Il dialogo tra culture fiorisce anche attraverso la cucina etnica.
“Conflict Kitchen è un ristorante che serve solo piatti tipici dei paesi con i quali gli Stati Uniti sono in conflitto”: è questo lo slogan di un interessante progetto ideato da due giovani artisti di Pittsburgh (Pennsylvania) – Dawn Weleski e Jon Rubin. Scopo dell’iniziativa è far incontrare, in modo conviviale e informale, i propri concittadini con le comunità provenienti da paesi coi quali gli U.S.A. sono in disaccordo, affinché entrambe le comunità superino le iniziali diffidenze e comincino a dialogare, per conoscersi meglio.
Il progetto è partito nel 2010 proponendo la cucina iraniana, col nome di “Kubideh Kitchen”, alla quale è seguita quella afgana (“Bolani Pazi”) e, dal settembre di quest’anno, la “Cocina Arepas”, cucina tradizionale venezuelana. Ogni volta che cambia il menu – cioè ogni 6 mesi circa – “Conflict Kitchen” organizza anche una serie di eventi collaterali (conferenze, film, mostre, videoconferenze, interviste, ecc.) che parlano di cultura, storia, politica, arte e quant’altro del paese in questione e sostituisce la “vetrina” del punto vendita.
L’iniziativa di Dawn e Jon è sviluppata in collaborazione con le varie comunità di origine straniera residenti in Pennsylvania e sta andando talmente bene che diverse scuole di Pittsburgh hanno deciso di visitare il ristorante e partecipare agli incontri con cittadini stranieri, cittadini statunitensi di origine straniera o aventi la doppia cittadinanza, che vivono sia negli Stati Uniti che in patria.
Il progetto vuole essere una piattaforma aperta dove ognuno può discutere in prima persona di conflitti internazionali, convivenza pacifica, cultura e politica. Jon e Dawn stimolano i clienti a parlare sia della politica che della vita quotidiana in questi paesi proprio lì, in strada e con degli sconosciuti, mentre acquistano i cibi da portare a casa. L’obiettivo che sta alla base del progetto è convincere le persone di culture diverse a dialogare tra loro, ad apprendere qualcosa in più su un’altra cultura e coinvolgere le rispettive comunità.
“Parlare di politica con gli stranieri in pubblico è una cosa che accade raramente qui in America – a parte le proteste di piazza”, ha detto Jon, “Riteniamo che ci debbano essere più occasioni nelle quali le persone possono avere una discussione civile sui propri punti di vista e sulle proprie opinioni, senza polemiche, ma imparando gli uni dagli altri”. Ed ha aggiunto che le prossime cucine tradizionali proposte da “Conflict Kitchen” saranno quelle di Corea del Nord e Cuba."
Fonte:http://www.buonenotizie.it/cronaca-e-societa/2011/11/10/il-dialogo-tra-culture-fiorisce-anche-attraverso-la-cucina-etnica/
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