il proprio avanguardismo con un’esistenza di minima durata, un’opera può invece risorgere da sé stessa senza subire il rischio dell’obsolescenza (a meno che la sua estetica non sia fondata in modo effimero e per opportunismo sulla moda).


Il fatto stesso che tra le opzioni disponibili Poggiali Berlinghieri abbia scelto elementi semplici e sostenibili come i pannelli solari o le luci a led, e da essi abbia tratto sculture piacevoli e utili – ma frutto di una grande sapienza artigianale -evidenzia per inversione il carattere di una tecnologia divenuta, nelle sue varianti peggiori, sinonimo di omologazione e di feticismo.
L’esibizione dei materiali semplici e della manualità, la meraviglia suscitata dall’idea, il gusto del divertimento; ecco gli ingredienti che sulla scia dell’entusiasmo tornano anche nella fantasia videosonora alla base della presente pubblicazione.



Infine, considerando anche la fase più recente, mi pare che un merito implicito di Poggiali Berlinghieri sia l’esortazione ad approfondire il ruolo del ludico nella storia artistica. Da Depero a Baj fino a Tinguely, i nomi certo non mancano. E forse, ma è solo un’intuizione, nel futuro potrebbe accadere che il disegno su vetro di una macchina celibe, la riproduzione di un cartone di detersivo Brillo, una cavallo sospeso con la testa nel muro – attraverso una minore rilevanza concessa alle contingenze sociali che le hanno derivate – possano essere interpretate come esempi di commistione, seppur critica, tra arte e gioco. Allora molte pagine saranno da riscrivere, sopratutto nel caso di coloro che questa via l’hanno percorsa sin dagli esordi." di Matteo Innocenti



Giampiero Poggiali Berlinghieri nasce a Firenze il 17 luglio1936.
L’esordio della sua attività artistica è del 1968 e segna il termine di un’accelerata fase di ricerca e di formazione autodidatta con la prima mostra personale presso la Galleria Inquadrature di Firenze a cui fanno seguito circa 80 mostre personali in Italia e all’estero. Opere di Poggiali trovano posto in collezioni museali pubbliche e private. Un suo autoritratto fa parte della raccolta degli autoritratti della Galleria degli Uffizi di Firenze.



Le “Sculture solari” di Giampiero Poggiali Berlinghieri, realizzate dal 2009 al 2012, insieme alle sue “Opere ecologicamente compatibili” sono pubblicate sul video-catalogo della collana “Risguardi” di Morgana Edizioni. Molte di queste sculture sono presenti in Musei, Pinacoteche e luoghi pubblici. Il testo in copertina è del critico d’arte Matteo Innocenti.
Video, montaggio ed effetti speciali sono di Bramante Chisci, la musica è di Niccolò Chisci e l’elaborazione musicale di Franco Poggiali Berlinghieri.
www.morganaedizioni.it
fonte:http://www.artestudio53.it

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